21 Agosto 2013, 11:53 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Con numero di protocollo 19914 ho depositato la lettera, che segue, destinata al Sindaco.
E' inutile che io ne sottolinei l'importanza, visto che il suo argomento è la difesa della salute pubblica, messa in forse, secondo le parole dello stesso Sindaco, da una rete idrica “fatiscente” e quindi non in grado di assicurare una fornitura “sicura” né sotto il profilo dell'igiene né quello della sua “bevibilità”, quando non pure della potabilità.
Aggiungo altresì che, ove non dovesse aversi una risposta rapida agli interrogativi sollevati, mi vedrei costretto a rivolgermi al Prefetto e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, per chiedere quella tutela della salute dei cittadini, che ancora non c'è.
Ecco, quindi, il testo della lettera protocollata:
Illustrissimo Signor Sindaco,
nel presentare la distribuzione di acqua potabile con la casetta Acqua Salus, Ella ha tra l'altro dichiarato: “Ho voluto fortemente l’istallazione di questi distributori, perché rispondono a tre esigenze avvertite dall’Amministrazione Comunale: dare una prima risposta alla problematica della erogazione dell’acqua nella nostra città. A causa di scelte molto discutibili operate in passato, infatti, l’acqua che fuoriesce dall’impianto di potabilizzazione viene immessa in una rete idrica fatiscente e questo comporta numerose lamentele da parte dei cittadini.”
Da tale dichiarazione si evince chiaramente che l'acqua è immessa in una rete idrica “fatiscente”, rifornendo gli utenti di acqua con caratteristiche non proprio di acqua potabile, che li spinge a lamentarsene. A lamentarsi di che cosa, però?
Di qualunque cosa essi si lamentino – del color ruggine, del sapore e di altro – credo che Ella, nella qualità di Ufficiale del Governo, al quale compete la difesa della Sanità pubblica, dovrebbe controllare se l'acqua che fuoriesce dai rubinetti è ancora potabile e, nel caso non lo sia, dovrebbe emettere una sua immediata ordinanza per dichiararla non potabile. Se invece dovesse risultare potabile, sarebbe opportuno che Ella smentisse la parte della sua dichiarazione, che ingenera il sospetto di non potabilità.
Sono certo che, come la sua coscienza Le impone, prima ancora della normativa, Ella si farà parte attiva, per promuovere tale controllo e decidere in conseguenza delle risultanze.
Resto in attesa di sue notizie e distintamente La saluto
Cefalù, 21 agosto 2013
Angelo Sciortino
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Commenti
Quale Cefalù -
A titolo esemplificativo
A titolo esemplificativo due fotografie pubblicate, in due diversi post, il 17 agosto 2013 su facebook nel gruppo aperto "Saro Lapunzina Sindaco di Cefalù":
Acqua che usciva dai rubinetti di Via Veterani n. 83 - Foto pubblicata da Carmelo Greco
Acqua che usciva dai rubinetti di Via del Giubileo Magno, a 30 metri dal potabilizzatore - Foto pubblicata da Filippo Parello
Totò Testa -
oltre alla facile battuta ...
alla quale induce il colore dell'acqua, viene da chiedersi in che mondo stiamo vivendo.
Un sindaco che ha il dovere, per legge, di assicurare l'acqua corrente e potabile al rubinetto di ogni casa, invece di risanare la rete idrica, fa montare le belle (e pur sempre gradite, benintesio!) macchinette per l'acqua potabile (versione aggiornata e globalizzata del "cannolo"), riportandoci indietro di cent'anni.
Constatata, anche, la mancanza di servizi igienici pubblici in città (mentre cento anni fa c'erano!), adesso ci fornirà tutti di pannoloni?