CI SIAMO: MANCANO SOLO POCHI METRI

Ritratto di Saro Di Paola

9 Novembre 2024, 07:50 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il 19 aprile del 2023, grazie a Radio Cammarata, a Pino Simplicio ed al Consigliere Carmelo Greco, www.qualecefalu.it/node/24641 ,
                                                                            
ero venuto a conoscenza del fatto che il Genio Civile, il 31 marzo 2023, aveva rilasciato “parere favorevole” sul “progetto definitivo Fermata Cefalù-rampa di accesso alla galleria di sfollamento”.
Avendo chiesto copia del parere al Consigliere Greco ed avendola dallo stesso ottenuta, dopo aver letto il parere, non esitai a scrivere che esso era favorevole soltanto perché così era scritto sulla nota, con la quale era stato trasmesso al Comune il 12 aprile.
Ciò perché, alla luce delle “raccomandazioni” e delle “ULTERIORI PRECISAZIONI E PRESCRIZIONI” in esso contenute, il parere, nella sostanza, era contrario.

Qualche giorno dopo, il 23 aprile, sotto il titolo, col punto di domanda, “Il Genio Civile ha, già, districato il groviglio di gallerie sotto Pietragrossa?" scrissi,  www.qualecefalu.it/node/24642:
se i problemi progettuali e tecnico-esecutivi per dotare Cefalù della fermata sotterranea dovessero essere, soltanto, quelli relativi alla rampa di accesso alla galleria di sfollamento, ce ne sarebbe già abbastanza per riflettere.
Ma, purtroppo, i problemi non sono, soltanto, quelli.
Anzi, i problemi relativi alla rampa di accesso alla galleria di sfollamento sono, addirittura, meno gravi di quelli connessi alle opere previste e indispensabili per accedere alle banchine della fermata sotterranea.


Scrissi, anche, che le "soluzioni progettuali e tecniche atte a superare le criticità costituite dalle variazioni dei livelli piezometrici ante operam", auspicate dal Genio Civile, non esistono e, se dovessero esistere, non potrebbero, in alcun modo, rimediare agli "effetti indotti sulle preesistenze in superficie" o "distorsioni strutturali agli edifici e alle strutture ricadenti a livello del piano di campagna", come il Genio Civile li ha definiti.

Per illustrare, quanto intricato fosse, ed è, il groviglio di gallerie per la fermata sotterranea, mi sono servito del grafico, che, nel "progetto esecutivo" redatto dalla ToTo lo rappresenta in assonometria.
                                                                                                                                                

 Un groviglio di buchi, concentrato in un volume di sottosuolo esteso, planimetricamente, soltanto 60x100 mq circa, e profondo all'incirca 35 metri, quanti ve ne sono tra la sommità della galleria di accesso e la quota di Piazza Bellipanni, che, grossolanamente, dovrebbe essere la quota delle banchine della fermata.
                                                                                  
Un autentico casino, “arricchito” da una scala di emergenza con 16 rampe e con annesso pozzo di ventilazione profondo 35,75 metri,
disegnato, sulla carta, senza il supporto di un solo sondaggio geognostico diretto.
           
                                                                                                       

Ebbene, lo scorso 10 ottobre, www.qualecefalu.it/node/24971 , cioè 12 anni dopo la redazione del "progetto esecutivo", un sondaggio geognostico diretto è stato, finalmente, eseguito col posizionamento di un piezometro che ha accertato il livello della falda a circa 7,00 metri di profondità rispetto alla via Cirincione in corrispondenza della strada di accesso all’edificio cosiddetto “SIP”,
          
che ho delimitato in rosso nella planimetria che segue.
                                                                                    
Ebbene, ci siamo: soltanto pochi metri e la talpa arriverà sotto tale edificio.
La fenomenologia, che, certamente, si finirà per riscontrare durante, e dopo, il suo passaggio, farà capire se, finalmenteLA RAGIONE PREVARRA’ SULLA FOLLIA.
Se, finalmente, con buona pace di quanti non perdono occasione per ricordare che sotto La Manica venne realizzato l’eurotunnel lungo oltre 50 km e di quanti altri, pur di vederla realizzata, hanno suggerito a RFI la tecnica del congelamento, chi di competenza si renderà conto della IRREALIZZABILITÀ DELLA FERMATA SOTTERRANEA.
 
Ciò perché quella fenomenologia sarà, soltanto, avvisaglia di quell’altra, che, negli anni avvenire, provocherà il secondo, ineluttabile, passaggio della talpa e provocherebbero la galleria del mezzanino, quella di sfollamento e quelle delle scale mobili e fisse per scendere dal mezzanino alle banchine della fermata, oltre a quelle per collegare le canne dei due binari, tra loro ed alla galleria di sfollamento.

Saro Di Paola, 9 novembre 2024