26 Settembre 2013, 17:57 - Deborah Maranto [suoi interventi e commenti] |
L'inverno era da poco trascorso e con l'arrivo della primavera il sole cominciò, finalmente, a essere più caldo. Le mie foglie, raggelate e assopite a causa del freddo invernale, al sorgere del sole si destarono come da un sonno profondo. L'aria, cominciava ad avere il suo tipico odore primaverile e così mi lasciai inebriare dal profumo dei mandorli in fiore, degli agrumi e dei tanti fiori che stavano per tornare a sbocciare. Quella primavera, miei cari lettori, mostrava tutte le premesse per essere un'ottima stagione all'insegna della felicità e della spensieratezza. Mai mi sarei aspettato quella notizia così spiacevole.
In quella meravigliosa giornata primaverile, tutto ebbe inizio così:
“É stato approvato...è stato approvato!”
Sentii gridare e mi sembrò di riconoscere la voce. Mi girai e vidi che si avvicinava il mio piccolo amico Nunzio, un uccellino, che di solito ci portava le notizie del paese.
“Nunzio...di che cosa parli? Che cosa hanno approvato?” chiesi.
“Il...il...il prog...”
“Calmo...non affannarti, prendi fiato e raccontami cosa è successo!” dissi, notando che respirava con non poca fatica.
“Scusami...ma ho volato più in fretta che potevo! Amico mio, sono qui per darti cattive notizie, non avrei mai voluto darti un dolore tanto grande. Poc'anzi, stavo dicendo, che in consiglio hanno approvato:...il progetto per la costruzione del casinò e del nuovo centro commerciale.”
“Come?!” chiesi per conferma.
“Si, purtroppo hai capito bene. E ancora non ti ho detto dove hanno intenzione di costruire. Il consiglio si è appena sciolto, dopo aver dato dato avvio a quello che sarà uno tra i più grandi scempi mai visti da queste parti.”
“Sei sicuro di quello che dici?”
“Certo! L'ho sentito personalmente. Stavo volando felice e tranquillo dalle parti del municipio, quando ho sentito gridare. Incuriosito, mi sono avvicinato e, come avviene sempre in queste occasioni, sul davanzale della finestra c'era Eugenio, il pettirosso giornalista, che raccoglieva appunti per il suo articolo.”
A quel punto:
“Eugenio che cosa succede?” gli chiesi incuriosito e aggiunsi: “Come mai gridano tutti...stanno trattando qualche punto dell'ordine del giorno particolarmente importante?”
“Si, amico mio... Hanno appena votato per la costruzione non solo del casinò, ma anche del nuovo centro commerciale e, come puoi notare tu stesso, non tutti la pensano allo stesso modo. Questi umani hanno un grande difetto: non sono capaci di parlare in maniera civile e ordinata. Avvicinati...lo vedi quello lì messo in disparte con quell'aria fiera e un po' spocchiosa?”
“Si...lo vedo!”
“Il suo nome è Attila e il suo voto è stato decisivo per la costruzione delle due nuove strutture”
“No...non posso crederci! Allora si farà questo oltraggio alla Natura?”
“Purtroppo si! una decisione davvero insipiente. Ciò, ovviamente, comporterà l'abbattimento della comunità degli alberi di Virgilio, perché è proprio quella l'area che è stata destinata alla costruzione...Che rabbia!”
“Devo correre da Virgilio...devo avvisarlo.” dissi a Eugenio.
“E così eccomi qua... Sono basito, non pensavo che gli umani potessero arrivare a tanto. Amico mio, che ne pensi?”
“Nunzio...sono senza parole anch'io, devo informare al più presto tutti gli altri membri della comunità. Tutti devono sapere che cosa sta per accadere. Prima di andare via, però, insieme agli altri uccellini messaggeri dovrai aiutarmi a spargere la voce! Adesso vai, ti aspetto domani mattina per stabilire la strategia da intraprendere!”
E così conclusi la conversazione con l'amico Nunzio. Cari signori, penso che sia inutile dirvi che quella notizia, arrivata come un fulmine a ciel sereno, fu fonte di grande preoccupazione per me e per i tutti i membri della comunità; d'altronde come vi sareste sentiti voi se qualcuno avesse minacciato voi e la vostra casa?! Qualcuno in tutto ciò, però, si starà chiedendo chi sono io, che sto narrando la vicenda.
Chiedo venia, preso dalla foga, ho dimenticato le buone maniere.
