21 Settembre 2012, 13:32 - Daniele Tumminello [suoi interventi e commenti] |
La riapprovazione da parte del Consiglio Comunale del rendiconto dell’esercizio finanziario 2008 è solo il primo dei passi che il Consiglio Comunale di Cefalù è costretto a compiere per tentare di salvare la città dall’onta del dissesto finanziario. Averlo fatto a soli 16 giorni di distanza dall’approvazione all’unanimità di quel documento in cui si impegna l’amministrazione a rispettare delle precise scadenze in proposito, è, a mio parere, (l’ho detto nella mia dichiarazione di voto favorevole in Consiglio), un significativo ed evidente segno di un cambiamento di metodo e una prova di efficienza, competenza e serietà nel governo della città e nel funzionamento della macchina amministrativa.
Ciò premesso, non può sfuggire a nessuno il fatto che l’approvazione con i soli voti della maggioranza rientri esclusivamente nel gioco delle parti e nelle dinamiche del confronto politico tra maggioranza e opposizione. Senza timore di essere smentito, nessuno, proprio nessuno, dei consiglieri in aula si augurava che questo Bilancio, così modificato in seguito al riaccertamento dei residui attivi e passivi, potesse essere respinto. Ciò avrebbe comportato un’immediata ed irrefrenabile accelerazione verso il dissesto. Sarebbe stato come un voler gettare le armi prima ancora di iniziare la battaglia. Nelle mie affermazioni sono confortato dalla dichiarazione di voto del consigliere d’opposizione Mauro Lombardo, del gruppo Grande Sud, il quale disse che, siccome la maggioranza aveva i numeri per approvarlo, lui si sarebbe astenuto, altrimenti avrebbe votato a favore.
C’è, inoltre, da chiarire un altro punto in merito al lavoro svolto sul riaccertamento dei residui attivi e passivi. Non si dimentichi che l’operazione è stata richiesta espressamente dalla Corte dei Conti,in ultimo, nella determina n.202 dell’11 Luglio 2012. Il riaccertamento è stato svolto, ce lo dicono i revisori, nel pieno rispetto delle normative vigenti, ed ha consentito una rideterminazione dell’avanzo di amministrazione che, pur rimanendo sul piano puramente contabile, si attesta sul 1.300.000 €, a fronte dei circa 3.500.000 € presentati dalla passata amministrazione, e che la Corte dei Conti ha ritenuto inattendibile, tanto da richiedere una riapprovazione dell’intero rendiconto.
Il rendiconto che abbiamo riapprovato è, dunque, significativamente diverso, dal precedente (sono stati eliminati più di 3.500.000 € di residui attivi insussistenti o non più esigibili) ed è stata fatta una chiarezza tale da consentire al collegio dei revisori di esprimersi in questi termini nelle conclusioni alla loro relazione: “Si evidenzia che finalmente si è pervenuti alla formulazione di un rendiconto che soddisfa i suggerimenti e i rilievi più volte ribaditi dalla Corte dei Conti e dalla Regione Siciliana”. Un giudizio, quello dei Revisori, assai confortante, che ci ha consentito di votare favorevolmente con serenità. Resta, ovviamente, sempre il fatto che sarà, in ultimo, la Corte dei Conti stessa ad esprimere la sua soddisfazione.
In merito, infine, all’accertamento delle responsabilità sul “marasma finanziario” del Comune, il capogruppo del PD, Vincenzo Garbo, bene ha fatto a dire che quello era il momento di intervenire sul “malato”, ma ai meno distratti non sarà sfuggito che nel suo intervento il Consigliere ha letto testualmente un passaggio assai grave della relazione degli Ispettori del 18/07/2012, in cui viene rilevata la gestione “del tutto autonoma di ogni aspetto relativo alla contabilità dell’Ente” da parte del Responsabile del Servizio Finanziario, Rag. Domenico Meli. E in particolare proprio sul punto “residui attivi” gli ispettori accertano che “i responsabili dei singoli settori, nel riaccertare i residui, trasmettevano alla Ragioneria i dati relativi ai titoli formati nel corso dell’anno (gestione di competenza) per il successivo inserimento nel documento contabile. Il dato inserito dalla Ragioneria, tuttavia, non risulta sempre corrispondente al dato del settore (…)”.
Inoltre, il Capogruppo del PD ha correttamente sottolineato che a tempo debito, non in sede di riapprovazione del rendiconto 2008, sarà cura del Consiglio fare chiarezza sulle responsabilità politiche della crisi finanziaria del Comune, mentre è competenza degli organi preposti quello di accertare responsabilità di altra natura.
Sono certo, dunque, che il lavoro svolto con grande serietà, celerità e dedizione dall’Amministrazione e dai Funzionari del Comune sia un primo, fondamentale, tassello verso quella rappresentazione della vera e reale situazione finanziaria dell’Ente (e, me lo auguro, anche verso lo scongiuro del dissesto), che gli organi di controllo ci chiedono ma che, soprattutto, la città reclama a gran voce.
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