Le ciarle ed il contatore inarrestabile

Ritratto di Saro Di Paola

14 Gennaio 2014, 11:10 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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“Il Sindaco Guercio non avrebbe dovuto cedere ad APS il Servizio Idrico Integrato, come non lo hanno ceduto tanti Comuni che quel servizio continuano a gestire e, comunque, il Sindaco Guercio all’atto della cessione, insieme alle reti ed agli impianti idrici e fognari avrebbe dovuto cedere, anche, il potabilizzatore”.
Sono state queste due delle tesi, che il politico Lapunzina, per anni, a partire dal 29 aprile del 2009, ha sostenuto contro il Sindaco Guercio e la sua Amministrazione.

Due tesi, che, in questi giorni, sono tornate ad essere al centro di tante ciarle.
La prima per essere stata sconfessata dallo stesso Sindaco Lapunzina che, finalmente, ha ammesso che, per Guercio e la sua Amministrazione, la “cessione del SII ad APS è stato un obbligo” imposto dal Decreto Legislativo n° 152 del 2006.

La seconda per essere stata mutata dallo stesso Sindaco Lapunzina in “cessione del contratto di potabilizzazione”.
Quella cessione per la quale, in sede di costituzione (?) del Consorzio di Comuni che affideranno ad AMAP la gestione del SII, Egli, chiederà “conto e ragione” affinché venga fatta al nuovo gestore.
Quasi che, a tale cessione, non si oppongano le stesse ragioni per le quali Guercio non avrebbe potuto cedere, come non ha ceduto, ad APS il potabilizzatore.

Ragioni, sin troppo chiare, di cui ho già scritto (http://www.laltracefalu.it/node/4089) (http://www.laltracefalu.it/node/4094#comment-2599) e di cui non mancherà occasione per tornare a scrivere.

Ragioni per le quali se Guercio avesse ceduto il potabilizzatore ad APS avrebbe fatto la stessa operazione che Totò ha fatto con la fontana di Trevi, nel film “Totò truffa 62”.
Ragioni per le quali ipotizzare di “cedere il contratto di potabilizzazione” equivale a pensare che i Sindaci degli altri Comuni del costituendo (?) Consorzio, l’amministratore dell’AMAP e quello di “Sorgenti Presidiana” siano i novelli “Decio Cavallo” dello stesso film.

E dire che, dopo il fallimento di APS, per venire a capo della più grave delle questioni politico-amministrative della storia della nostra Città, più che ciarle sarebbero stati, e sarebbero, necessari proposte serie e fatti concreti.
Dopo il fallimento di APS, la Città se li sarebbe aspettati e se li aspetta.
Soprattutto da parte di chi, come il politico Lapunzina, da Consigliere non ha fatto altro che  invocare il ritorno alla gestione diretta da parte del Comune del SII e, da Sindaco, altro non ha fatto, e non fa, se non invocare una Legge dal Presidente Crocetta.

Una Legge salvifica che Lo liberi dall’impaccio della Sua incoerenza.
Una Legge salvifica che Lo sollevi dalla obiettiva difficoltà di riorganizzare quello stesso servizio che Guercio ha ceduto e per la cui cessione Egli, di Guercio, è stato il più spietato dei censori.

Ed invece, dopo il fallimento di APS, oltre alle ciarle, a girare, inarrestabile, è stato, è, e sarà, il contatore di “Sorgenti Presidiana”.
Quello che, con la produzione giornaliera massima contrattuale di 8.500 mc, segna, per il Comune, una diaria di circa 4.000 euro (8.500 mc x 0,45 €).
Diaria che, a partire da quel 29 ottobre in cui il Tribunale ha dichiarato fallita APS, il “Fallimento APS” non ha, ancora, pagato, neanche per un solo giorno.
Diaria che, ad oggi, nessuno può essere in grado di garantire che “Fallimento APS” pagherà al Comune di Cefalù, come i cefaludesi paghiamo a “Fallimento APS”.

Coraggio, però!
Abbiamo di che consolarci!

Se, come ha dichiarato il Sindaco, il prossimo 31 gennaio Sorgenti Presidiana avrà sospeso il servizio di potabilizzazione, a partire da quello stesso giorno, la diaria si ridurrà all’incirca a 2.500 euro (2.000.000 mc / 365 gg. x 0,45€).
Quella che, per quanto previsto nel contratto di potabilizzazione, il Comune dovrà, comunque, pagare a Sorgenti Presidiana a potabilizzatore fermo.
VIVA CEFALU’!

Saro Di Paola, 14 gennaio 2013