Viaggio in Russia

Ritratto di Angelo Sciortino

2 Marzo 2014, 15:31 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Putin, Timoshenko, Yanukovich e un paio di generali sono riuniti nello studio del Presidente russo. Il loro argomento è la situazione dell'Ucraina, con particolare riferimento all'invasione della Crimea. Sono riuniti già da due ore, ma non hanno raggiunto alcun accordo.

Sono stanchi e il loro cervello ha rallentato le proprie funzioni. C'è il rischio che la situazione precipiti e che si apra una guerra dalle conseguenze inaspettate, quando entra il segretario del Presidente in divisa d'ordinanza. Avanza verso Putin e batte i tacchi. Quando riceve un cenno di consenso a parlare, così dice:

Piccolo Padre, c'è di là Danilov insieme ad alcuni ospiti. Chiede di essere ricevuto subito.

Hai detto che sono occupato con un grave problema?

L'ho detto, ma insiste per essere ricevuto, dicendo che ha con sé qualcuno in grado di contribuire alla soluzione di questa grave impasse diplomatica ucraina.

Allora che entri subito!

Il segretario esce e ritorna subito dopo seguito da Danilov e da altri tre uomini, uno dei quali ha il busto attraversato da una fascia tricolore.

Piccolo Padre” esordisce Danilov “Sappiamo che gravi problemi assillano la tua mente. Se osiamo disturbarti, è perché siamo convinti di poterti dare il contributo della nostra esperienza e soprattutto quella di questi amici, figli del Mediterraneo e seguaci degli arzigogoli bizantini, che permisero di conservare l'Impero d'Oriente per oltre dieci secoli con la sola forza delle chiacchiere.”

Se è così, che parlino pure!

Danilov fece cenno all'uomo con la fascia, che prese a parlare. Putin ascoltava e dopo una decina di minuti si convinse:

E' resuscitato il mio Maestro! E non è solo, perché ha con sé l'occhialuto Berija e lo stesso Gorkij. Nessuno potrà sconfiggermi, se seguirò i loro consigli.

Putin non osò interrompere l'uomo con la fascia tricolore. Lo ascoltò fino a questa conclusione:

Ritengo, quindi, che l'unica possibilità di soluzione consista nell'allontanare dall'Ucraina il maggior numero di persone. Io sono disposto ad averli come turisti nel mio Paese. Certo, ho poco da offrire: strade sporche, acqua ancora più sporca e grandi probabilità di ammalarsi. Per tutto ciò chiedo un lauto pagamento, che mi permetta di saldare i debiti del Comune e di guadagnare il massimo del consenso di quelli che ragionano con il ventre.

Ma a noi cosa dai in cambio?” disse Putin.

Ti sembra poco liberarti per un po' di tempo dei dissidenti? E ti sembra poco che costoro, venuti al mio Paese, imparino a essere silenti e ubbidienti, al massimo mormoranti? Nessun prezzo sarà troppo alto!

Il piccolo padre si convinse: l'argomento era inoppugnabile! Dichiarò il suo consenso e ricevette il plauso persino della Timoshenko, che già vedeva le spiagge mediterranee popolate di bikini ucraini. Congedò tutti e si apprestò a dare le disposizioni necessarie. Prima, però, diede un buffetto di lode a Danilov, che gli si era avvicinato e gli aveva detto: “Sono stato proprio bravo, vero?