Odissea a Cefalù

Ritratto di Angelo Sciortino

4 Agosto 2013, 12:23 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Come fanno i bambini, quando giocano sulla sabbia con il loro secchiello e la paletta, cercando di riempire il vuoto con la sabbia, che con le loro deboli manine non riescono a raccogliere a sufficienza con la loro paletta, perché la gran parte si versa nel tragitto fino all'orlo del secchiello; così l'attuale amministrazione tenta di riempire il vuoto d'idee e di strategie con le parole, che si perdono nel nulla come la sabbia del bambino.

Se nella metafora c'è troppa approssimazione, ciò non è dovuto a una debole somiglianza generale, ma piuttosto al fatto che la sabbia non finisce, cadendo dalla paletta, nel nulla, ma nella spiaggia, dove il bambino gioca e vive una giornata felice. Nel caso dell'attuale amministrazione le parole, però, non cadono sulla realtà, in cui i cittadini dovrebbero vivere almeno sereni, se non felici; ma cadono nell'inferno alimentato dalle preoccupazioni, dalle incertezze, dalla progressiva povertà: cadono, insomma, in un vuoto cosmico, in cui ci muoviamo senza meta e senza possibilità di scegliere direzione e verso del nostro peregrinare. Stiamo vivendo non l'Odissea nello spazio, ma la nostra quotidiana Odissea a Cefalù, dalla quale non usciremo certamente con i proclami, con le accuse al passato e con i moralismi da bancarelle del mercatino settimanale.

Non ne usciremo neppure rattoppando i motori dell'astronave – cioè le maggioranze consiliari – se non troveremo la capacità di pilotarla verso il nostro Pianeta. Affinché le cose vadano come in Odissea nello spazio, non ci resta che sperare che il nostro sindaco divenga un feto cosmico, che ritorna a Cefalù dotato di una intelligenza superiore, che troverà finalmente le giuste soluzioni per risolvere gli attuali problemi della sua città. Soluzioni che comunicherà in un comizio in piazza Duomo, preceduto dalla musica iniziale del poema di Richard Strauss Così parlò Zarathustra.