Cefalù e la Fattoria degli Animali

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Luglio 2013, 14:36 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri sera ascoltavo l'intervento del Sindaco di fronte al suo Consiglio dimezzato e subito mi è venuta in mente La Fattoria degli Animali di George Orwell. Mi sembrava, infatti, di ascoltare uno dei tanti discorsi di Napoleon, il capo di questa fattoria, quando cercava di giustificare se stesso e la sua incapacità ad agire proficuamente, attribuendone la responsabilità al suo capro espiatorio preferito Palla di Neve, suo predecessore e suo oppositore.

In verità m'è venuto in mente anche un personaggio storico, quel Marco Tullio Cicerone, che venne in Sicilia e anche a Cefalù, per raccogliere prove contro il governatore Verre, che può definirsi come l'antesignano della Simona Vicari di Rosario Lapunzina. Tra i due, però, c'è una differenza sostanziale: Cicerone ottenne la condanna di Verre, Lapunzina non ha ottenuto quella della Vicari e anzi non ha ottenuto neanche la restituzione di una doppia indennità illegittimamente percepita.

Comunque sia, mi sembra che un errore gravissimo il Sindaco lo stia commettendo: quello di paragonarsi, evitando di giudicarsi. Dal paragonarsi non può che derivarne una continua autoesaltazione, che perderebbe ogni ragion d'essere, se si giudicasse. Specialmente se la pietra di paragone è di poco valore, come egli stesso ripete.

“In questa città si tende a confondere le idee - ha detto il Sindaco - e a far dimenticare alla gente quanto è accaduto negli anni precedenti. Alcuni con le loro furbizie pensano di far dimenticare alla città quello che ha trovato quest'Amministrazione. Un carico di dodici milioni di debiti. Un marasma contabile creato tra il 2002 e il 2007. A dirlo è una corposa relazione della Corte dei Conti dell'anno scorso. Debiti fuori bilancio per spese non impegnate e di cui non si è dato mai conto alla cittadinanza. Con questa eredità il consiglio comunale a maggioranza ha fatto un percorso in sei mesi che ha portato il comune alla pari di tutti i comuni italiani.”

Ecco uno dei più pericolosi effetti del paragonarsi: il nostro comune alla pari con tutti gli altri comuni italiani! Meraviglioso, ma che cosa significa?

Forse significa che “in un anno abbiamo portato il comune alla normalità e abbiamo ottenuto che questo comune entrasse nella legge salva comuni.”? Ma noi non siamo ancora entrati nella legge salva comuni. Ancora devono decidere la Cassazione, poi eventualmente il TAR e infine ancora la Corte dei Conti! Semmai vogliamo smetterla di paragonarci e cominciamo – finalmente! - a giudicarci, noi siamo piombati in un ginepraio giudiziario, che tutto è, tranne che azione risanatrice delle finanze del comune. Questa verità non può essere cancellata dagli eventuali errori del passato, di Verre o della Vicari.

Eppure il Sindaco non riesce a liberarsi del fantasma della sua Palla di Neve e innalza la Vicari a un redivivo Verre: “L'amministrazione di Simona Vicari tra il 2002 e il 2007 e quella del sindaco Guercio, che ha contribuito ad aggravare in modo pesante il fardello dei debiti di questo comune anche con la vicenda di Sorgenti Presidiana non prevedendo, all'atto del passaggio con la società che è andata a gestire il servizio idrico, quelli che erano i doveri della pubblica amministrazione”. Anzi, ha persino raddoppiato le sue Palle di Neve, aggiungendo Guercio alla Vicari e portando a dieci anni l'infame periodo precedente questa nuova età dell'oro. Dimentica, però, che in questi dieci anni ha esercitato il ruolo di consigliere d'opposizione e dovrebbe sinceramente riflettere sulla sua azione in tale veste, visto che essa non è stata sufficiente a rendere inoffensive le Amministrazioni che criticava e critica.

Mi sia consentito, a questo punto, di ricordare un'esperienza personale. Quando gli dissi che stavo per presentare un esposto alla Procura a proposito della potabilità dell'acqua – che non si aveva nonostante il potabilizzatore, perché la rete idrica era fatiscente – mi disse che voleva firmare l'esposto anch'egli, ma quando glielo sottoposi, si rifiutò di farlo, dicendo che temeva d'incorrere in una denunzia per calunnia. Lo presentai con la mia firma e quella di altri cittadini e non siamo stati indagati per calunnia!

A questo punto, dopo quattordici mesi di dagli all'untore, perché il Sindaco non informa i cittadini del numero di esposti presentati in quel triste passato? Esposti che dovrebbero essere numerosi, se si tiene conto che di occasioni di presentarli gliene sono state date tante. Non posso credere, infatti, che anche la Magistratura ha avuto la stessa sordità delle Amministrazioni criticate. E comunque, se anch'essa è rimasta sorda, la si indichi almeno come corresponsabile ai cittadini.