Informazione e disinformazione

Ritratto di Angelo Sciortino

3 Gennaio 2014, 18:54 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Dunque, vediamo dove sbagliamo, blog e giornali telematici, quando diamo notizie e le commentiamo. Perché, ormai è stato ripetuto più volte, noi facciamo disinformazione, specialmente quando ci permettiamo di criticare l'Amministrazione. Quando ciò accade, mai che venga in mente ai suoi rappresentanti e ai suoi sostenitori in Consiglio che forse le critiche nascono da loro errori. Raramente rispondono per dimostrare l'errore dei presupposti logici e, quando rispondono, quasi sempre si è di fronte ad accuse inviperite come quelle di comari al mercato, tanta inconsulta è la loro reazione. Una reazione che non dimentica di rivolgere anche accuse personali ai poveri criticoni o di affibbiare loro epiteti come fanciulli ancora alle scuole elementari.

Abbiamo un bel da fare nel pubblicare le loro repliche – quando ci sono – perché a loro non basta. A loro piacerebbe soltanto essere lodati, soprattutto quando meritano il biasimo. È così forte il loro desiderio di lode, che scalciano e minacciano persino azioni legali, se non la ottengono. Ormai in tanti si sono convinti che forse soffrono di delirio di onnipotenza, dovuto a una indigestione di potere, al quale per troppi anni erano stati disabituati. Tanto disabituati, che neppure la medicina della critica riesce a curarli. La rifiutano come i bambini sputano uno sciroppo amaro, ma in grado di guarirli da un raffreddore o da una diarrea.

E allora eccoli lì, forti della loro filosofia diarroica, a tacere o ad accusare chi vorrebbe curarli. Si meravigliano persino che qualcuno metta in dubbio la verità di loro affermazioni mistificatrici e fanno finta di non vedere quando i fatti reali ne dimostrano l'inconsistenza. Lo stesso pretenderebbero dai cittadini, che invece ricordano. E nel ricordare emettono il loro giudizio e si allontanano da loro, lasciandoli sempre più soli.

Non soffrono di solitudine, però. Anzi, a loro piace, perché grazie a essa possono essere essi e solo essi a giudicarsi. Un giudizio che nasce da una forma di così alta autostima, tanto da oscurare pericolosamente la loro capacità logica. Quella capacità logica, che li porterebbe a ragionamenti critici e al dubbio che forse la loro autostima è esagerata. Ma sono soli e da soli non ci si può neanche sculacciare per le proprie marachelle.

Dobbiamo, allora, subirli ancora a lungo? Non c'è la speranza di un intervento divino? Non lo so, ma ci spero. Ci spero per Cefalù e per coloro che vivranno il domani.

P. S. - Tutto questo vale per l'Italia intera, in mano a uomini simili ai nostri Amministratori: uomini del tassa e spendi, ma privi di idee e di competenza, tanto a pagare saremo noi. Uomini che procurano spese, convinti di farlo secondo legge.