28 Dicembre 2013, 10:09 - Rosario Lapunzina [suoi interventi e commenti] |
Signor Presidente,
Signori Consiglieri,
Desidero illustrare brevemente i motivi che hanno indotto l’Amministrazione Comunale a chiedere la convocazione urgente di questo Consiglio Comunale per sottoporre l’esame della “Ricognizione degli immobili di proprietà comunale suscettibili di dismissione e/o valorizzazione”, opportunamente corretto, e il Bilancio di Previsione dell’anno 2013.
Tutti voi sapete bene che questi due atti sono fondamentali per continuare a garantire ai cittadini i servizi che il Comune, come Ente di prossimità, è tenuto a fornire e per tentare, ancora una volta, di evitare alla città di Cefalù l’onta del dissesto finanziario.
Una sciagura che finirebbe con il ledere gravemente l’immagine della città e i cui effetti soffocherebbero l’iniziativa economica, finendo con il gravare, in modo particolare sulle classi più deboli, già duramente provate dalla crisi economica in atto.
La nuova proposta di Ricognizione degli immobili di proprietà comunale suscettibili di dismissione e/o valorizzazione” che l’Amministrazione sottopone alla vostra valutazione è stata opportunamente corretta, rispetto a quella che questo consiglio ha ritenuto di non dover adottare nella seduta del 19 dicembre scorso, in maniera tale che adesso risultano ancora più chiari i beni che hanno una stima di valore sulla base di una valutazione UTE o UTC e quelli, in verità ben pochi, che hanno una stima basata sui dati dell’osservatorio Mobiliare Italiano.
Desidero ricordare che i valori indicati servono a questo consiglio per avere una idea di massima sulle cifre che l’Ente potrebbe ricavare dall’attuazione del Piano di Alienazione ma non rappresentano introiti certi in quanto la vendita è rimessa alle dinamiche del mercato immobiliare.
Per questi motivi questo Consiglio da un lato ha mantenuto un atteggiamento assai prudente, indicando nel Piano di Riequilibrio Pluriennale ex art. 243 bis, attualmente alla valutazione del Ministero degli Interni, circa 3.000.000 di euro di incasso dalla vendita dei beni, a fronte di una valutazione complessiva che supera gli 11.000.000 di euro. Dall’altro lato ha approvato un Regolamento per l’Alienazione dei beni di proprietà comunale che tende a semplificare le procedure, risparmiando i costi a carico dell’Ente, inserendo meccanismi di vendita che cercano di favorire la collocazione dei beni sul mercato immobiliare.
Da quanto sopra è evidente che le cifre indicate a fianco dei beni da alienare, siano esse frutto di valutazione O.M.I. siano esse fonte di stima UTE o UTC hanno il valore di parametro di riferimento rispetto alle cifre che il Comune potrebbe potenzialmente incassare, le stime U.T.C, quindi, sono prerequisito necessario non già all’approvazione del Piano di Ricognizione da Parte del Consiglio Comunale ma del Bando di vendita, che l’Amministrazione si impegna, sin d’ora, a far espletare in tempi molto rapidi, specialmente per i beni più facilmente collocabili sul mercato.
Dalla discussione tenutasi nell’ambito della precedente seduta del 19 dicembre scorso, e dai pareri tecnico contabili resi all’attuale proposta, emerge che non vi sono ragioni tecniche che impediscono l’approvazione del Piano di ricognizione dei Beni e del Bilancio di Previsione dell’Anno 2013.
Sento di non poter nascondere il grave disagio, da Amministratore della cosa pubblica, di dover discutere di Piano di Ricognizione dei Beni e di Bilancio di Previsione del 2013, a quattro giorni dalla conclusione dell’anno cui questi atti fanno riferimento, ma questa situazione, analoga a quella di tante città italiane, compresa la Capitale che potrà chiudere il proprio Bilancio in virtù delle somme garantite da un Decreto del Governo varato oggi, è la metafora di una profonda crisi economica che rischia di minare alla base perfino il normale assetto Amministrativo degli Enti locali e in primo luogo dei Comuni i quali, in quanto articolazione dello Stato più vicina ai cittadini, devono rendere dei servizi che sono essenziali dal punto di vista sociale.
Nella Proposta di Bilancio di Previsione vi sono gli strumenti per garantire servizi come la mensa per i bambini della scuola dell’Infanzia e per i ragazzi della Media, l’Assistenza agli anziani e ai disagiati e tanti altri servizi che il Comune ha l’obbligo di assicurare.
So bene che nel percorso di risanamento del Comune ci sono tante incognite. Una di queste è rappresentata dalla vicenda dell’esito del lodo con la società “Sorgenti Presidiana”. A tal proposito Abbiamo, responsabilmente, atteso, e ancora oggi attendiamo di sapere, se l'ulteriore debito di oltre tre milioni di euro, cui ci ha condannato il Lodo Sorgenti Presidiana, possa essere oggetto di sospensiva, in giudizio.
Ma se il piano di alienazione non c'è più, se il Consiglio lo rinnega, ogni sforzo diviene inutile. Perché , non ha più ragione di esistere il piano di riequilibrio, e occorre, di corsa, dichiarare il dissesto finanziario
Questa sera vi chiedo dunque di assumere quella scelta di responsabilità, che maggioranza e opposizione non hanno fatto mai mancare, nei momenti difficili per questa città.
Vi ringrazio.
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