L’insediamento del Nuovo Parroco, mons. Cosimo Leone (Parte 2°)

Ritratto di Pino Lo Presti

6 Agosto 2012, 15:29 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Don Cosimo Leone

Nel corso di questo rito di immissione nel possesso canonico della Parrocchia della Cattedrale, nel clima gioioso del festeggiamento del Santissimo Salvatore,  sento il dovere di dire anch’io qualche parola, e specialmente dire un ringraziamento.
Innanzitutto, ringrazio Cristo Signore, il Pantocratore, la cui icona luminosa e fascinosa  sovrasta il catino dell’abside di questo magnifico tempio Ruggeriano; ringrazio, in primo luogo, Lui, il Signore della storia ...., il rivelatore perfetto dell’amore del Padre, il Salvatore che redime l’uomo, da lui stesso creato e assunto nell’incarnazione, raggiungendolo con il suo penetrante sguardo di misericordia, perché è Dio.

Con rinnovato stupore, mi trovo stasera alla presenza di questa splendida e singolare opera d’arte e di fede, mentre mi insorge la consapevolezza delle mie povertà, al punto tale che mi sento quasi come Mosé: inadeguato persino a calpestare questo suolo sacro.

Ringrazio di cuore Sua eccellenza vostra reverendissima perché chiamandomi a svolgere il ruolo di Parroco al servizio della Parrocchia che insiste in questa prestigiosa Cattedrale normanna, della quale Ella, in qualità di Pontefice, pastore e maestro, è il primo ad attingere luce dal limbo di Cristo, per recitare con sapiente e triplice ... santificare, insegnare e governare questa Chiesa diocesana, ha voluto porre nei confronti della mia persona tanta immeritata fiducia che, se da una parte mi onora, dall’altra mi fa tanto trepidare.
Ringrazio il venerabile Capitolo dei canonici, qui egregiamente rappresentato da insigni autorità.
Ringrazio i reverendissimi parroci delle parrocchie di questa città, con le quali, come il Vescovo ha auspicato, sarà veramente necessario e fondamentale stabilire rapporti di comunione per una intesa pastorale concordata.
E poi, gli altri parroci ... venuti da altre parrocchie diocesane e da fuori diocesi.
Voglio dire un grazie specialmente al carissimo mons. Rosario Basile, che è venuto da Monreale  e che mi segue nelle mie vicende, specialmente le più importanti.
Grazie anche ai reverendissimi religiosi, alle religiose e ai diaconi convenuti.


Mi corre anche il dovere di ringraziare, per essere intervenuti, la prima autorità civile di questa rinomata cittadina, il signor Sindaco, Lapunzina; La ringrazio di cuore per le parole  cordiali e di fiducia che mi ha espresso, come anche i voti che Lei eleva al Signore perché si possa veramente dar rapporto significativo alla realtà di questa Parrocchia.
E  ringrazio gli altri autorevoli rappresentanti di questo Comune, le autorità tutte, civili e militari, le altre personalità laiche che operano in questa città.
Ringrazio particolarmente tutti i figli di questa Parrocchia, i collaboratori di pastorale, le associazioni parrocchiali, le confraternite,  tutti i fedeli, dai bambini agli anziani, che con la loro presenza, stasera, hanno inteso onorare in primo luogo il Vescovo e poi anche il nuovo Parroco.
Un grazie di cuore ai reverendissmi autorevoli testimoni di questo evento: il chiarissimo e geniale  cattedratico, mons. Crispino Valenziano, e il talentuoso e infaticabile ricercatore  del mistero, mons.  Calogero La Placa per aver amorevolmente e fraternamente accettato il mio invito a svolgere il suddetto, significativo, ruolo.
Grazie di cuore all’infaticabile mons. Scelsi, al maestro delle celebrazioni liturgiche,  al Segretario del Vescovo, all’Economo diocesano, al Presidente diocesano delle confraternite e ad altri ancora per la loro fattiva disponibilità in tante operazioni preparatorie a questa circostanza.
Ringrazio le due comunità, a me tanto care, quella di Valledolmo e quella di Petralia Soprana, che sono intervenute stasera insieme ai loro carissimi sindaci, l’avv. Favari, Sindaco di Valledolmo e il dott. Macaluso, Sindaco di Soprana,  intervenuti con le più alte rappresentanze dei rispettivi comuni.
Ringrazio di cuore tutte le  gentili autorità civili e militari, le confraternite, i gruppi di azione cattolica,  i giovani e le famiglie di queste due comunità parrocchiali.
Colgo l’occasione per dire a entrambe le comunità un grazie dal profondo del cuore, specialmente ai miei più stretti collaboratori, per tutto ciò che abbiamo costruito insieme con autentico spirito cristiano e con alto profilo religioso, civile e artistico. Non vi dimenticherò mai!
Grazie a mia madre, a mio fratello, a mia cognata e ai miei cari nipoti e familiari, per quanto mi hanno dato per essere qui stasera.
Parimenti ringrazio tutti gli altri amici che, pur con qualche sacrificio, hanno voluto essere presenti in questa circostanza.
Rivolgo inoltre un cordiale ringraziamento al Salmista di questa Cattedrale e a tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito a preparare questo momento.

