Discorso in occasione dell’incontro sulla sicurezza stradale

Ritratto di Rosario Lapunzina

14 Novembre 2013, 14:26 - Rosario Lapunzina   [suoi interventi e commenti]

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Discorso del Sindaco di Cefalù in occasione dell’incontro sulla sicurezza stradale con i giovani delle classi terminali degli Istituti di Istruzione Superiore di Cefalù
 

Cari ragazzi.

Desidero ringraziare di cuore coloro che hanno pensato di dedicare un momento di riflessione all’importante tematica della sicurezza stradale.
Troppo spesso si verificano delle tragedie a causa di incidenti stradali, spesso evitabili.
Ho aderito all'invito di prendere parte a questo importante momento di formazione e di educazione civica perché penso che ogni cittadino deve interrogarsi sulle politiche da mettere in campo per migliorare la sicurezza stradale.
Senza mirate ed efficaci risposte politiche è assurdo pensare che la gravità del fenomeno dell’incidentalità stradale possa cessare spontaneamente, come è assolutamente impensabile che si riduca da solo il numero di morti e feriti che si registrano ogni anno fra gli utenti delle strade italiane.
Innanzi tutto è necessario far passare il messaggio che le regole vanno rispettate da tutti.
Le cause degli incidenti confermano la necessità di investire sull’educazione stradale per modificare i comportamenti scorretti dei conducenti, che rappresentano la principale causa dei sinistri.

Bisogna investire su azioni preventive di media e lunga durata che racchiudano in sé una dimensione informativa (per far cambiare comportamenti scorretti è necessario fa conoscere gli aspetti pericolosi che essi contengono).

Occorre che si modifichino le abitudini sbagliate e che si colgano i vantaggi di questo cambiamento, ma affinché un comportamento si modifichi è necessario che il cambiamento sia approvato dall’ambiente sociale di riferimento.

È fondamentale quindi che la scuola, le famiglie, le altre agenzie educative e, in primo luogo, le Istituzioni diano priorità e continuità operativa a iniziative di sensibilizzazione in questo ambito.

Cari ragazzi,

desidero rivolgermi a voi, perché come oggi siete voi i protagonisti di questo nostro incontro, da neo patentati dovrete essere altrettanto protagonisti del rispetto delle regole, della vostra vita e di quella altrui.

Sì ragazzi, perché la strada non è un videogioco, eppure si tende a dimenticarlo.

Se il conseguimento della patente di guida costituisce sicuramente un passo fondamentale verso l’età adulta e la conquista dell’indipendenza, bisogna riconoscere che ogni tappa verso l’autonomia in ambito stradale rappresenta un momento importante per la propria crescita umana.

Chi non ricorda, infatti, l’emozione e il senso di gratificazione provati durante i primi tragitti compiuti, senza l’accompagnamento degli adulti, a piedi o in autobus verso la scuola? E chi ha dimenticato il giorno in cui imparò a guidare la bici?

Ognuno di questi momenti rimane bene impresso nella mente di ciascuno. È importante che le iniziative per la promozione e la diffusione della sicurezza stradale contribuiscano a valorizzare, di questi passi significativi, non solo il senso di autonomia e di libertà ma soprattutto la maturazione personale che comportano, intesa come capacità di rapportarsi con gli altri utenti della strada in una situazione di
potenziale pericolo ed essendo consapevoli che un agire non responsabile può generare gravi conseguenze sulla salute propria e degli altri. È infatti risaputo che i giovani tendono per natura a considerare soprattutto i vantaggi della responsabilità piuttosto che gli oneri.

Nonostante tutti riconoscano la piaga rappresentata dagli incidenti stradali, l’importanza dell’educazione alla sicurezza stradale viene ancora sottostimata.

L’elevato numero di vittime che si registra nella popolazione tra i 15 e i 29 anni fa sì che gli incidenti stradali rappresentino la prima causa di mortalità per i giovani e questo dimostra che il conseguimento della patente non è sufficiente per infondere, nei confronti della strada e della guida, l’indispensabile atteggiamento di responsabilità e prudenza.

L’alto tasso di mortalità che caratterizza i cosiddetti utenti deboli della strada, a cui appartengono pedoni, ciclisti e motociclisti, rivela inoltre che l’educazione alla sicurezza stradale non è utile solo in vista del conseguimento della patente di guida, ma anche per muoversi per la strada, a piedi e in bici, in modo consapevole e sicuro.

Alcuni giorni fa ho letto su un quotidiano questa frase: “ la parola limite non è soltanto un termine proprio del codice della strada, è la chiave di tutto. Chi lo dimentica mette a repentaglio la vita propria e quella altrui e lo stesso significato del vivere civile”.
Avere la consapevolezza dei propri limiti vuol dire avere rispetto di sé e degli altri, rispettare le regole, come ama ripetere il nostro pilota Andrea Montermini, è il solo mezzo che consente ad un pilota di andare forte.
Voi cari ragazzi, siete i “piloti” della vostra vita, vi auguro che, attraverso un puntuale rispetto delle regole, possiate andare forte verso un futuro sereno.
Vi ringrazio.