Parola del Sindaco!

Ritratto di Saro Di Paola

7 Gennaio 2014, 14:42 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Domenica scorsa, a Radio Cammarata, nel corso della puntata “Oggi parliamo di ……”, (http://www.radiocammaratacefalu.org/oggi_parliamo.html)
il Sindaco Lapunzina ha definito “illuminante e scritto benissimo” l’articolo che sulla questione acqua, proprio quella mattina, sotto il titolo
E io pago! continua il giallo dell'acqua a Cefalù”, era pubblicato sulla prima pagina del giornale telematico Cefaluweb.
Gli apprezzamenti all’articolo esternati dal Sindaco mi hanno indotto a leggerlo.
Nutrivo la speranza di “illuminarmi” anch’io.

Ripropongo quell’articolo nel testo integrale e con le stesse evidenziazioni di cui al link (http://cefaluweb.com/2014/01/05/e-io-pago/)

E io pago! Continua il giallo dell’acqua a Cefalù

“In questo inizio di nuovo anno la città di Cefalù ha dovuto affrontare il problema dell’acqua da due diversi punti di vista, il primo riguardante i disservizi nell’erogazione idrica a causa del cattivo stato delle condutture, il secondo che concerne la questione economica e gestionale e che prevede una situazione particolarmente complessa con il comune di Cefalù fortemente penalizzato.
Sono in particolare i cittadini di Cefalù ad essere i più vessati in quanto si ritrovano in ultimo un servizio scadente ad un prezzo, per la collettività, molto elevato.
La motivazione alla base di ciò è che, quando fu stipulato il contratto fra comune di Cefalù e Sorgenti Presidiana, venne previsto che la città dovesse pagare l’acqua potabilizzata misurata in uscita dall’impianto e non quella consumata effettivamente dagli utenti. Una clausola, quella che prevede che il comune debba pagare l’intera potabilizzazione senza ricevere nessun sostegno da parte chi si occupa del servizio idrico integrato, che vede l’Ente gravemente svantaggiato.
Si tratta quindi di una circostanza molto grave e che diventa persino grottesca se si considerano le probabili ingenti perdite delle rete idrica della città. I cittadini pagano quindi anche la potabilizzazione per tutta l’acqua che a Cefalù viene persa e non utilizzata. Il processo di potabilizzazione operato da Sorgenti Presidiana viene effettuato infatti a monte su tutta l’acqua che entra nelle condotte, anche su quella che si perde.
Inoltre, è appurato che circa un terzo dei costi per prelevare l’acqua dalla sorgente al potabilizzatore è rappresentato dal consumo di energia. Invece di prelevare soltanto l’acqua necessaria si è dato scarso peso all’impatto energetico poiché tale problema non sussisterebbe in quanto Cefalù ha un suo ente che produce energia e pertanto può sostenere gli oneri del sollevamento dell’acqua.
Quella dipinta è una situazione drammatica alla quale bisogna porre rimedio. La speranza è che, in seguito al fallimento di APS ed all’ormai prossima creazione di un Consorzio gestito dall’AMAP che gestirà il servizio idrico, possa essere inserita una clausola che scomputi alla città il costo della potabilizzazione per l’acqua dispersa e, contestualmente, che preveda un rimborso per la potabilizzazione di quella stessa acqua inutilizzata a Sorgenti Presidiana che, forte di una convenzione che durerà fino al 2030, ha il diritto a ricevere le fatture relative a tutta l’acqua trattata.

Solo in questo modo si potrà ridare dignità ai cittadini che si ritrovano a dover pagare più volte gli errori o le “sviste” della classe politica”.

La mia speranza di avere lumi dalla lettura dell’articolo è andata delusa.
Non me ne voglia, però, il Sindaco.
Non me ne vogliano, soprattutto, gli amici di Cefalùweb.
Il problema non è loro.
Il problema è mio: sulla questione acqua-potabilizzatore sono stato, sempre, confuso.
Molto confuso.

Ad “illuminare” la mia confusione per far sì che, anche per me, “il giallo dell’acqua non continui” basterebbe poco.
Molto poco.
Basterebbero le risposte, che, personalmente, non sono riuscito a darmi, alle domande che l’articolo mi ha suscitato:

1- Il Comune, da parte di chi avrebbe potuto ricevere sostegno se “quando fu stipulato il contratto fra comune di Cefalù e Sorgenti Presidiana ad occuparsi del servizio idrico integrato” era proprio il Comune medesimo?

2- Sarebbe stato possibile che “il processo di potabilizzazione operato da Sorgenti Presidiana nonvenisse effettuato a monte?

3- Forse che “il costo per prelevare l’acqua dalla sorgente al potabilizzatore, rappresentato dal consumo di energia non esistesse ancor prima del potabilizzatore?

4- Forse che per non “dare scarso peso all’impatto energetico sarebbe stato possibile  “prelevare soltanto l’acqua necessaria” ?

5- Qual è “l’ente che il Comune di Cefalù ha per produrre energia e, pertanto, per potere sostenere gli oneri del sollevamento dell’acqua?

6- Chi dovrebbe farsi carico di “una clausola che scomputi alla città il costo della potabilizzazione per l’acqua dispersa e, contestualmente, che preveda un rimborso per la potabilizzazione di quella stessa acqua inutilizzata a Sorgenti Presidiana”?

Saro Di Paola, 7 gennaio 2013