Mi presento:
sono Virgilio, un ulivo plurisecolare, ma ancora molto giovane; infatti, ho all'incirca soltanto 250 anni. Se, per caso, qualcuno tra voi sta considerandomi vecchio, sappiate che non lo sono affatto. Nella mia comunità, infatti, ci sono ulivi che superano di gran lunga anche i 500 anni. La comunità, di cui poc'anzi vi ho parlato e di cui faccio parte, è detta "la comunità dei sempreverdi". Ciò perché siamo in prevalenza tutti ulivi, ma per fortuna non manca qualche altro albero di specie diversa. Inoltre, da qualche tempo sono anche l'albero guida di questa magnifica comunità. A me, quindi, in seguito a questa nomina è toccato l'onore, ma allo stesso tempo l'onere, di rappresentare questa comunità e di compiere alcune tra le scelte più importanti. Ciò che, però, accadde quel giorno, vi assicuro che andò ben oltre la mia immaginazione. Di una cosa fui subito sicuro...non ci saremmo arresi a una decisione così scellerata senza prima combattere! E così, poiché dovevo trovare una soluzione, la sera dopo il resoconto di Nunzio non fu facile riuscire a riposare. A un tratto, però, Morfeo mi prese tra le sue braccia, fino a quando alle prime ore del nuovo giorno una voce amica disturbò il mio leggero sonno a tal punto che mi svegliai.
“Virgilio...Virgilio!” disse l'ulivo Teocrito a gran voce
“Teocrito...che cosa c'è”
“Hai sentito che cosa ha scritto Eugenio il pettirosso?”
“No, non ancora!”
“Io invece si e sono furioso! Come tu sai, Eugenio ha da poco costruito il nido per la sua famiglia proprio sui miei rami e questa notte, dopo avere scritto il suo articolo, me lo ha letto! Senti un po' il titolo:
"IL CONSIGLIO DICE SI ALLA COSTRUZIONE DEL CASINO' E DEL CENTRO COMMERCIALE!”
Poi così prosegue l'articolo:
“Grande è la soddisfazione che si respira tra i consiglieri che hanno avuto un ruolo fondamentale nell'approvazione del progetto delle due nuove strutture.
“Orgoglioso e fiero di come io e i miei colleghi siamo riusciti a portare avanti le nostre idee. Dobbiamo essere felici di quanto è accaduto questa sera, i nostri figli un giorno ci ringrazieranno. A differenza nostra avranno la possibilità di trascorrere le giornate in luoghi di svago come i casinò e i centri commerciali. Del resto, a che cosa servono tutti questi alberi? Non portano certamente denaro!” queste le parole del consigliere Attila che dopo la votazione...”“È inutile, mio caro Virgilio, che sistemi meglio le foglie per sentire ciò che ho detto, perché hai capito benissimo. Il consigliere Attila, durante la seduta del consiglio comunale, ha detto con fierezza e con non poca improntitudine che noi alberi siamo inutili e che per il bene di tutti i cittadini è necessario non solo un casinò, ma anche un centro commerciale. Al verde preferisce chili di cemento!”
Al suono di quelle parole, un brivido, partito dalle mie radici, attraversò tutto il mio tronco fino a raggiungere l'ultima foglia della mia chioma. Conoscevo bene quel senso di disperazione del mio amico Teocrito, l'avevo provato soltanto qualche ora prima e ancora non mi aveva abbandonato.
Di lì a poco, la notizia era ormai giunta non solo a tutti i membri della comunità, ma anche alle altre comunità vicine. Gli uccellini messaggeri e il vento furono complici nel diffondere la terribile notizia da un capo all'altro del territorio. Nessuno, e dico nessuno, riusciva ad accettare le parole del consigliere Attila. Decisi, a quel punto, di aprire un grande dibattito in modo tale da dare a ogni membro la possibilità di esprimere, senza remore, la propria opinione. Io sarei rimasto ad ascoltare ognuno di loro, perché, nonostante fossi l'albero guida, non potevo non fare tesoro dei lori consigli.
Il primo a prendere la parola fu il vecchio Demetrio:
“Miei cari amici la mia età mi permette di sapere qualcosa in più di voi. Voglio dimostrarvi, attraverso questo racconto, il buon senso e la saggezza degli antichi greci. Si narra, infatti, che nell'Attica antica vigesse una legge che dichiarava sacri gli ulivi a tal punto da punire coloro che osavano estirparli o semplicemente danneggiarli.
I greci, maestri del pensiero in occidente, furono allo stesso tempo grandi amanti della natura. Platone, ad esempio, usava tenere le sue lezioni proprio sotto un ulivo. Da sempre il rapporto con la natura per l'uomo è stato importante, ma oggi le cose sono cambiate.
