29 Luglio 2013, 14:48 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Quando Cicerone passò da Cefalù, al tempo del governatore Verre, vi conobbe un uomo genialmente eclettico, che non aveva bisogno di studiare, perché le sue capacità gli consentivano di avere una risposta pronta per ogni cosa, soprattutto se essa riguardava la cultura e il diritto.
Si rese subito conto che quell'uomo incarnava il princeps, che aveva più volte auspicato per salvare la Repubblica Romana. Non ci pensò due volto e lo portò con sè a Roma, dove prese il nome di Ottaviano Augusto. Con tale nome divenne imperatore e permise a Roma di durare ancora oltre quattro secoli, fino al 476.
Roma ebbe ancora secoli di splendori, ma Cefalù, privata di quell'uomo, languì nella cronaca più scialba. Per fortuna l'anima di quell'uomo si è finalmente reincarnata in un contemporaneo e Cefalù ha visto rinascere la speranza di rientrare nella storia. A meno che un reincarnato Cicerone ce lo porti ancora via.
- Rubrica di Angelo Sciortino
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