28 Febbraio 2014, 12:49 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Lo scorso 12 febbraio, il Coordinatore dell’Unità di crisi che l’AATO 1 di Palermo ha istituito per coadiuvare il suo Commissario Straordinario e liquidatore nella gestione del Servizio Idrico Integrato, già gestito da APS, ha indirizzato, ai Comuni di Carini, Casteldaccia e Cefalù, una nota, che, testualmente, si conclude, così:
“…. si invitano i Soggetti in indirizzo a voler comunicare la disponibilità a proseguire nei rapporti contrattuali già in essere con le Società - tra cui “Sorgenti Presidiana” - che leggono la presente in copia, fatturando successivamente alla scrivente i costi che dovranno essere rimborsati. Si evidenzia che la presente non costituisce proposta contrattuale.
Si fa presente che le fatture che Codeste Amministrazioni emetteranno nei confronti dell’AATO 1 Palermo saranno pagate a 120 giorni data di emissione.
In attesa di ricevere Vostro urgente riscontro, si porgono distinti saluti.”
La nota non avrebbe potuto avere conclusione più vantaggiosa e più rassicurante per i tre Comuni e, tra essi, in particolare, per il Comune di Cefalù.
A Cefalù, infatti, il servizio di potabilizzazione potrà funzionare, finalmente, con assoluta regolarità.
Almeno sino a quando AATO 1 non avrà affidato la gestione del SII ad un nuovo gestore.
Ciò perché, sino all’affidamento al nuovo gestore, le relative fatture saranno pagate, con altrettanta regolarità, dall’AATO 1 di Palermo.
Basterà che il Comune emetta a tale Autorità fatture per il servizio di potabilizzazione di pari importo a quello che, mensilmente, “Sorgenti Presidiana” emetterà al Comune.
Perciò, il Sindaco di Cefalù avrebbe dovuto riscontrare la nota con tutta positività e con un sentito ringraziamento all’AATO e, per essa, a mamma Regione.
Ed invece, il Sindaco di Cefalù non ha trovato di meglio che riscontrare la nota :
“evidenziando come la problematica debba essere affrontata in base al disposto normativo recato dall’art. 47 comma 4 della L.R. 28 gennaio 2014 secondo il quale: “i gestori del Servizio Idrico Integrato (SII), per il periodo di durata delle gestioni, subentrano ai comuni nelle obbligazioni che discendono da concessioni di servizi connessi e funzionali alla gestione del SII, comprese quelle salvaguardate in vigenza dell’art. 10, comma 3, della Legge 5 gennaio 1994 n° 36”.
Con tale riscontro, Lapunzina ha aggiunto l’ennesima “perla” alla collana di errori, che, prima da Consigliere e dopo da Sindaco, ha commesso in materia di Servizio Idrico Integrato e di potabilizzazione.
Tale riscontro di Lapunzina - domani ne spiegherò la ragione - potrebbe avere conseguenze più nefaste di quelle che, in una partita di calcio, può avere un autogol a tempo scaduto.
ROBA DA NON CREDERCI!
Comincio ad avere fondate ragioni per pensare che il Sindaco Lapunzina “non ci faccia” ma “ci sia”.
E se Lapunzina “c’è” è il momento che il Consiglio Comunale insorga!
È il momento che la Città dica basta!
Cefalù non può continuare a pagare per gli errori di Lapunzina.
Saro Di Paola, 28 febbraio 2014
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Articolo correlato: Il Sindaco Lapunzina “c’è o ci fa”? - Saro Di Paola - 13 febbraio 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/7445)
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