22 Febbraio 2014, 12:34 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Sembra aprirsi uno spiraglio nella vertenza per la realizzazione del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Ogliastrillo, dopo l’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio a cui hanno preso parte Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil e la “Cefalù 20” che nei giorni scorsi aveva avviato le procedure di mobilità nei confronti di 46 dei 58 lavoratori impiegati nel cantiere. I sindacati hanno registrato da parte dell’azienda l’intenzione di procedere, malgrado le gravi condizioni economiche in cui versa, alla realizzazione dell’opera attraverso ditte affidatarie. La “Cefalù 20” si è anche detta disponibile a verificare l'ipotesi di un trasferimento diretto dei lavoratori ancora in forza, e di parte di quelli licenziati due anni fa, così come prevedevano gli accordi a suo tempo sottoscritti. Le ditte affidatarie dovrebbero essere individuate entro quattro mesi e solo dopo avere sottoscritto gli affidamenti si procederà al trasferimento del personale di Cefalù 20. Per potere ultimare i lavori, nel rispetto dei tempi di consegna stabiliti da RFI, occorreranno 350 operai distribuiti nelle varie fasi di lavorazione.
Secondo Giuseppe Guarcello, della Fillea Cgil, che ha seguito da vicino la vertenza «sembra aprirsi qualche speranza in questa intricata vicenda che ha messo in allarme il territorio per i danni che potrebbe subire da una incompiuta. Non bisogna abbassare la guardia perché le pressioni dei sindacati, della stampa, e delle comunità locali attraverso i loro amministratori sembrano avere condotto l’azienda a più miti consigli anche se ancora è presto per giudicare l’esito delle trattative in corso. Il nostro obiettivo non cambia: mantenere i livelli occupazionali e difendere il territorio. Ora attendiamo un prossimo incontro entro il 10 marzo».
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