5 Agosto 2012, 18:11 - Gianfranco D'Anna [suoi interventi e commenti] |
Essere una città turistica non significa solamente curare la propria immagine, offrire dei buoni servizi, intrattenere i nostri ospiti ma vuol dire anche tutelarne la sicurezza e l’incolumità.
Il nostro mare è certamente un ottimo biglietto da visita ma può anche essere pericoloso soprattutto per chi non ne conosce le insidie dovute alle correnti che, in particolari circostanze, si possono generare.
In passato, purtroppo, è accaduto che le avverse condizioni meteo-marine con forti raffiche di vento ed onde molto alte oppure l’eccessiva distanza del bagnante in difficoltà dalla riva rendessero difficoltoso o poco rapido l’intervento dei bagnini a nuoto o a bordo dei pattini, e solamente grazie alla disponibilità di privati intervenuti con le proprie moto d’acqua si è potuto trarre in salvo il malcapitato.
E’ di oggi la notizia riportata su la Repubblica Palermo.it che il 118 siciliano attraverso la Seus, la società consortile che gestisce l'emergenza- urgenza in tutta la regione, si occuperà anche di soccorso marittimo.
Nell’articolo si legge che «… Il servizio, inaugurato stamattina a Palermo con un intervento simulato presso il lido dello stabilimento Italo-Belga di Mondello, sara' garantito in tutta la Sicilia da ventisei addetti in possesso di apposita formazione, patente nautica e attestati di idoneita' alla guida delle quattro idromoto di 1.500 cavalli munite di barella rigida che saranno utilizzate durante le operazioni di salvataggio. …»
Tratto da: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/08/05/foto/la_moto_d_acqua_un_...
Non è dato però sapere in quali località saranno posizionate queste quattro idromoto che dovrebbero coprire tutta la Sicilia.
Ad ogni modo colgo l’occasione per ri-lanciare l’idea di posizionare una moto d’acqua attrezzata con una apposita barella, presso la spiaggia del molo. La marina è, infatti, un luogo protetto dai marosi dal quale, anche in condizione meteo-marina avverse, poter uscire in modo rapido e sicuro per raggiungere e portare in salvo, in pochissimo tempo, chi si dovesse trovare in difficoltà in mare, non solamente all’interno del golfo di Cefalù ma anche in spiagge limitrofe dove non sono presenti bagnini.
Le moto d'acqua risultano manovrabili in qualsiasi condizione, inaffondabili, potenti, sicure in quanto l'elica è interna ad un sistema di propulsione blindato e quindi non vi è il pericolo di ferire accidentalmente il bagnante, sono in grado di garantire un intervento rapido senza perdita di tempo prezioso, che può essere determinante per salvare la vita di chi si trova in difficoltà, e in caso di rovesciamento sono facilmente riposizionabili anche da un solo operatore.
Dato che la locale Capitaneria di Porto non è dotata di tali mezzi di soccorso, mi chiedo se è così oneroso per l’Amministrazione di una città che si definisce turistica, di una località balneare affollata come la nostra Cefalù, acquistare una moto d’acqua ed impiegare due-tre operatori specializzati considerato che il “normale” servizio di salvamento è già interamente demandato ai lidi, e che quindi i tratti non dati in gestione sono privi del suddetto servizio, ma, soprattutto, "paragonando" questa spesa al “valore” della vita di un bagnante, di un bagnino o di un soccorritore volontario.
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