Momenti musicali pregiati alla Santa Caterina - Pino Lo Presti (2009)

Ritratto di Pino Lo Presti

6 Marzo 2014, 19:01 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Non sono, a quel tempo, riuscito a salvare una copia dell’articolo, pubblicato attorno al 20 gennaio 2009 su DonLappanio, relativo ad una evento musicale molto particolare di cui il musicista Bertl Mütter fece dono all’amico Italo Piazza e a tutti i presenti nella Sala Santa Caterina a pochi giorni dalla conclusione della mostra naturalistica, da Italo generosamente organizzata (6 dicembre 2008/6 gennaio 2009); ho ritrovato però nel mio archivio il testo, le foto e due brevi tracce audio video, di una quindicina di secondi ciascuna, fornitemi allora dall’amico Franco Turdo.

A sostegno della eventualità di un concerto del M° Mütter a Cefalù nel prossimo futuro, così come annunciato da Italo ieri dal nostro blog, ripropongo quanto pubblicato allora su DonLappanio

nota: in allegato l'altro l’articolo del 6 gennaio 2009 per la chiusura della bella mostra di conchiglie, farfalle, coleotteri e modellismo nautico:  '09.01.06 chiude oggi la mostra alla s.pdf

 

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(DonLappanio) Momenti musicali pregiati alla S.ta Caterina - Pino Lo Presti (gennaio 2009)


Sono passate quasi due settimane perchè ho atteso di poter recuperare qualche brano di registrazione sonora (solo in minimissima parte vi sono riuscito), ma anche se, ormai fuori dalla cronaca - l’evento musicale svoltosi il giorno 3 gennaio alla sala Santa Caterina, merita di essere citato e ricordato.



A conclusione della mostra di Conchiglie, Coleotteri e Farfalle esotiche, il buon Italo (Piazza) ci ha voluto regalare, sabato 3, un altro momento di raro stupore; di un impatto molto diverso da quello prodotto dalla bellezza di quelle infinitamente varie forme strane di vita.



Cosa accade se uno pneuma, un alito vitale, attraversa la spirale di una conchiglia?
Italo non se lo chiese, nella sorpresa di una richiesta inusitata, quando - l’estate precedente -, un uomo (un pò singolare) gentilmente gli chiese se avesse accettato di lasciargli provare a “suonare” quella Charamia Lampas (famiglia dei Tritoni).
La sincerità di Italo, nel concepire la raccolta delle sue conchiglie, come “un servizio” da mettere a disposizione degli altri, ha prevalso istintivamente anche in quel caso, e per quanto preziosa la consegnava senza nulla aggiungere se non un sorriso nelle mani di quello sconosciuto singolare.
Ne uscì, quel pomeriggio, qualcosa di unico, di magico, di sorprendente. “Davvero suggestivo”, concordarono le voci raccolte.
Quest’anno, Italo lo ha voluto lui stesso invitare a conclusione del lungo incontro con gli appassionati e i curiosi della natura, alla S.ta Caterina.
Bertl Mùtter, questa volta si è voluto meglio presentare venendo accompagnato dal suo - più usuale - strumento, una specie di tromba (non so come si chiama).



Qualche anno fa, dopo la caduta del Muro e del segreto sulle registrazioni radio e telefoniche della CIA in campo sovietico, ad un musicista venne l’idea di proporre delle tracce di quelle registrazioni come vere forme musicali.
Quando la radio era la Radio, quanti di quella generazione, da piccoli non hanno provato almeno una volta a giocare a far scorrere la sintonia nei vari campi di frequenza? E quanto più questa fosse bassa, tanto più era alto il brivido di voci e suoni che avevano - proprio tutto - il fascino dell’alieno!
Anche Bertl, confida - nelle note scritte a corredo del suo CD “Parlando” - di aver trascorso molte serate così, nell’Austria della sua adolescenza.

Tanto per conversare - con chi ne ha il piacere -: c’è un Pensiero per il quale qualcosa dei nostri antenati è presente dentro di noi, come delle sfumate voci. Essi ci seguono in ogni attimo del presente e ci vorrebbero avvertire - in base a quella che fu la loro esperienza - su quella cosa con cui ci stiamo, nella vita presente, incontrando: se è bene o se è male! Tutte - pur se in base alla diversità degli affetti - quelle voci insieme parlando, sussurrando o gridando, formano una massa indistinta sonora che ci “muove” da dentro verso o contro qualcosa. Secondo quel Pensiero è questa la e-mozione. Le esperienze e le voci più antiche - diremmo: preistoriche - abiterebbero invece il sistema che fa perno al cervelletto, si esprimerebbero cioè nella forma dell’istinto.

Un viaggio alle origini della emozione (in una realtà che ne è sempre più ricca di artificiali) non può non implicare una propensione all’ascolto di sonorità-voci primordiali, magmatici; di quando la terra era ancora abitata solo da spiriti, pulsioni, potenzialità di forma - prima che Krònos castrasse il padre Plutone!
Librarsi oltre il picco estremo cui può accompagnare una struttura razionale del pensiero vale la possibilità di cogliere, incontrarsi anche con l’improvviso e la improvvisazione,
oltre quindi ciò che è stato pensato, strutturato, studiato, confezionato-certificato, predigerito-omogeneizzato, reso razionale appunto.

Ciò che Bertl intendeva dire quando, in apertura, cortesemente invitava i fotografi a non scattare durante la sua azione musicale!
Fotografare è “nominare”. Non era solo una questione del più o meno fastidio che possono dare i flash o le meccaniche degli scatti; una disposizione totale all’ascolto è la chiave per udire l’Innominabile;  tanto più si è impegnati a volerlo “fermare”, capitalizzare in un forma chiusa, oggettiva, razionale, meno lo si coglie,!
Confesso che non ho potuto trattenermi dal, seppure senza flash e con la macchina sulla gamba, di fare qualche scatto nei momenti in cui la sonorità della esecuzione lo permetteva. Sono venute malissimo come foto ma documentano della magia in atto in quel momento.

 


In alcuni momenti sembrava che lo strumento suonasse o meglio provasse a parlare da solo (ciò grazie anche ad una tecnica del fiato eccezionale), e l’orecchio stesso del “musicista” allora si tendeva ad ascoltare ciò che da quello strumento giungeva da un misterioso lontano come “volontà di voce”; per poi subito riappropriarsi di quel “canale” per tentare di comunicare con quella “apparizione” prima che svanisse.
 


50 minuti di incanto, resi troppo brevi anche per il suggestivo istrionismo teatrale dell’artista. 50 minuti in cui abbiamo partecipato ad un tentativo di dialogo con voci misteriose, lontane e ancestrali, sepolte nel fondo delle nostre emozioni. Un evento musicale fuori da ogni schema di scrittura, che molti sperano possa ripetersi a Cefalù.

 

 

 

 

 

 

 

l'artista con la moglie

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Articolo correlato: Il musicista Bertl Mütter in visita a Cefalù - Italo Piazza - 5 marzo 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/8468)