L'Ensemble S.ta Cecilia al Mandralisca (scusandoci per il ritardo)

Ritratto di Pino Lo Presti

18 Agosto 2012, 19:22 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Liana D’Angelo

La città, nella quale abbiamo il pregio di abitare, è ricca di fermenti culturali; vi sono nati musicisti, pittori, cantanti, poeti che tengono sempre alto il nome di Cefalù. Uno di questi “fermenti culturali”, diventato una realtà imprescindibile in ambito musicale - e non soltanto locale -, è sicuramente il M° Giuseppe Testa.
Col maestro Testa ci conosciamo praticamente da sempre, sin quando da ragazzi prendevamo lo stesso treno per andare in Conservatorio. Di lui ho sempre apprezzato le doti di veramente abile esecutore clarinettista.
Ma la musica è una continua ricerca, la musica è un continuo tendere verso qualcosa di nuovo, qualcosa di inconsueto; e, il maestro Testa non ha potuto soffermarsi soltanto sullo strumento ma ha voluto rivolgere la sua passione traboccante verso la musica, a questa arte meravigliosa che è la composizione. E le sue composizioni contano qualcosa come 130 brani per diversi organici, strumenti soli, musica da camera, per orchestra sinfonica, per duo, trio, quartetti e quant’altro.
Tutti suoi brani, tutte le sue composizioni sono stracolme di una sensibilità, di una raffinatezza, di una ricercatezza del linguaggio musicale che è singolare. Lui riesce a mettere insieme sonorità antiche, se vogliamo, con sonorità assolutamente contemporanee. Ma il tutto assume uno stile completamente personale, e questo fa la singolarità  nelle sue composizioni. La musica - anche se non sembra - è un insieme di regole rigide e rigorose, e un bravo esecutore, per essere tale, deve assolutamente rispettarle. Eppure la musica offre spazi infiniti per la libera interpretazione, per la libera espressione. E quando un ascoltatore o un esecutore suona o ascolta dei brani del maestro Testa, il filo conduttore sarà sempre lo “stupore”.


Una frase che gli ho sentito dire spesso, e che mi piace moltissimo, è che lui non dà  mai niente per scontato, i suoi brani non hanno niente di scontato, nel senso che ci sono dei risvolti melodici e armonici che non ci si aspetta, che stupiscono, che danno sorpresa. E questa è una cosa di una originalità incredibile e sicuramente sintomo di una sensibilità musicale che è sicuramente aulica

Questa sera abbiamo scelto soltanto alcuni brani del centinaio che il maestro ha composto. Ci alterneremo diversi artisti; al pianoforte ci sarà il maestro Antonino Fiorino, io, Liana D’Angelo e, ai clarinetti, il maestro Testa e Rosario Guzzetta,  alla voce Claudia Tamburo
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Giuseppe Testa

Riprendendo un’esperienza di circa 15 anni fa, in cui  sono state messi insieme quadri, poesie e musica, stasera  “faremo qualcosa del genere”.

Il primo brano, “Rapita nello spazio infinito”, nacque proprio per quella occasione di 15 anni fa. Il titolo riprende il primo verso di una poesia di Filomena Restivo,  recitata allora da Gaetano forte, al piano L. D'Angelo


Segue “Crepuscolo”, al piano A. Fiorino, ispirato ai tramonti della nostra città
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Quindi un brano in 1° esecuzione ispirato a dei quadri del pittore cefaludese Giuseppe Forte: “Picture collection)



Sguardi verso l’infinito

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Sfruttamento del lavoro minorile

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Ritorno a casa

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Perdita di Identità")

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Stati d’animo

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Riflessioni”

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Sempre in 1° esecuzione, “Natività” per pianoforte solo (Nino Fiorino)

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Fantasia per pianoforte “Ex abrutto”, ispirato alla due stragi di Falcone e Borsellino (Fiorino)

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Liana D’Angelo e Claudia Tamburo hanno eseguito due liriche per voce e pianoforte:


il Maestro indica Gaetano Forte fra il pubblico


Che fine ha fatto” (ispirato anch’esso ad un quadro di Giuseppe Forte: “C’era una volta), testi di Gaetano Forte ...

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e una “canzonetta” su testi di Salvatore Gugliuzza “Vorrei volare
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Scritto (dal M° Testa) 15 anni fa in occasione del proprio matrimonio, “Per amore

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Rosario Guzzetta, al Clarinetto, ha esordito nella serata con “Elegia”, accompagnato da Liana D’Angelo al pianoforte.


 
Conclude la serata il 3° brano in 1° esecuzione di questa serata, “La bottega del Maestro”,
al clarinetto Guzzetta e Testa

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