4 Luglio 2013, 07:33 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Si era negli ultimi mesi del 2007 quando, agli utenti di Cefalù, vennero recapitate le prime fatture del servizio idrico maggiorate della aliquota per la potabilizzazione.
Fu il Partito Democratico, allora alla opposizione, a farsi carico “della rabbia e dell’incredulità” degli utenti e ad intestarsi una petizione al Sindaco Guercio per chiedere “la sospensione del ruolo e la riliquidazione delle fatture”.
Mille e quattrocento utenti la firmarono.
La risposta alla petizione venne dal Consiglio Comunale, che nella seduta del 10/12/2007, approvò una mozione con la quale impegnava il Sindaco Guercio e la sua amministrazione a :
“compiere verifiche sulla legittimità degli atti che avevano comportato l’emissione delle fatture,in uno all’accertamento di tutti i presupposti di legge che comportano il giudizio di idoneità e qualità oltre che di potabilità dell’acqua adottando tutti i provvedimenti consequenziali a tutela dell’Ente ed, in via principale, della salute dei cittadini e, nelle more, a sospendere l’efficacia delle fatture”.
L’impegno, sancito dal voto unanime del Consiglio, venne disatteso dalla Giunta municipale, che con delibera del 13 dicembre, si guardò bene dal sospendere il ruolo limitandosi a prorogarne la scadenza di due mesi, dal 14/12/2007 al 14/02/2008, e invitando gli utenti “a procedere con solerzia al pagamento”.
Il PD contestò la delibera della Giunta, si rifiutò di accettarla e distribuì in Città migliaia di volantini di colore giallo :
“VOGLIONO CONFONDERE LE ACQUE”
La contestazione arrivò nella Sala delle Capriate.
Con la richiesta di convocazione del Consiglio, avanzata dal capogruppo Rosario Lapunzina e sottoscritta dai consiglieri Franco e Fatta, per la “verifica del deliberato consiliare del 10/12/2007 e per l’adozione delle determinazioni consequenziali”.
Il Consiglio venne convocato per il 7 febbraio 2008.
Sette giorni prima della scadenza della proroga della scadenza del pagamento delle fatture che la Giunta aveva concesso.
Ad apertura di seduta il sindaco Guercio diede lettura del verbale della Conferenza di Servizio, che quello stesso giorno si era tenuta presso il Dipartimento di Prevenzione Medico, per l’autorizzazione sanitaria del potabilizzatore.
Nel verbale di quella Conferenza tra le figure apicali dei Servizi sanitari istituiti dalla Regione Sicilia per garantire la salute e l’igiene pubblica, assolutamente dirimenti sul merito delle questioni sulle quali il Consiglio aveva “impegnato” il Sindaco erano :
il penultimo capoverso
“ …..ad oggi non sussistono elementi ostativi per il consumo umano dell’acqua trattata dalla Sorgente “Presidiana” e del pozzo S. Barbara e distribuita nel Comune di Cefalù… qualora dovessero verificarsi inconvenienti tali da determinare qualsivoglia danno alla salute pubblica, sarà direttamente il Servizio a richiedere il provvedimento di non utilizzo per il consumo umano al Sindaco nella qualità di Autorità Sanitaria Locale” ;
e la conclusione
“Il dott. De Blasi, Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico,e tutti i funzionari intervenuti la Dr.ssa Loredana Amalfi, la Dr.ssa Silvia Vergara, la Dr.ssa Villini, nonché la Dr.ssa Carmen Sciarratta, Responsabile F.F. del Laboratorio di Sanità Pubblica, ritengono che il Comune di Cefalù debba ripresentare ulteriore documentata istanza al Dipartimento Ispettorato Regionale Sanità -Servizio Primo- da inviarsi per conoscenza al Dipartimento di Prevenzione Medico, al Responsabile del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e al Responsabile della U.O. di Prevenzione Distretto 1.”
Dopo la lettura del verbale da parte del Sindaco, si aprì il dibattito sull’argomento proposto dal PD.
(continuerà)
Saro Di Paola, 4 luglio 2013
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 1576 volte