28 Agosto 2012, 00:34 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Preg.mo Ing. Rosario Di Paola,
interveniamo come consiglio di amministrazione, insediato il 28.02.2004 fino a febbraio 2008 e composto dal presidente Giuseppe Simplicio e dai consiglieri Salvatore Restivo, Flora Rizzo, Angelo Rosso ed Ivana Santacolomba, nonché dal direttore scientifico e artistico Stefania Randazzo, per comunicarLe quanto segue:
sin dal proprio insediamento, questo consiglio di amministrazione pose la propria attenzione sugli evidenti problemi strutturali ed espositivi di “Casa Mandralisca”, riconsiderando, in particolare, il progetto redatto dagli architetti Culotta e Leone, che nel 1991 era stato finanziato dall’Assessorato Regionale al Turismo per un importo di £ 2.500.000.000.
In base al predetto finanziamento fu espletato l’appalto dei lavori che, tuttavia, l’impresa appaltatrice Italsco bloccò a seguito delle ben note contestazioni con il consiglio di amministrazione del tempo, circostanza che determinò la revoca del finanziamento.
Il progetto, però, tra la fine del 2001 e l’inizio del 2002, venne successivamente rielaborato dagli stessi tecnici e ricevette l’approvazione delle autorità competenti (Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo) al fine di consentirne la partecipazione ad un bando pubblico per il finanziamento di tutti gli interventi da eseguire per il completamento delle opere, il cui termine perentorio di scadenza per la presentazione era previsto per il marzo 2002. Tuttavia, lo stesso non fu finanziato.
Lo scrivente consiglio di amministrazione (come detto insediato il 28.02.2004), a questo punto, intenzionato a portare avanti i necessari ed urgenti lavori di ristrutturazione, alla fine del 2004 prese contatti con la presidenza regionale del tempo per chiedere il finanziamento del menzionato progetto, ma gli fu risposto che, in pendenza della contestazione giudiziaria promossa dall’Italsco, non era possibile ottenere l’erogazione di alcun finanziamento.
Intanto il Tribunale di Termini Imerese, con sentenza n. 210/2004, aveva rigettato le domande avanzate dall’attrice Italsco che veniva condannata al risarcimento dei danni.
Avverso detta sentenza proponeva appello l’Italsco, al quale la Fondazione Culturale Mandralisca resisteva.
La Corte di Appello di Palermo, con sentenza n. 938 del 26.05.2006, accoglieva l’appello e condannava l’appellata al risarcimento dei danni quantificati in € 223.000,00 circa ed al pagamento delle spese di lite.
La stessa Italsco, in forza di detta sentenza della Corte di Appello di Palermo, procedeva al pignoramento presso terzi delle spettanze dovute alla Fondazione Mandralisca dall’Assessorato Regionale BB.CC.AA. in base alla L.R. 51/95 e che ammontavano ad € 305.000,00.
A quel punto il consiglio di amministrazione si rivolse ad un legale, il quale propose opposizione all’esecuzione e, nel contempo, il ricorso per cassazione dovendo evitare che la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Palermo divenisse definitiva.
Questo consentiva di pervenire alla definizione transattiva del procedimento in corso che fu concluso con il pagamento della somma di € 150.000,00 a tacitazione ed a stralcio di ogni diritto e pretesa per sorte, interessi e spese legali.
Contemporaneamente, avendo i tecnici constatato che le condizioni del solaio del piano nobile di Palazzo Mandralisca erano alquanto precarie e potevano determinare crolli imminenti con danni incalcolabili, si rese necessario intervenire e, fu possibile farlo prontamente grazie al fatto che non erano ancora scaduti i termini di validità del progetto rielaborato nel 2002 dagli architetti Culotta e Leone.
I lavori furono eseguiti dalla ditta Macajone sotto la direzione del compianto Arch. Pasquale Culotta e dalla figlia Arch. Tania e si svolsero da aprile a luglio 2006, mentre il “Ritratto d’Uomo” si trovava esposto alle Scuderie del Quirinale dopo essere stato al Metropolitan Museum di New York.
Si precisa che i predetti lavori, che interessarono oltre i solai del piano nobile, anche parte della copertura del secondo piano, il recupero della sala delle monete e la pavimentazione dell’attuale sala malacologica, furono realizzati grazie a due contributi straordinari assegnati dall’Assessorato Regionale BB.CC.AA. per l’adeguamento strutturale del Museo Mandralisca: il primo di € 35.000,00 (Assessore Pagano) ed il secondo di € 75.000,00 (Assessore Leanza); nulla fu corrisposto per spese e compensi agli architetti Culotta Pasquale e Tania, anche perché essendo venuto meno nel frattempo l’Arch. Pasquale, i familiari e lo stesso Arch. Tania, fecero espressa donazione alla Fondazione Culturale Mandralisca.
Lo scrivente consiglio di amministrazione alla morte dell’Arch. Pasquale Culotta, titolare del progetto, diede incarico all’Arch. Tania Culotta di continuare nell’esecuzione di tutti i lavori previsti nel progetto mediante il reperimento di nuovi finanziamenti.
Cordiali saluti.
(Giuseppe Simplicio, Salvatore Restivo, Flora Rizzo, Angelo Rosso, Ivana Santacolomba e Stefania Randazzo)
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Commenti
Saro Di Paola -
La sensibilità che fa onore!
Sento, anzitutto, di dovere esprimere la mia gratitudine di cittadino a Giuseppe Simplicio, Salvatore Restivo, Flora Rizzo, Angelo Rosso, Ivana Santacolomba e Stefania Randazzo per l'attenzione che hanno riservato al mio primo commento al post di Franco D'Anna (https://www.qualecefalu.it/node/590#comment-438).
La sensibilità che, rispondendomi, hanno dimostrato fa onore al ruolo ed alle funzioni che hanno svolto negli anni in cui sono stati alla guida della Fondazione.
Anche ex post !
Alla luce delle Loro puntuali precisazioni e della Loro circostanziata ricostruzione degli accadimenti è di tutta evidenza che sono i componenti del C.d.A. della Fondazione che sono stati nominati e si sono succeduti, a partire dal febbraio del 2008, i soli che potrebbero rispondere alle mie due domande :
"Che fine ha fatto il progetto di Pasquale Culotta ?"
"Cosa ha fatto, sino ad oggi, l'èquipe di luminari che sono stati chiamati al posto dell'arch. Tania Culotta ?"