23 Giugno 2012, 11:02 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
La Sicilia, nell'ultimo cinquantennio, è riuscita non soltanto a bloccare ogni suo sviluppo verso il futuro, ma persino a distruggere quel poco che aveva e che le avrebbe permesso di guardare a tale futuro con ottimismo. La Sicilia e i suoi politici hanno permesso, infatti, la distruzione di una grande cultura, che affondava le sue radici nell'antica Grecia e della quale rimangono ancora tracce nei giacimenti archeologici di Siracusa, di Segesta, di Selinunte e così via o in alcune tradizioni e modi di dire siciliani. Quando hanno potuto, sono stati capaci di distruggere persino un territorio con paesaggi impareggiabili e attrazione, già nel Settecento, di visitatori come Goethe, soltanto per citare il primo che della Sicilia attraversò anche il suo interno.
Ancora oggi la Sicilia, meta di non indifferenti flussi turistici, non può raggiungersi in ogni sua parte meritevole di essere visitata, se non con la stessa fatica e la stessa lentezza del passato, quando le comunicazioni si svolgevano sulle mulattiere.
Eppure, nonostante questa povertà di infrastrutture, a tanti è passato per la mente di insediare industrie o alberghi, senza alcuna preoccupazione sul come sarebbe stato possibile raggiungerli e con quali costi in tempo e denari. Questa mancata previdenza ha determinato l'attuale crisi in Sicilia sia nell'industria che nel turismo.
Finalmente qualcuno se n'è accorto e si cerca di rimediare, progettando strade e ferrovie necessarie per fare uscire la Sicilia dal suo medioevo.
In qualche caso si va oltre il progetto, finanziando l'opera e dichiarandola “cantierabile”, come è accaduto con il raddoppio della ferrovia da Fiumetorto a Castelbuono, per la quale è già stata stanziata la somma di 960.000,00 euro.
Nonostante le somme disponibili, i lavori procedono troppo a rilento, come se a qualcuno gli otto anni trascorsi sembrino pochi. Se ne sono accorti persino le menti lente e talvolta ottuse dei nostri politici. Così gli ottusocrati della nostra politica hanno tentato di tenere un'audizione presso la Commissione attività produttive dell'Assessore regionale alle infrastrutture, dei vertici di Rfi, del consorzio “Cefalù 20” e i responsabili di Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil e Ugl .
Chissà cosa poteva uscire da questo alto consesso?
Il consesso, però, non ha partorito neanche un topolino, perché Rfi non ha partecipato all'audizione. Accampando pretesti, ha però dimostrato il suo disinteresse per la Sicilia. Al Nord il veloce treno “Italo”, che unisce Milano a Roma in poche ore, in Sicilia il lentissimo treno “Siculo”, che unisce Palermo a Messina in almeno quattro ore!
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Commenti
Antonio Barracato -
Ecco i trasporti in Sicilia..
Ecco i trasporti in Sicilia...rapidita' nell'esecuzione... poche tratte efficienti... pochi treni a disposizione ... per niente pulizia... e negli orari di punta superaffollati...
questo è servizio che offriamo al turismo ????
E qualsiasi segnalazione propositiva per migliorare il servizio cade nel vuoto.