La mancata approvazione del rendiconto

Ritratto di Angelo Sciortino

23 Agosto 2013, 20:25 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Esattamente 198 anni fa, il 18 giugno 1815, Napoleone affrontò Wellington a Waterloo, perdendo definitivamente contro i suoi odiati nemici della settima e ultima coalizione. Una sconfitta che poteva evitare, se avesse conservato la lucidità della sua gioventù e se uno dei suoi generali non si fosse fatto ingannare da una guida inaffidabile, che gli fece perdere così tanto tempo per cercare la strada verso il campo di battaglia, che alla fine vi giunse a battaglia finita e quando essa era ormai perduta.

A nulla valsero le cariche della cavalleria del generale Ney, che ebbe uccisi ben undici cavalli e sempre riprese con un nuovo cavallo la carica. A nulla servì la Guardia Imperiale, composta dai soldati più coraggiosi e reduci da tante altre battaglie di Napoleone. La sconfitta fu inevitabile e Napoleone finì i suoi giorni esule a Sant'Elena appena sei anni dopo.

A meno di due secoli, la storia si è ripetuta ieri sera, a Cefalù. Nel dibattito consiliare, assente stranamente e irresponsabilmente il Sindaco, si è discusso del rendiconto del 2012. La maggioranza ha respinto una pregiudiziale presentata dall'opposizione e ha voluto che si votasse subito. E subito si è votato, ma con un risultato che suona come una vera e propria sconfitta del Sindaco, della sua Amministrazione e degli stessi organi burocratici, responsabili della stesura del rendiconto.

Esattamente come avvenne a Waterloo, dove furono inutili le cariche dei cavalleggeri di Ney, come ieri sera e nelle settimane precedenti sono state inutili le cariche dei cavilliggeri, che come Ney si sono visti uccisi i loro cavilli. Insomma, comunque vada, quella di ieri sera è stata una sconfitta non tanto gloriosa.

Se, infatti, nonostante la nomina di un commissario da parte dell'Assessorato regionale agli Enti Locali, il Consiglio si ostinerà a non approvare un rendiconto ritenuto scorretto, esso verrà sciolto e si voterà per la sua rielezione al prossimo turno. E' sicuro il Sindaco di ottenere, in tali elezioni, una maggioranza per proseguire ad amministrare?

Se, invece, dovesse approvarlo, avendo ottenuto le correzioni ritenute necessarie e garanzie per un cambiamento di rotta e per un nuovo modo di amministrare, più democratico e più rispettoso nei confronti del Consiglio, questo segnerebbe la fine del tanto caro “o con me o contro di me”. Segnerebbe una sconfitta, anche se senza esilio.

Nell'uno e nell'altro caso, segnerebbe la vittoria dei cittadini, che non dovrebbero accettare supinamente le decisioni provenienti dall'alto di un'amministrazione retta da un autocrate.