Dopo l’ultima tragedia in mare l’Amministrazione ci ha ripensato

Ritratto di Pasqualino Turdo

19 Ottobre 2024, 14:45 - Pasqualino Turdo   [suoi interventi e commenti]

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Lo scorso 12 giugno, in considerazione del fatto che la stagione della balneazione, soprattutto per i turisti stranieri, inizia ben prima dell'apertura degli stabilimenti balneari e si conclude ben dopo la chiusura degli stessi, i Consiglieri del gruppo "Innoviamo Cefalù", avevamo presentato apposita interrogazione al Sindaco,  www.qualecefalu.it/node/24846,  per conoscere le ragioni per le quali l'Amministrazione non aveva ritenuto di posizionare in alcuni punti della spiaggia del lungomare la più elementare delle dotazioni di soccorso, un salvagente munito di fune, nei periodi durante i quali gli stabilimenti balneari sono chiusi e per sapere se l’Amministrazione intende posizionare tale dotazione nell'autunno prossimo quando gli stabilimenti balneari avranno chiuso la loro attività. 
                                                                           
L’Amministrazione, com’è nel malcostume che la caratterizza da oltre 12 anni, pur di non dare alcun peso politico alla nostra interrogazione e pur di chiudere ai suggerimenti della minoranza snobbandone la valenza amministrativa, ci ha risposto precisando che “all’ingresso della spiaggia del lungomare, in prossimità della cosiddetta prima scala è presente tutto l’anno ed è ben visibile un cartello anche in lingua straniera che segnala ai fruitori della spiaggia l'assenza del servizio di salvataggio posizionato in prossimità della c.d. prima scala".
                                                          
                                                                      

Dopo l’ultima tragedia nelle acque antistanti il primo tratto del lungomare, nelle quali un turista straniero di 49 anni ha perso la vita per salvare la vita al figliolo di 10 anni, nonostante il soccorso prestato dal bagnino Pio Stodiale del lido Poseidon, 
                                                          
                       

l’Amministrazione ci ha ripensato ed ha collocato nella spiaggia del lungomare paletti con bandiera rossa e segnale di pericolo.
     
    

Non solo all’inizio del lungomare dove, col segnale posizionato in prossimità della c.d. prima scala, per come ha risposto alla nostra interrogazione, riteneva di avere la coscienza a posto, ma anche in altri punti della stessa spiaggia e persino in prossimità delle ultime scale del lungomare.
     
    
Ne prendiamo atto, anche se, riteniamo la misura adottata assolutamente insufficiente.
Per cercare di evitare che altre tragedie si aggiungano a quelle a seguito delle quali due piazze urbane sono state intitolate a due nostri concittadini, Giovanni Portera e Franco Bellipanni, che persero la vita nel tentativo di salvarla ad incauti bagnanti,
                                      
    
alla bandiera rossa ed al segnale di pericolo sui paletti, dovrebbe essere aggiunto, come da noi suggerito, un salvagente munito di corda.

I salvagenti muniti di corda, sarebbero una spesa minima per ridurre al minimo il rischio di annegamenti.
Infatti, per quanto apposita Legge regionale, dopo l’adozione dei PDUM da parte dei Comuni, li oneri dei servizi di sorveglianza e di salvataggio nei tratti di litorale non concessi a privati, nessuna Amministrazione, ammesso che se ne faccia carico, potrà scongiurare del tutto tale rischio.
Basta pensare all'ora, le 7.00 del mattino, nella quale sul litorale del lungomare di Cefalù, si è verificata la penultima tragedia della stagione balneare 2024.

    Pasqualino Turdo, Consigliere comunale