Cefalù e il Patto dei Sindaci

Ritratto di Angelo Sciortino

26 Giugno 2012, 18:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Presso il Teatro Comunale S. Cicero di Cefalù si è svolto un incontro relativo al “Patto dei Sindaci per l'energia sostenibile”.

Il titolo del convegno era: “Cefalù e la città a rete madonita”. Purtroppo, però, portava un sottotitolo che tradiva il vero spirito dell'iniziativa promossa dalla Commissione europea, per coinvolgere le città europee nella strategia verso la sostenibilità energetica e ambientale. Il sottotitolo in questione recitava: “Risorse e strumenti finanziari regionali, nazionali ed europei; un'opportunità di innovazione e sviluppo territoriale per gli enti locali e per le imprese”.

Dal sottotitolo si potrebbe trarre l'errato convincimento che la CE, lo Stato e le Regioni potrebbero e dovrebbero garantire risorse finanziarie necessarie all'attuazione delle attività previste dal Patto dei Sindaci, mentre dovranno essere invece le autorità locali a garantire risorse umane e finanziarie.

E' questa la ragione per cui la Commissione europea ha identificato nelle provincie e nelle regioni le istituzioni di sostegno per quei comuni che non hanno la capacità finanziaria necessaria al loro piano d'azione. E' questa la ragione per cui l'UPI (l'Unione provincie italiane) ha firmato a Roma un patto come struttura per i livelli provinciali, per svolgere un'attività di affiancamento delle Provincie nella fase d'avvio, di definizione e di applicazione del Patto dei Sindaci.

La mobilità pulita, la riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati e la sensibilizzazione dei cittadini in tema di consumi energetici rappresentano i principali settori sui quali si concentrano gli interventi delle città firmatarie del Patto.

Le risorse finanziarie occorreranno, ma prima i Comuni dovranno approntare il loro “Piano d'azione per l'energia sostenibile” (SEAP), cioè lo strumento riportante misure e politiche concrete da attuare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Piano che dev'essere inoltrato entro un anno dalla firma del Patto.

Le amministrazioni locali, in virtù della loro vicinanza ai cittadini sono in una posizione ideale per affrontare le sfide in maniera comprensiva. In particolare, esse si impegnano a rispettare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra nocivi del 20% entro il 2020, come previsto dalla strategia 20-20-20 dell’Unione europea. Il Patto dei Sindaci per l’energia rappresenta anche un’occasione di crescita per l’economia locale, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro ed agendo da traino per lo sviluppo della Green Economy sul proprio territorio. L’obiettivo del Patto è aiutare i governi locali ad assumere un ruolo punta nel processo di attuazione delle politiche in materia di energia sostenibile. Quindi non pioggia di contributi come nel passato, ma lo sforzo di essere buoni amministratori locali.

In questo senso è stato totalmente condivisibile l'intervento del professore Maurizio Cellura, del Dipartimento Energia dell'Università di Palermo. Egli ha sottolineato due punti essenziali: la complessità e la necessità di sinergie.

In un breve colloquio durante una pausa dei lavori, mi ha sottolineato anche l'aspetto etico del cosiddetto Patto dei Sindaci. Un aspetto che trascende le questioni finanziarie, specialmente quando si guarda a questi aiuti come a strumenti di clientela.

Concludo, allora, con un augurio: che il nostro Sindaco consideri nello spirito suo proprio il Patto dei Sindaci e faccia del nostro Paese il vero capofila degli altri Comuni del Patto.

 

 

Commenti

Trovo il piano energetico la vera opportunità per il benessere diffuso di una comunità e lo considero adirittura prioritario rispetto al piano regolatore . Hai centrato ancora una volta un tema fondamentale. Bravo apriamo un gruppo che lavori fuori dagli steccati politici perché il futuro economico è e sopratutto dei costi della sanità passa proprio dal piano energetico. mi offro volontario.