Dato che, nel corso del mio iter sacerdotale, ho fatto esperienza di diversi spostamenti, prima di concludere, vorrei chiedere il permesso, a Vostra Eccellenza, di poter brevemente rendere palese qual è stato ed è il mio stato d’animo di fronte a ciascuna di queste esperienze, e il  modo con il quale mi ci sono rapportato.


Parto da un rilievo generale, dicendo che non è affatto indolore  dover lasciare una realtà, un contesto  creativo, una dimensione vitale di rapporti umani, cristiani, di collaborazione di progettualità ... insieme. Come pure, lo sappiamo, è decisamente faticoso ricominciare altrove.
Riferendomi, in primo luogo all’ultimo episodio, confesso che non è stato facile per me lasciare la comunità di Petralia Soprana, che ho amato e servito con vera passione umana sacerdotale e dalla quale tanto ho ricevuto in corrispondenza al cammino di fede e anche sotto l’aspetto umano.
Come pure, due anni fa, mi costò tanto aver dovuto lasciare, interrompendo gli studi,  la città di Roma, nella quale, a motivo delle varie opportunità che essa offre, tanto ho imparato e non solo nel campo nella scienza biblica.
E, ancora qualche anno prima, ho pure sofferto la decisione di lasciare la mia nativa Valledolmo, dove risiedono i miei cari familiari e dov’è il cuore di tanti compaesani e amici.
E, ancora prima, nel 1994, fu pure allora motivo di sofferenza lasciare il nostro Seminario diocesano e altri incarichi di Curia in questa città di Cefalù.  
E, potrei continuare parlando anche di altro.
Tanta sofferenza c’è stata in ogni cambiamento ma posso tuttavia affermare, senza tema di smentita, che in tutte queste circostanze, quando il Vescovo mi ha chiesto di lasciare non mi sono mai lasciato vincere dal sentimento, e con sincero atteggiamento di filiale ubbidienza e con risoluta disponibilità, mi sono fidato, fidandomi alle decisioni del Vescovo, leggendo in esse la superiore Volontà divina che, non sempre appare comprensibile.
Così, alla stregua dell’errante senza fissa dimora, ho fatto più volte il fagotto, sempre più pesante, e, lasciando tutto il resto, sono andato laddove mi destinava, fedele all’obbedienza, nel rispetto della parola data e con immensa fiducia nel Signore.  
Anche per quest’ultimo episodio, pur comprendendo la sofferenza che avrebbero provato i cari parrocchiani di Soprana e lo stesso mons. La Placa, ho detto subito di sì al Vescovo che mi chiedeva di lasciare non una Parrocchia qualunque ma, vorrei dire, una splendida comunità madonita, anche se si trattava di venire in questa meravigliosa realtà di Chiesa che sta nel cuore della nostra Diocesi.  
E, in ossequio al nostro stimato Pastore - al quale va tutta la mia deferenza e il mio affetto filiale -, sono pronto a ricominciare  a servire ancora, con piena dedizione alla Chiesa di Cristo, che amerò sempre più di quanto ami me stesso, ovunque essa insista.

