16 Settembre 2013, 04:06 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti] |
Esito ancora a finire l’articolo “Diritti e dignità dei cittadini del C.S. ? - Lapunzina, da consigliere del 2008 a sindaco del 2013”, da me annunciato il 10 settembre (Vedi: “A quando dei bei tavoli anche a piazza Spinola? https://www.qualecefalu.it/node/3306).
In questi giorni infatti ho riflettuto a fondo sulla opportunità di intervenire ulteriormente sul web, dopo quasi un migliaio di articoli, segnalazioni, reportage, cronache, battaglie, etc... (su Cefalunews, DonLappanio, L'altraCefalù e QualeCefalù) negli ultimi sei anni, considerato lo scarso esito sortito nella vita della mia comunità cittadina in termini di attenzione da parte delle istituzioni amministrative e di partecipazione al dibattito, di volta in volta vanamente da me auspicato, sui vari temi, da parte dei frequentatori del web locale.
Senza presunzione ho considerato che le mie posizioni, analisi, denunce fossero e siano poco interessanti, poco “ficcanti” con il destino che invece si vuole dare a questa città; e ho considerato quindi che non è opportuno continuare a “stressare” i miei concittadini come, il buon senso insegna, chiunque abbia abbondantemente dimostrato di essere a tutt’altro interessato (rispetto alle mie chiacchiere), per sensibilità diverse e diversità di obiettivi.
Per carattere non mi piace criticare se non in una prospettiva costruttiva; ma mancando questa, resta solo la critica, e questo non mi piace.
C’è sempre un tempo, d’altra parte, per la separazione dei percorsi; fosse tra singoli individui, fosse tra uno di questi e quelli della “sua” comunità.
Ma c’è qualcosa però che proprio non riesco a sopportare, in generale, è sono le bugie, ancorchè sfacciate e in più dette in pubblico.
Mi trovo perciò costretto a “stressarvi” ancora una volta sottoponendovi dei fatti e (dulcis in fundo) un finale quesito.
I fatti che, preliminarmente al quesito, pongo alla vostra attenzione sono i seguenti:
1 - Questa mattina, domenica 15 settembre, durante la consueta trasmissione domenicale condotta da Armando Geraci, per Radio Cammarata, arriva una telefonata del Sindaco; durante la quale, redarguendo A. Sciortino per la sua sostanziale “disonestà”, viene peraltro sottolineata la sua colpevole mancanza di informazione (sulla recente vicenda dell’acqua sporca). Sciortino avrebbe potuto - a dire del Sindaco - infatti informarsi di più su quello che lui (il Sindaco) aveva fatto al riguardo (si parlava di una lettera alla ASL).
Per quanto nessuno lo potesse sapere (perchè - dice lo stesso Sindaco - non c’è sempre tempo per stare a scannerizzare tutti i documenti e metterli on-line) tuttavia Sciortino, prima di scrivere quello che ha scritto (l’Esposto alla Procura della Repubblica), avrebbe potuto informarsi direttamente alla fonte, cioè presso di lui.
Fin qui non entro nel merito; è solo una descrizione del contesto (che comunque certo non depone a favore di una immagine di efficienza della macchina della informazione - e dunque della trasparenza - municipale)!
L’affermazione, contenuta nel richiamo a Sciortino, che mi ha fatto saltare dalla sedia è stata: perchè io ho sempre messo chiunque nella condizione di potere interloquire con me!
2 - Mi sono allora ricordato che da poco più di un anno, su QualeCefalù, persone quali Saro Di Paola, Angelo Sciortino, Salvatore Culotta, Gianfranco D’Anna ed io stesso, pongono questioni, proposte e critiche su di cui invano hanno atteso una qualunque interlocuzione da parte del Sindaco, per quanto spesse volte esplicitamente richiesta.
Tuttavia questo - mi sono detto - è pure spiegabile considerando che noi non abbiamo, come Cefalunews (dove il Sindaco invece ha pure interloquito “in diretta on-line” con i lettori), un direttore che scrive sul Giornale di Sicilia, o che non siamo dei bravi ragazzi come quelli di Cefaluweb!
Inoltre, mi sono detto, forse si trattava di temi, argomenti (i nostri) non così importanti come la mancanza di carta igienica alla scuola media o il colore delle sedie di plastica usate nel cortile del “Castello” Bordonaro affittato per eventi nuziali.
(Chiunque di voi comunque potrà farsene un’idea andando in archivio-autori di QualeCefalù, o semplicemente scorrendo le sue pagine all’indietro).
Beninteso è da considerare pure il caso che nè il Sindaco, nè alcuno del suo entourage legga regolarmente QualeCefalù. Sarebbe più che comprensibile anche questo, perchè nò; con tutto quello, d’altra parte, che c’è da leggere in quello che ancora chiamano “L'altraCefalù” o su facebook, specie nell’affollatissimo stesso gruppo aperto del sindaco!
