A sette anni dalla scomparsa di Pasquale Culotta

Oggi, 9 novembre 2013, ricorre il settimo anniversario della scomparsa, in Lioni (Av), dell’Architetto Prof. Pasquale Culotta.
Era nato a Cefalù il 30 luglio 1939.

Per la ricorrenza,nella “Sua” Facoltà di Architettura,sono state organizzate due conferenze.
La prima si è svolta mercoledì scorso,6 novembre. 

Ad aprire la conferenza è stato il saluto del Preside della Facoltà, Prof. Arch. Angelo Milone,

che ha ricordato il Nostro con la citazione della notizia della Sua scomparsa come, il 9 novembre del 2006, venne data sul blog “Parliamo di Città” e dei commenti, che, sulla notizia, quattro giovani allievi architetti della Facoltà di Architettura di Palermo scrissero, in anonimato, sul blog medesimo.

Breve la notizia e brevi i commenti.
Sono bastati per toccare il cuore di tutti i presenti.
Li riporto testualmente.
(http://parliamodicitta.blogspot.it/2006/11/per-pasquale-culotta.html#!/2006/11/per-pasquale-culotta.html)
Nella loro brevità fanno cogliere, con straordinaria semplicità, il carisma che il Maestro esercitava sui Suoi allievi.
Il fascino con il quale riusciva a “sedurli”.
Lo spirito che animava la reciprocità del loro rapporto.

La notizia, come venne data:
“Ci sono cose che non si vorrebbe scrivere mai.
Stamattina ci è toccata in sorte una notizia terribile ed inaspettata.
Il Professore Pasquale Culotta, mentre stava preparando un concorso di architettura nell'avellinese, ha lasciato le sue architetture a noi ed è andato a giocare a costruire in qualche altro posto.
Il professore Culotta è stato il nostro primo professore di composizione e nel nostro essere architetti abbiamo spesso avuto l'onore di lavorare con lui.
Quì ed ora non parleremo nè delle sue architetture nè di lui, ci sarà modo e tempo di farlo tra un po'.
Vogliamo, però, salutarlo ed abbracciarlo ancora.
Ciao Pasquale”

I commenti alla notizia:
“Sono una studentessa di Architettura e da poco conoscevo il professore Pasquale Culotta, ma anch'io, seppur timidamente, sento il bisogno di esternare il mio dispiacere.
Purtroppo, solo poche lezioni abbiamo condiviso, ma sento di poter parlare di Lui come il professore che più mi ha colpito per il suo carisma, per il suo entusiasmo che trasmetteva a tutti per le cose che facevamo in aula e per quelle di cui avremmo dovuto discutere l'indomani della sua scomparsa. Saputa la notizia tanti sono stati i sentimenti provati: Sicuramente dispiacere, incredulità, ma la RABBIA alla fine ha prevalso su tutto, forse dettata da un incontrollabile egoismo... Rabbia di non potere più ascoltare le sue parole, i suoi insegnamenti.
Ciao professore...
tua (per poco)... Vincenza !!!!”

“Se in giro per il mondo chiediamo della scuola di Palermo qualcuno risponderà.....il maestro Culotta! Era Architetto, era uomo ma sopratutto era maestro di vita...
Si potrebbero dire troppe cose ma in questa sede è sufficiente dire Grazie Maestro!”

“Io non ero certo tra le sue allieve più brillanti! L'unica cosa che la colpiva di me era il mio ridicolo cognome...( per il quale mi sfotteva sempre!)
Ma ascoltavo con piacere ed ammirazione le sue lezioni, professore.
Non è stata la passione per l'architettura a portarmi a Palermo, in questa "strana" facoltà, ma è stato dopo averla conosciuta che mi sono avvicinata con sentimenti nuovi, più vivi ai miei studi.
La ringrazio per quello che mi ha lasciato, un modo diverso di guardare le cose”.

“Ricordo il primo giorno all'università quando ho assistito a una sua lezione, rimasi scosso!Sono molto fiero e orgoglioso di essere stato allievo del maestro Culotta, con lui ho fatto 3 laboratori di progettazione e infine la tesi di laurea.”

Dopo il saluto del Preside si sono succeduti gli interventi della Prof.ssa Arch. Marcella Aprile, Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo e del Prof. Arch. Mario Losasso, Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli.
Il Prof.Arch. Andrea Sciascia, già allievo di Pasquale Culotta ed oggi coordinatore del corso di Laurea Magistrale in Architettura LM4-Palermo,

ha introdotto la lezione del Prof. Francesco Rispoli dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

La lezione, seguita con grande interesse da una nutritissima rappresentanza di studenti della Facoltà,

è stata incentrata sul fervido dialogo, che il filosofo Enzo Paci e l’architetto Ernesto Nathan Rogers innestarono e svilupparono in pubblico sulle pagine di Casabella-Continuità sulle preesistenze ambientali.

Quello tra il Filosofo e l’Architetto fu un continuo ragionare lungo il sentiero arduo che corre tra contraddizioni ed aporia.
Un colloquio, che Pasquale Culotta, in stretto contatto con Vittorio Gregotti allievo di quelli, introiettò per continuare a ragionare sulla problematica condizione della contemporaneità di fronte ai lasciti della storia finendo per individuare un orizzonte praticabile nella formula "modernamente antichi e anticamente moderni".
Ciò partendo non da astratte ricette teoriche ma, dalla propria viva esperienza professionale, dalle occasioni del progetto.
Quelle nelle quali il Maestro ed il fraterno amico e collega Bibi Leone, trasferirono e tradussero i principi guida della innovazione della Loro didattica. A partire dal Piano Particolareggiato del Centro Storico di Cefalù.
La attenta e colta conoscenza del passato, della storia e delle preesistenze, supporto e strumento indispensabili per operarne la trasformazione attraverso il progetto, per mutarne il senso e la forma nella continuità.
Senza lacerazioni.

Dopo i ringraziamenti della moglie di Culotta, dott.ssa Rosalinda Brancato e della figlia, architetto Tania, 

a concludere la conferenza è stato il Prof. Arch. Marcello Panzarella che ha sentito di dovere ringraziare il Prof. Rispoli sottolineando l’alto valore scientifico della sua lezione.

Sarà, proprio, Marcello Panzarella, che, lunedì 11 novembre ancora nella Facoltà di Architettura di Palermo, ricorderà Pasquale Culotta nel settimo anniversario della scomparsa, con la presentazione della sua ultima pubblicazione sulle case unifamiliari di Culotta e Leone a Cefalù.

Saro Di Paola, 9 novembre 2013