Concludendo, vorrei augurarmi, facendo mio anche l’augurio che ha posto il Vescovo,  e augurare a tutti parrocchiani di questa singolare Parrocchia, che con l’aiuto di Dio e con la guida del nostro Vescovo, si possa attuare un forte cammino pastorale, facendo tesoro di quanto di più utile, di più valido e di più santo hanno promosso e suscitato, nella luce del Trasfigurato, e in sinergia con tutte le altre istituzioni, i parroci miei predecessori.
E, spero che, in nome del Signore, possiamo procedere tutti insieme, come Chiesa, con autentici sentimenti di fede, di speranza, di verità e di pace con l’unico intento che è quello di poter dare un utile apporto all’impegnativa realizzazione del regno di Dio.


 
Non ho nessuna proposta pastorale, perché tutto questo avverrà d’intesa con il Vescovo e in armonia anche con il cammino delle altre parrocchie.
Per questo non pronuncio nessuna idea, nessun progetto; lo costruiremo insieme in un secondo momento.
Intanto, vorrei esprimere al Signore, una preghiera, la classica preghiera di ....che mi ha accompagnato sempre nel cammino della mia vita sacerdotale: “ Padre mio, mi abbandono a te, fa di me ciò che ti piace; qualunque cosa tu faccia di me ti ringrazio; sono pronto a tutto, accetto tutto perchè la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature. Non desidero nient’altro, o mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani; te la dono, mio Dio, con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo!  
Ed è per me un’esigenza d’amore il darmi, il rimettermi nelle tue mani, senza misura, con una confidenza infinita, perche tu sei il Padre mio”.
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La firma dei Testimoni


Si dà lettura del verbale d’immissione nel  possesso canonico da parte del nuovo Parroco  della parrocchia della Cattedrale:

L’anno 2012, sotto il Pontificato del Papa, Benedetto XVI°, ed essendo Vescovo di questa chiesa in Cefalù, sua eccellenza reverendissima, mons. Vincenzo Manzella,  il giorno 5 agosto, alle ore 20, in Cefalù, nella Basilica Cattedrale,
dinnanzi a me, mons. Sebastiano Scelsi, moderatore della Curia diocesana e delegato ad omnia, e alla presenza dei signori, mons. Crispino Valenziano, nato a Cefalù il 5 giugno 1932 ed ivi residente, mons. Calogero La Placa, nato a Petralia Soprana, il 18 giugno 1924, ed ivi residente, assunti in qualità di testimoni,
nella circostanza della Liturgia Lucernale, nella solennità della Trafigurazione del Signore, con larga partecipazione di fedeli, premessi la professione di fede, il giuramento di fedeltà ed il rinnovo delle promesse sacerdotali da parte del nuovo Parroco,

Sua eccellenza, il mons. Vescovo, a norma del canone 527 del codice di diritto canonico, ha conferito al reverendo mons. Cosimo Leone, nominato Parroco della Parrocchia della Cattedrale di Cefalù, con Decreto vescovile del 29 luglio 2012, il canonico e reale possesso, nel servizio pastorale, di detta parrocchia per la testimonianza del Vangelo  e la crescita del regno di Dio nel mondo.

In fede di ciò, è stato redatto il presente verbale che, letto e confermato, viene sottoscritto nella suddetta Basilica, nel giorno, mese, anno sopra indicati
”.

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Iniziano i riti del Lucernale