Mozione sulle problematiche connesse alla gestione del servizio idrico integrato

Ritratto di Quale Cefalù

15 Gennaio 2014, 08:33 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Il testo della mozione approvata dal Consiglio Comunale di Cefalù.
Favorevoli i consiglieri: Terrasi, Iuppa, Garbo, Barranco, Pizzillo, Cortina, Tumminello, Di Chiara, Fatta e Franco.
Astenuti i consiglieri: Messina Patrizia, Liberto.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CEFALU'

trattando il punto all'Ordine del Giorno “Problematiche connesse alla gestione del servizio idrico integrato alla luce del fallimento A.P.S.”

Premesso

  • l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato nell'Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.) Palermo 1 si è rilevata “fallimentare”, giacché, nei cinque anni in cui si è consumata l'esperienza, il solo effetto tangibile è stato l'aumento delle tariffe del servizio, al quale non ha corrisposto la realizzazione di alcuno degli interventi infrastrutturali, che erano alla base dell'affidamento trentennale, attraverso cui il gestore avrebbe dovuto contribuire, con i proventi tariffari, all'attivazione dei finanziamenti europei, per il potenziamento e/o il rifacimento degli impianti e delle reti;
  • gli effetti si sono rivelati nefasti per la Città di Cefalù, nella quale l'urgenza del rifacimento della rete idrica è determinata dalle cospicue perdite nel sottosuolo, cui consegue, oltre ai continui disservizi, un notevolissimo aggravio economico, stante l'elevato costo della risorsa immessa in rete, preventivamente sottoposta a trattamento di potabilizzazione, presso l'impianto realizzato con concessione di costruzione e gestione, di durata venticinquennale;
  • la cessione delle reti idriche alla Società APS, nell'aprile del 2009, ha comportato il generarsi di un contenzioso nei rapporti tra il Gestore dell'Impianto di Potabilizzazione ed il Comune di Cefalù, privo, quest'ultimo, della capacità di riscossione delle tariffe del servizio idrico, ma destinatario delle ingenti fatture dell'onere di potabilizzazione;
  • le difficoltà economiche della Società APS, specie negli ultimi anni, hanno comportato anche la riduzione dei necessari interventi di manutenzione e controllo, conseguendone l'aumento delle perdite e l'ulteriore deterioramento della rete, che, nel Centro Storico, conduce sostanze minerali in percentuali superiori ai limiti di norma, rendendosi necessaria l'ordinanza di “non potabilità di una acqua potabilizzata”;

Rilevato

  • La privatizzazione di servizi essenziali, come quello dell'acqua, si è rivelato un grave errore, sanzionato dai Cittadini italiani attraverso l'esito di un Referendum abrogativo, dal quale quale consegue il divieto di affidare ai privati la gestione dei servizi idrici;
  • La definizione di un nuovo quadro normativo tende a tardare, anche in sede Regionale, dove, con Legge n.2 del 09 gennaio 2013, si è fatto riserva della emanazione, entro un semestre, di una nuova norma, per disciplinare l'affidamento del servizio negli ambiti, o sub ambiti, autorizzando, in via provvisoria, la autonoma gestione da parte dei Comuni che non hanno ceduto le reti, ma non la restituzione a quelli che hanno operato la cessione, come nel caso di Cefalù;
  • Il ritardo nella emanazione della nuova legislazione crea notevoli difficoltà, specie in territori come la Provincia di Palermo, dove, a seguito del fallimento di APS, regna un velo di incertezza sul futuro, filtrando indiscrezioni circa un possibile approdo ad una forma consortile di tutti gli 82 Comuni della Provincia.

Ritenuto

  • Detta eventualità non garantisce la tutela degli interessi dei Territori e delle singole Comunità, che hanno diritto ad una gestione più vicina agli interessi locali, non perseguibili attraverso una struttura che ha come riferimento un'area così vasta come l'intera Provincia di Palermo, in controtendenza con la più volte annunciata volontà dare vita alla costituzione di liberi consorzi di comuni, per la gestione dei servizi in territori omogenei;

Richiamato

  • L'art. 38 comma 5 della Convezione di Gestione approvata, sullo schema del DPRS 07 agosto 2001, dai Comuni dell' A.T.O. Palermo 1 , in base al quale la Regione esercita “... con le modalità previste dalla Legge regionale 29 dicembre 1962 n° 28 e successive modifiche e integrazioni, i poteri sostitutivi e gli interventi necessari qualora siano accertate gravi irregolarità, inadempienze ed in qualsiasi altro caso in cui la gestione del servizio idrico non possa essere proseguita”;

Impegna

il Sindaco e l'Amministrazione comunale ad esprimere, nelle competenti Sedi, la volontà dell'Organo consiliare, affinché:

  • sia accantonata l'ipotesi di creazione di un Consorzio di tutti i Comuni della Provincia di Palermo, per la gestione della risorsa idrica;
  • siano superate, nell'immediato, le gravi difficoltà gestionali del Servizio Idrico Integrato, attraverso i previsti provvedimenti di urgenza, da adottarsi ex art. 38 comma 5 della Convenzione di Gestione;
  • si proceda, quanto prima, alla emanazione del provvedimento di Legge che consenta la gestione delle risorse idriche in ambito comunale o attraverso Consorzi di Comuni limitrofi, di aree omogenee;
  • gli obblighi contrattuali derivanti dalla Convenzione per l’affidamento in concessione dell’impianto di potabilizzazione siano trasferiti al nuovo gestore del Servizio Idrico Integrato, ove esso sia soggetto diverso dal Comune di Cefalù;
  • la nuova gestione del Servizio Idrico Integrato preveda, in via prioritaria, interventi risolutivi per il rifacimento della rete idrica, con priorità per le zone nelle quali essa risulta essere particolarmente fatiscente.