In quale girone dell'Inferno?

Ritratto di Angelo Sciortino

13 Novembre 2013, 14:31 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Più passa il tempo, più aumentano le delusioni dell'attuale Amministrazione. A nulla vale appellarsi alla nostra naturale bontà o al tentativo di non vedere: essa, appena ci vede un po' distratti, subito fa qualcosa per risvegliare la nostra attenzione e, quindi, la nostra delusione.

Le azioni compiute sarebbero tante e troppo lunghe da enumerarsi, se esse, invece, non fossero sostituite dalle agitazioni, dagli annacamenti – come li chiama il mio amico Totò Testa – dalle foto imperversanti in ogni dove, dai proclami vuoti e ingannevoli.

Dobbiamo sopportare per poco più di tre anni ancora? Se sì, sarebbe il caso che ci chiedessimo se abbiamo la forza di sopportare ancora per tre anni. Soprattutto se l'intero Paese e tutti i suoi cittadini sono in grado di sopravvivere.

È vero, di Amministrazioni negative ne abbiamo sopportate tante e siamo sopravvissuti a esse. Oggi, però, l'attacco al nostro futuro viene da più di un solo nemico; viene da più nemici, alleati fra loro più o meno consapevolmente. Viene dal nostro interno, dalla nostra stessa Amministrazione, che tenta di toglierci persino l'ultima gioia di una sepoltura, se soltanto abbiamo osato allontanarci in cerca di fortuna o di lavoro o di una sistemazione più idonea alle nostre infelici condizioni fisiche; viene anche dall'esterno, da quella crisi economica, che rende il resto del mondo più disposto al risparmio e meno disponibile allo svago turistico in luoghi lontani; viene dalla perdita della nostra capacità di produrre persino beni commestibili, al punto che organizziamo la sagra della salsiccia prodotta da maiali allevati altrove e quella del pesce azzurro con la pesca di Porticello.

Insomma, la crisi mondiale ha reso Cefalù povera di turismo e quindi, in assenza di altre attività, povera tout court. Una povertà che si potrebbe e dovrebbe combattere, se facessimo appello ai nostri risparmi, a quella ricchezza culturale eredità della storia passata e al nostro territorio, unico nel suo genere.

Che cosa fa invece l'Amministrazione? Si dà all'assalto del territorio con l'arma totale delle localizzazioni, spesso giustificate ironicamente come non conformi, ma compatibili. Poi, va alla ricerca disperata di soluzioni tampone a problemi, che invece ne esigono di strategiche e meno improvvisate. Come, per esempio, quando tenta di organizzare grandi eventi, che infine risultano o semplici favolette per bambini o fallimenti totali, come le regate veliche – con le barche che si muovono a motore – e i lumini funebri luccicanti sul mare.

Per non parlare dello sfacelo morale, derivante soprattutto dal tentativo dei cittadini, in particolare dei giovani, di sfuggire alla disperazione. Una disperazione, che l'Amministrazione tenta di calmare con una sequela di verbi coniugati al futuro, che aumenteranno invece, quando per il tempo trascorso si dovrà usare il passato, la disperazione, dalla quale non sono esenti neppure i vecchi, perseguitati da salatissime bollette, per pagare le quali dovrebbero digiunare almeno per tre mesi!

A questa breve sintesi potrebbe seguire un intero libro, che forse la storia scriverà un giorno. E quel giorno i responsabili di questa Amministrazione avranno il posto e il giudizio, che meritano. Saranno ricordati, cioè, per la loro refrattarietà a capire i problemi e per la loro incapacità a risolverli. Saranno ricordati come gli uomini fuori dalla storia, sordi ai richiami del presente e soddisfatti della loro misera autorità senza autorevolezza.

Ma non temano: da tutta questa povera Italia ci saranno tanti contemporanei a far loro compagnia nei gironi infernali in cui verranno cacciati.