Acqua "greggia" o "cervelli greggi"?

Ritratto di Angelo Sciortino

14 Dicembre 2013, 10:06 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Lo scambio di note tra il Sindaco e Sorgenti Presidiana (https://www.qualecefalu.it/node/5801 e https://www.qualecefalu.it/node/5815) è l'ennesimo esempio dell'annaspare della nostra Amministrazione su problemi veri e gravi e della sua ricerca sempre di capri espiatori. Il trovarli è soltanto un risultato della fantasia imperante e il discuterne soltanto un ciarlare di comari. Cose che riescono bene, a quanto pare, perché in due anni non si è cercata la soluzione ai problemi della distribuzione idrica, forse perché di tali problemi non ci si è avveduti né si sono cercati consigli, che dovevano essere tecnici e non mistificatori.

Oggi, perciò, si chiede “acqua greggia” e non ci si accorge che forse sono i cervelli a essere “greggi”. Se non lo fossero, infatti, le decisioni, “le note” e le dichiarazioni del passato avrebbero spinto, e spingerebbero, a valutare con maggiore cognizione di causa un annoso problema: quello dell'acqua potabile da fornire ai cittadini, che la pagano per tale. Avrebbero spinto, e dovrebbero spingere, a ricercare con minore improvvisazione le cause vere delle presenze di minerali pesanti in quantità superiore a quella garantita dalla legge.

Con l'improvvisazione, infatti, si imputa ogni responsabilità a una rete idrica fatiscente. Ma siamo sicuri che sia completamente vero? Siamo sicuri che non vi siano altre cause? E, soprattutto, siamo sicuri che, se non la si cambia con costi altissimi e non affrontabili, il problema sarebbe risolto?

Non credo che le cose stiano così. Aiutandomi con le mie modeste conoscenze dell'idraulica, ho azzardato un'ipotesi, che poi ho sottoposto al vaglio di un ingegnere idraulico di Cefalù e a quello di un professore universitario di idraulica. Entrambi mi hanno confermato che le domande poste dalla mia ipotesi erano corrette, come corretta era la soluzione proposta.

Ecco di seguito le domande: la presenza di metalli in soluzione nell'acqua poteva derivare da un troppo frequente cambio della pressione? Un serbatoio unico e più capiente avrebbe impedito tali cambi di pressione nella rete?

Avuta una risposta affermativa dai due ingegneri idraulici, mi sono posto allora altre domande. Se il costo di un nuovo serbatoio poteva essere affrontato, magari con un debito fuori bilancio non negabile da parte di chiunque, perché nessuno dei due ingegneri del Comune ha suggerito questa soluzione? Perché si è lasciato annaspare il Sindaco nel mare dell'acqua Salus e delle autobotti? Ora il Sindaco, con l'acqua alla gola, sta per affogare e tutti, secondo le proprie competenze e le proprie capacità, devono aiutarlo a salvarsi, anche se non porge la mano ai salvatori. L'alternativa sarebbe il suo affogamento e quello dell'intero Paese.

Non è più il tempo dei proclami e dei capri espiatori, presenti e passati.