Chissà come mai l'uomo è diventato così incivile e così insipiente? Chissà come mai l'uomo sente così forte il bisogno di trascorrere le ore della propria vita in luoghi pieni di beni di consumo o di slot machine?”
Al suono di quelle parole nessuno ebbe il coraggio di interrompere il vecchio Demetrio. A un tratto, però, sentii la dolce voce di Butterfly, conosciuta come "la Shintoista". Sì, avete capito bene: un ulivo Shintoista. Può sembrare una cosa bizzarra, ma non lo è affatto. Dovete, infatti, sapere che Butterfly nelle calde giornate estive, era solita offrire riparo con la sua ombra a un giovane uomo che amava leggere libri sullo shintoismo. Ogni giorno, quindi, Butterfly per tutto il periodo estivo, ascoltava attentamente la lettura dei testi, e con il passare del tempo finì per sposare il pensiero di questa bellissima filosofia. Ah!...com'era bella quando, tutta assorta, stava ad ascoltare le letture di quel giovane! Anche quel giorno, quando cominciò a parlare, io mi persi tra il verde delle sue foglie. Non avevo mai visto una chioma così bella, le sue foglie brillavano come diamanti al sole. E poi che bei rami che aveva! Era sempre così curata e così leggiadra in ogni movimento! Me ne ero perdutamente innamorato! Quando ritornai in me, Butterfly stava proprio citando uno scrittore giapponese:
“Ebbene, miei cari amici, poiché non è mia abitudine perdermi in chiacchiere, terminerò il mio intervento riportando la frase di Motoori Norinaga: "Tutto ciò che c'è di maestoso e solenne, che possiede le qualità dell'eccellenza e della virtù ed ispira un sentimento di meraviglia, è considerato kami". Per gli Shintoisti, dunque, anche un fiore, un albero, un animale può essere considerato un kami e, come dicevo, nella filosofia Shintoista tutto ciò che è degno di venerazione, anche per qualità nascoste, è un kami.”
Per rispondere alle più che giuste domande di Demetrio, io mi sento di dire che forse gli umani hanno bisogno di così tanti oggetti materiali per riuscire a colmare il vuoto che è in loro.”
“Io, signori” disse l'ulivo Dante “non riesco a capire le parole del consigliere Attila. Come può affermare che gli alberi sono inutili. Secondo voi ha mai sentito parlare delle così dette piante mangia inquinamento...insomma quelle piante che sono adatte ad assorbire i gas serra e le polveri sottili? E ancora non sa forse che è proprio grazie al nostro contributo che l'anidride carbonica viene trasformata in ossigeno?”
“Esatto” interruppe Teocrito furibondo “e se non effettuassimo più la fotosintesi clorofilliana? Sì, avete capito benissimo!che cosa ne pensate?”
“Io non ci sto!” disse Dante “Ci consideriamo migliori degli uomini, e poi che cosa facciamo?! Diventiamo vendicativi proprio come loro? No...non considero questa una buona idea!”
A quel punto Teocrito cominciò ad agitare i rami proprio come era solito fare nei momenti di grande tensione! E infine, quasi gridando:
“Ma che dici?! Qui non si tratta di una vendetta, bensì di una protesta! Soltanto così forse il consigliere Attila e tutti quelli che la pensano come lui si renderanno conto dell'importanza degli alberi! Dobbiamo almeno provarci!”
Dopo la proposta di Teocrito, mi sembrò giusto intervenire per proporre di procedere con una votazione, che però non poteva avere luogo quel giorno stesso. Decisi, quindi, di sospendere l'assemblea e la conseguente votazione per concedere a tutti il tempo necessario per riflettere con animo sereno; avremmo votato due giorni dopo. Mille pensieri durante quella notte balenarono nella mia mente, ero davvero preoccupato e non solo per noi, ma anche per gli umani. Sappiamo bene quanto sia importante il processo della fotosintesi clorofilliana per la vita di tutti gli organismi.
Il giorno dopo, mentre ero assorto tra i miei pensieri, a un tratto riconobbi il rumore dei passi, anche se divenuti ormai lenti, del mio vecchio amico Orazio. Sicuramente avete già capito che non si tratta di un albero, Orazio è, infatti, un uomo!
“Vecchio Virgilio, che cosa credevi? che non sarei più passato a trovarti? Vero è non ho più le forze di 60 anni fa, ma ancora mi difendo piuttosto bene.
