10 Gennaio 2014, 09:03 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
La Procura regionale della Corte di Conti, oltre alle responsabilità amministrative per i danni del lodo arbitrale, accerterà, anche, quelle per la mancata cessione ad APS del “contratto di potabilizzazione”.
Lo ha detto il Sindaco Lapunzina domenica scorsa a Radio Cammarata, (http://www.radiocammaratacefalu.org/oggi_parliamo.htm)
Per il Sindaco tali responsabilità “sono chiare ed evidenti” .
Infatti, per quanto Egli ha detto, il contratto di potabilizzazione avrebbe dovuto seguire la stessa sorte della rete e degli impianti idrici e fognari per far sì che, a partire dal 29 aprile 2009, Cefalù si ritrovasse con un gestore unico del servizio idrico integrato.
Come sancito dal Decreto Legislativo n° 152 del 2006.
Solo così si sarebbe evitata quella triangolazione di fatture tra Sorgenti Presidiana, Comune ed APS per la quale, a seguito del fallimento di quest’ultima, il Comune si ritrova con quel debito del lodo che lo porterà al dissesto se non dovesse andare a buon fine l’appello per il quale, nei giorni scorsi, l’Amministrazione ha conferito apposito incarico ad un legale.
Il Sindaco ha, pure, aggiunto che, in considerazione del fatto che “il Comune non riavrà la gestione del servizio idrico perché il Tribunale ha deciso per la gestione unitaria e ci si avvia, quindi, alla costituzione di un consorzio di Comuni con a capo AMAP, noi all’atto dell’insediamento del consorzio chiederemo, conto e ragione, perché il contratto di potabilizzazione non rimanga in capo al Comune che non può pagare ruoli che non riscuote”.
Nella sostanza, il Sindaco ha detto che farà con AMAP e con il Consorzio di Comuni(?) ciò che il suo predecessore avrebbe dovuto fare, ma non ha fatto, con APS : cederà il contratto di potabilizzazione.
Tutto quanto sostenuto dal Sindaco, per due ordini di motivi.
Il primo legato al rispetto del Decreto Legislativo n° 152 del 2006 che ha istituito il gestore unico del servizio idrico integrato,
il secondo legato alla ”eccessiva onerosità sopraggiunta”, come“si chiama”, ha tenuto a precisare il Sindaco, “l’impossibilità per il Comune di pagare ciò che non riscuote”.
Peccato, per il Sindaco e per Cefalù, che, il comma 2 dell’art.141 del decreto legislativo n° 152 del 2006 definisce “il servizio idrico integrato” come “l'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili di fognatura e di depurazione delle acque reflue” escludendo, perciò, dallo stesso il servizio di potabilizzazione.
Peccato, per il Sindaco e per Cefalù, che nessuna “eccessiva onerosità è sopraggiunta” per il nostro Comune se non quella, che aveva con APS e che avrà con AMAP (?), di emettere fatture per importi uguali a quelli delle fatture che Sorgenti Presidiana continuerà ad emettere al Comune.
Saro Di Paola, 10 gennaio 2013
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