Il pensiero barbarico

Ritratto di Angelo Sciortino

9 Febbraio 2014, 10:19 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Siamo sicuri che il nostro Paese e noi stessi siamo in buone mani? Siamo sicuri che quel che sta accadendo non ha responsabilità di chi dovrebbe evitarlo?

Queste domande sorgono spontanee, quando si scopre che il Sindaco così scrive nel suo gruppo di Facebook: "Solo ora leggo gli interventi sulla vicenda dei lavori sul lungomare, e ritengo dover rispondere all'architetto Luigi Piazza, ribadendo quanto precisato in un mio precedente un post. Nei giorni scorsi ho chiesto al Comandante Ristagno notizie al riguardo, stante la competenza sul demanio marittimo. Mi è stato riferito che è stata sostituita la trave in ferro sulla quale viene ogni anno installato il lido Poseidon e che, su richiesta del Genio civile opere marittime, sono state richieste le prove di carico. Per quanto riguarda invece il Piano di utilizzo demanio marittimo, ricordo ai lettori che sono stato l'unico consigliere comunale ad averne nel tempo sollecitato, con diversi atti ispettivi, la redazione e che da sindaco, oltre ad avere presentato nel marzo 2013 la sdemanializzazione del lungomare, ho già avviato le procedure per l'affidamento della progettazione del PUDM. Sono contento che si sia formato un comitato, ma mi chiedo dove erano i componenti dello stesso quando il consigliere Lapunzina presentava interrogazioni ed interpellanze sull'argomento e il sindaco del tempo pianificava il demanio con assoluto arbitrio?".

Prego i lettori di seguirmi attentamente nelle argomentazioni seguenti, che dimostrano, a mio parere e con il confronto di altre dichiarazioni del Sindaco, quanto le due domande abbiano quanto meno ragion d'essere.

Comincio dalle ultime righe, quelle in cui egli pone la domanda “dov'erano i componenti del comitato quando il consigliere Lapunzina presentava interrogazioni e interpellanze...”. Erano, poveri illusi, a sostenerne le battaglie, che credevano d'avere vinte, quando nel chiuso della cabina elettorale scrissero il suo nome e contribuirono a premiare la sua opposizione con la possibilità di amministrare.

Non sapevano, i poveretti, che delegavano la persona sbagliata. La persona che, di fronte al “marasma” contabile del Comune, si è dedicato anima e corpo in un'agitazione giudiziaria, che ha soltanto postergato il momento del dissesto. E per addolcire l'attesa ci ha dilettati con il famoso gioco dello scaricabarile.

Fin qui, comunque, poteva essere credibile agli occhi dei più distratti. Dove non credo che possa esserlo ancora – sempre agli occhi dei più distratti – è a proposito della vicenda del Lungomare.

Qui non può incolpare il passato, sperando di scaricare le responsabilità di oggi, che sono solo ed esclusivamente dell'attuale Amministrazione, con il suo Sindaco in testa.

Per la verità ci ha provato, ma è stato patetico. Ha detto che aveva dato incarico al responsabile della Capitaneria a Cefalù, maresciallo Ristagno, perché controllasse che cosa avveniva sul Lungomare, dimenticando che in parte egli lo sapeva bene, almeno in parte, grazie a quanto pubblicato sull'Albo Pretorio già da alcuni giorni e riportato in un commento al seguente link di QualeCefalù (https://www.qualecefalu.it/node/7252). Delle due, l'una: o sapeva di essere reticente o non era informato di quanto avveniva negli uffici comunali. Nell'uno e nell'altro caso egli non si è dimostrato quell'amministratore, che tanti avevano creduto di trovare in lui.

Né può consolarci sapere che ha avviato le procedure per l'affidamento della progettazione del PUDM, visto che gli uffici interni del settore tecnico hanno tecnici in numero sufficienti per preparare tale piano. A meno che il Sindaco non li ritenga capaci. Se è così, sarebbe opportuno che ci dicesse di che cosa sono capaci.

Capaci o meno, non credo che l'Amministrazione si sia dimostrata solerte a soddisfare un'obiettiva necessità di fornire lo strumento indispensabile per tutelare il nostro territorio, specie lungo tutto il litorale. Perché il litorale di Cefalù non è soltanto il suo Lungomare, ma la spiaggia di Salinelle o quella di Sant'Ambrogio. E questo splendido litorale non può né deve essere affidato agli Enti regionali, privando l'Ente locale di qualsivoglia controllo, come accadrà finché non sarà approvato il PUDM e soprattutto finché l'Amministrazione nella sua parte politica e in quella burocratica non si darà una strategia e non si lascerà guidare da essa.

Soltanto idee chiare, infatti, eviteranno le pericolose improvvisazioni dettate dalla casualità degli eventi. Ma di idee chiare non ne vedo; vedo soltanto proclami confusi, che saltellano tra Arabi e Normanni, tra questi e i Bizantini; vedo soltanto un incremento della tassazione epperò una diminuzione dei servizi offerti; vedo scontri tra l'Amministrazione e la società imprenditoriale, come se il dialogo fosse abitudine di un altro pianeta. Vedo queste e altre cose negative, come la mancanza di trasparenza e l'abbondanza, invece, di mistificazioni.

E a poco a poco muore la speranza che almeno qualcosa si salverà da queste invasioni di un pensiero barbarico, come lo avrebbero definito gli antichi Greci, che chiamavano barbari i popoli che parlavano un linguaggio per loro incomprensibile o quantomeno diverso. Esattamente come è incomprensibile e diverso il linguaggio di questa Amministrazione.