La risposta del Sindaco alla "convocazione" dei curatori del fallimento APS

Ritratto di Saro Di Paola

26 Dicembre 2013, 07:22 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Lo scorso 12 dicembre ho scritto (https://www.qualecefalu.it/node/5789) che Cefalù, a partire dal 9 gennaio 2014, sarà “nella merda”.
Ciò perché, proprio per quel giorno, la curatela della fallita società APS ha “convocato” il Sindaco di Cefalù o un suo delegato per “la consegna delle reti, degli impianti e di tutte le opere e infrastrutture del Servizio Idrico Integrato” che il Comune aveva consegnato ad APS in data 28/04/2009 e 21/12/2010.


La metafora nel titolo del mio post non è stata casuale.
A mio giudizio, infatti, i problemi e le difficoltà che il Comune dovrà affrontare e superare per garantire, oltre all’efficienza della rete dell’acquedotto e del servizio idrico, quella della rete fognaria e del servizio di depurazione, sono talmente gravi che non si possa escludere l’eventualità che le strade di Cefalù si possano trovare “nella merda” proprio come, oggi, si ritrovano nell’acqua per le perdite del civico acquedotto.

La consapevolezza, piena, di tali problemi e di tali difficoltà emerge chiaramente dal contenuto e dal “taglio” della lettera, che, lo scorso 23 dicembre, il Sindaco ha inviato ad “APS in liquidazione” in risposta alla convocazione:


Non si giustifica e non si spiega altrimenti la minaccia del Sindaco di “adire, in via cautelativa, le Autorità competenti” nel caso in cui “APS in liquidazione confermasse la preannunciata volontà di cessare l’erogazione del servizio (?) il prossimo 9 gennaio” e non già la volontà effettivamente preannunciata da “APS in liquidazione” che è quella di riconsegnare al Comune le reti e gli impianti del SII.
Ciò in ottemperanza al decreto n° 159 con il quale, il 29/10/2013, “la Sezione fallimentare del Tribunale di Palermo ha convertito in fallimento la procedura di amministrazione straordinaria di APS in liquidazione disponendo altresì l’esercizio provvisorio dell’impresa per un periodo di tre mesi, al fine precipuo di restituire gli impianti ai singoli Comuni”.

Alla luce della risposta del Sindaco non ci si può non chiedere se la “disponibilità del Comune alla riassunzione del servizio” sia o non sia vera ed autentica come, più volte, il Sindaco ed i rappresentanti del PD la hanno lasciato trasparire con apposite dichiarazioni e come il Sindaco stesso ha tenuto a “confermarla”, ufficialmente, nella risposta medesima.

Non entro nel merito delle “disquisizioni” giuridiche e del “latinorum” con i quali il Sindaco ha “impreziosito” la sua lettera.
Non ne ho la competenza.
Al riguardo vado come sono sempre andato: “a lume di naso”.


Quel “lume”, che, in particolare sulle problematiche del servizio idrico, qualche volta mi ci ha fatto azzeccare.
Quel “lume”, che, questa volta, mi fa riproporre con più forza, la metafora di cui mi sono servito nel titolo del post che ho citato all’inizio.
Cefalù “nella merda” c’è già! Altro che a partire dal 9 gennaio.
Per amor del cielo …… solo relativamente al Servizio Idrico Integrato. 

Saro Di Paola, 26 dicembre 2013

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Tanto tuonò -il Sindaco- che piovve: dal 9 gennaio 2014 Cefalù sarà “nella merda” - Saro Di Paola - 12 dicembre 2013 (https://www.qualecefalu.it/node/5789)