Sai sono passato perché avevo bisogno di un momento lontano dal caos della città. Mi mancava l'odore della terra e la tranquillità di cui è intriso questo luogo. Era duro il lavoro dei campi e non dimenticherò mai tutte le energie spese anche per raccogliere i tuoi splendidi frutti, ma allo stesso tempo non dimenticherò mai il benessere che provavo nello stare a contatto con la Natura. Erano davvero altri tempi...e l'uomo e la natura formavamo proprio una bella squadra.
Ora ti do' una bellissima notizia: da qualche mese sono diventato nonno. La mia piccola nipotina si chiama Sophia. “Che strano nome!” ho pensato tra me e me, ma mio figlio mi ha spiegato che significa anche saggezza! SAGGEZZA...una virtù che oggi è in via d'estinzione, così come accade per certe specie animali. E la decisione del consiglio comunale di abbattere la vostra comunità dimostra che il mio pensiero non è del tutto sbagliato. Ma non temere Virgilio, perché io e un gruppo di cittadini non abbiamo intenzione di stare lì a guardare senza far niente. Combatteremo per difendervi!”
Dopo quelle parole, Orazio posò la sua mano sul mio tronco e in quel momento, cari lettori, vi assicuro che sentii tutto il suo affetto e la sua tristezza. Mi sarebbe piaciuto tanto abbracciarlo e così chinai la mia chioma verso il suo capo e con i miei rami cercai, come meglio potevo, di cingere il suo corpo. Quando Orazio andò via provai un gran senso di sollievo, per fortuna ancora qualche uomo era in grado di provare amore nei confronti della natura.
Adesso, però, dovevo decidere la mia posizione in merito alla proposta di Teocrito.
Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso, eravamo pronti per votare, quando inaspettatamente arrivarono Nunzio e gli altri uccellini messaggeri, che portavano notizie dal paese.
“È appena accaduta una cosa straordinaria! Udite, udite: alcuni cittadini si sono riuniti davanti alla sede municipale e stanno protestando contro la decisione del consiglio comunale. Alcuni sono impegnati a raccogliere le firme per una petizione a nostro favore, altri, invece, non fanno che urlare e agitare cartelloni contro la costruzione del centro commerciale e del casinò! Ma non è finita qui...il consigliere Attila, che è arrivato nel momento in cui era in atto la protesta, dopo circa un'ora, forse per paura, ha garantito alla folla in tumulo che questa sera il consiglio si riunirà in via straordinaria per rivedere la decisione precedentemente presa. Evviva!”
A quel punto...tutti, tranne me, scoppiarono in un urlo di gioia. Io nutrivo troppa poca stima nei confronti del consigliere Attila per fidarmi delle sue parole. E così non ci restò che aspettare le 19, l'ora di convocazione del consiglio. Amici lettori non sono in grado di descrivere l'emozione che si avvertiva tra gli alberi della comunità. Devo riconoscere che quella sera i nostri amici volatili fecero un lavoro davvero encomiabile. A turno ci portarono le notizie di quanto stava accadendo all'interno del consiglio. Le notizie che ci furono riportate erano le più svariate e a un tratto Nunzio ci disse che era il momento della tanto attesa votazione. Noi rimanemmo in silenzio, non fummo capaci di profferire parola, fino a quando in lontananza non vedemmo arrivare Nunzio e gli altri uccellini.
“ la votazione si è appena conclusa: 13 a favore e 7 contrari”
“ 13 a favore di chi?” chiesi speranzoso
“ i 13 voti sono a favore:...DELLA COMUNITA' DEI SEMPREVERDI!”
“EVVIVA...EVVIVA...EVVIVA” gridammo tutti in coro
“Calma calma” disse Nunzio “volevo comunicarvi che tra coloro che hanno votato a favore vostro c'è pure il consigliere ATTILA!”
Il suono di quel nome mi lasciò esterrefatto, ma non vi nascondo che fui felice di sapere che anche quell'uomo così arrogante e pieno di sé, per una volta era riuscito a rivedere la propria posizione.
Noi, come del resto potete immaginare, passammo l'intera notte a festeggiare, eravamo troppo felici per dormire.
Da quel giorno a oggi sono trascorsi ormai non pochi mesi e la vita in comunità procede piuttosto bene, c'è sempre un gran da fare.
Ah stavo per dimenticare...sapete chi da qualche tempo passa a farci visita? Scommetto che non indovinerete mai? Be' si tratta del consigliere Attila. Si, avete capito bene,proprio lui, porta con sé sempre un libro e siede all'ombra di Teocrito, il quale all'inizio, ancora un po' irritato, era piuttosto dispettoso con il consigliere, ma, per fortuna, adesso sembrano andare d'accordo. Così è proprio vero quando si dice che soltanto gli stolti non cambiano idea!
Un caro saluto
L'ulivo Virgilio
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