A Matr’Addulurata “spugghiata, senza mantu” (parte prima)

Ritratto di Saro Di Paola

24 Novembre 2013, 08:47 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Durante la Processione del Venerdì Santo è così che vediamo “a Matr’Addulurata”:

“vistuta cu mantu”, “apparata supra a vara”

il cuore trafitto dalla spada, la corona di spine

le bocce bianche di luce, le calle e i fiori bianchi.

È un’immagine che i cifalutani abbiamo scolpita nel cuore.
È un’immagine struggente, ci suscita commozione, ci evoca ricordi.
Anno dopo anno.

Finita la Processione “a Matr’Addulurata” è, invece, così:

“spugghiata, senza mantu”.
È una statua lignea “realizzata nella seconda metà del secolo XIX ed attribuita allo scultore cefaludese Salvatore Restivo” (Sandro Varzi).

A sovrintendere alla vestizione della statua e ad occuparsi dell’addobbo floreale della vara è il sig. Giuseppe Giangardella, che con la “troccula” scandisce le fermate della vara durante la processione,

Da quando, nel 1985, ha raccolto il testimone da “mastru Iacintu” Mormino,

Giangardella sovrintende, anche, alla svestizione della statua.
Ed è stato prima, durante e dopo le operazioni di vestizione e svestizione che, negli ultimi anni, l’attenzione di Giangardella è stata attratta dalle condizioni della statua.
La statua è deteriorata ed è malata.

Il deterioramento e la malattia sono progrediti, anno dopo anno: la statua doveva essere restaurata.

(continua)

Saro Di Paola, 24 novembre 2013