“…a Chi?...”

Ritratto di Giuseppe Maggiore

14 Febbraio 2014, 07:19 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

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“A CHI?”
(fugit irreparabile tempus)
di  Giuseppe Maggiore

 

Era il 1956.  L’anno della “Maturità Classica”.  L’anno in cui gli incerti sentimentali trascorsi, in cui le timide imberbi pulsioni s’affacciavano alla ribalta della vita, del reale, cercando un’affermazione esistenziale.  L’anno diciassettenne!
L’anno delle ipotizzate speranze e degli impetuosi afflati lirici. L’anno delle prime esperienze: goffi tentativi spesso lasciati a metà.
Ripropongo questa lirica (nugae iuventutis!), oggi, balzata fuori dalle “sudate” carte in un riordinamento delle medesime, imperiosa e prepotente forse ritenendosi in simbiosi con l’attuale ricorrenza valentiniana). Mah!
 

 “…a  Chi?...”

A Chi darò le mie labbra assetate d’Amore?
A Chi darò il mio cuore?
A Chi affiderò la mia vita? La mia sensibilità? La mia passione?
A Chi?
Soltanto ad una visione?
Una visione che turba le mie notti?
Dai lineamenti sfumati ed incerti?
Una visione che, con lunghi capelli e turgide poppe,
motili e vibranti,
s’avanza ondulando,
ondeggiando,
fluttuando,
vaporosa e sensuale!
In Chi T’incarni o Dea?
Ove sei Tu?
Perché non vieni?
L’animo mio T’aspetta,
come la ferita il dolce balsamo che la risani…
Non essere evanescente, concretaTi!
Sii reale, Umana Divinità!
Ti ho sempre inseguita in lontananza
con l’amarezza di chi non T’ha posseduto
e Ti vorrebbe.
Con l’invidia di chi vede altri goderne
e se ne sente escluso.
Non vorresTi accompagnare i solitari passi
di chi in Te rifiorirebbe a novella vita?
O Donna in conosciuta!
Madre dell’esistenza!
Reale,  ma assente!
Dolce, ma sorda!
Delicata e fuggente!
Ove sei Tu?
Chi mai Tu sei?
A Chi darò le mie labbra assetate d’Amore?
A Chi darò il mio cuore?
A Chi affiderò la mia vita? La mia sensibilità? La mia passione?
A Chi?
                                                                               


Cefalù, 7 Settembre 1956                                 Giuseppe Maggiore