26 Novembre 2013, 09:02 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Dopo l’ultima processione del 29 marzo scorso, il sig. Giangardella ha informato Fra Aurelio Biundo, parroco della Chiesa di S. Francesco nella quale viene custodita la statua dell’Addolorata, del deterioramento e della “malattia” della statua ed ha chiesto il permesso per eseguire un trattamento antitarlo ed i necessari “ritocchi”.
Il Parroco ha esposto la questione a Don Salvatore Panzarella, incaricato dal Vescovo Manzella per la conservazione dei beni artistici e culturali e, come si legge nella nota che segue, “avutone permesso e beneplacito ha permesso di portare la statua in luogo adatto e sicuro” per eseguire il trattamento ed ha chiesto “per iscritto le modalità di ritocco, la tecnica di intervento e il preventivo di spesa”.
Per dare le giuste risposte alle domande formulate da Fra Aurelio nella nota del 5 aprile, Giangardella si è rivolto al nostro concittadino studioso Sandro Varzi, che visionata la statua presso il magazzino nel quale era stata, frattanto, portata per il trattamento antitarlo, ha suggerito di affidare la statua alle cure della restauratrice cefaludese dott.ssa Antonella Tumminello “già conosciuta per competenza, preparazione e per i brillanti risultati ottenuti nei precedenti lavori effettuati in ambito locale”.
La dott.ssa Tumminello, “dopo aver preso visione dei dati rilevanti l’attuale stato di conservazione della scultura lignea policroma raffigurante l’Addolorata” ha formulato le due ipotesi di intervento con i relativi preventivi di spesa che pubblico di seguito:
(continua)
Saro Di Paola, 25 novembre 2013
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Articolo correlato: A Matr’Addulurata “spugghiata, senza mantu” (parte prima) - Saro Di Paola - 24 novembre 2013 (https://www.qualecefalu.it/node/5440)
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