Dunque non dò un particolare significato a questa “rimozione” complessiva del nostro blog da parte di tutta l’Amministrazione attiva.
3 - Ma, a fronte di richieste di interlocuzione, questa volta invece assolutamente formali (non attraverso un banale blog) e fattegli pervenire attraverso regolamentari procedure (quali quella della consegna e registrazione all’apposito ufficio protocolli del Comune) lo stesso ampiamente disattese, mi risulta invece davvero improponibile, non spiegabile, falsa (dico io, ma chissà se sono in preda ad un delirio farneticante di persecuzione) quella affermazione: perchè io ho sempre messo chiunque nella condizione di potere interloquire con me!
Al riguardo posso agevolmente presentare alla vostra attenzione almeno due casi:
a - il primo riguarda una mia personale richiesta per una intervista (Vedi: domanda intervista.pdf), risalente al 3 settembre 2012, e lo stesso giorno protocollata col n° 21438.
Questa faceva seguito ad un difficoltà, proprio in merito alla possibilità di interloquire col Sindaco, già sin da allora avvertita e ben descritta in: “Finalmente sappiamo come avere risposte dal Sindaco”, del 31 agosto 2012 (https://www.qualecefalu.it/node/711)
b - il secondo riguarda l’Esposto presentato dal C.C.C.S., protocollato il 2 agosto 2013 col n° 19048 (Vedi: esposto al Sindaco.pdf o Tavoli di via Mandralisca, il C.C.C.S. interviene con un Esposto www.qualecefalu.it/node/2853), riguardante un episodio grave, suscettibile - a me pare - persino di ipotesi del reato di Omissione di atti di Ufficio.
In entrambi i casi si chiedeva esplicitamente, al Sindaco, una interlocuzione che però, nonostante tutto, è stata del tutto assente: nel senso che non si è avuta risposta (favorevole o meno) neppure alla richiesta di interloquire!
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Questo ora il quesito
che, soltanto alla luce dei due precedenti casi, documentati, vi pongo:
“è una bugia o non è una bugia affermare con tanta sicumera in pubblico: io ho sempre messo chiunque nella condizione di potere interloquire con me” ?
A me personalmente appare come una clamorosa, sfacciata bugia, ma proprio perchè mi rendo conto che io potrei essere condizionato nel rispondermi (per via di quella certa lacerazione del mio animo), e che la mia coscienza potrebbe essere appannata dalla “prevenzione” e da una logica, in qualche modo perversa, “di parte” (mi è stato detto, una volta, da lui stesso) ...
(ma anche perchè - devo confessarvi - temo a dire “bugiardo” ad un politico in una Italia in cui le leggi, nel loro caso, sono sempre suscettibili di interpretazione, e il cittadino non sa mai con certezza cosa è probante a loro carico e cosa no)
..., poichè tutt’altro vorrei che concludere la mia breve partecipazione civica a questa comunità cefaludese con una querela per diffamazione, allora pongo a voi la responsabilità di valutare se c’è un bugiardo (è chi) in questa storia!
(Scusate per il disturbo alle vostre intelligenze)!
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Commenti
Saro Di Paola -
è o non è una bugia?
"Io ho sempre messo chiunque nella condizione di potere interloquire con me”
E' o NON E' UNA BUGIA del Sindaco ?
Per rispondere al quesito di Pino Lo Presti il Sindaco dovrebbe precisare il significato che Egli ha inteso dare ai due verbi "mettere -nella condizione-" ed "interloquire".
Angelo Sciortino -
Aggiungo soltanto...
... che l'informazione "diretta" l'avevo chiesta, protocollando un lettera al Sindaco, ma non ho ricevuto risposta.
Per il resto, mi astengo da qualsiasi commennto, in attesa che il Sindaco risponda ormai ai Magistrati. In questa e in eventuali successive occasioni, perché sono stanco di ricevere risposte, che tali non sono, essendo soltanto proclami lunghi e noiosi o accuse personali, che so di non meritare e per le quali soltanto la mia umana pietà m'impedisce di rivolgermi alle vie giudiziarie per tutelare i miei diritti.
Gianfranco D'Anna -
E se…
E se il problema non fosse da ricercare in colui che dice le bugie quanto, piuttosto, nell'essere Cefalù il paese di Don Lappanio?
Noi cefalutani dovremmo essere ormai in grado di capire quando si tratta di “bugia” e, quindi, di smascherare il “bugiardo” di turno ed invece....
PS Per chi ancora continuasse a chiedersi chi era Don Lappanio, vi propongo due articolo tratti da "Il Corriere delle Madonie:
da “Il Corriere delle Madonie”, anno VI, n. 21, 15 dicembre 1969, pag. 2