Il livello dell’acqua a Pietragrossa e la fermata sotterranea

Ritratto di Saro Di Paola

17 Ottobre 2024, 09:47 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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In via Cirincione la trivella, www.qualecefalu.it/node/24971, non c'è più.
Ha ultimato la perforazione, con la quale ha infisso nel terreno il tubo in acciaio, che fungerà da piezometro.
                                                    

Il piezometro
                                                    

permetterà di rilevare le eventuali variazioni del livello della falda idrica, che, in quel punto, rispetto alla quota della via Cirincione, dovrebbe essere profondo intorno ai 10,00 metri, metro più metro meno.

Se il livello della falda dovesse essere a 10.00 metri di profondità, considerato che, in quel punto, la quota di via Cirincione è di 61.00 metri sul livello del mare e che il piano di calpestio della galleria del mezzanino è previsto alla quota di 24.70 metri s.l.m., il livello della falda idrica, rispetto a  quest'ultima quota, sarebbe più alto di circa 26.30 metri (61.00-10.00-24.70), metro più metro meno.

Tale altezza, come facevano, e fanno, ritenere le sorgive di Pietragrossa
     
    

e come ho già scritto, è di gran lunga superiore a quella della falda emersa in corrispondenza dell'imbocco della galleria d'accesso.
     
     
Ancora più profonde, rispetto al livello della falda, sarebbero le gallerie per le scale di accesso al piano dei binari, che, come il piano di calpestio della galleria di sfollamento per tutta la lunghezza di circa 400 metri delle banchine della fermata, è previsto alla quota di 12.55 metri s.l.m..
                                                           

Ciò, nella zona più nevralgica della gruviera di gallerie, da scavare con metodi tradizionali, indispensabili per la realizzazione e per l'esercizio in sicurezza della fermata sotterranea.
Ciò, sotto una delle aree più intensamente edificate della fascia collinare a monte dell'attuale strada ferrata.
Ciò, in un sottosuolo ricco di sabbie.
                                                            

Tutto ciò, alla luce dell'apertura, a Vallone di Falco, della voragine per la quale la talpa sta avanzando in modalità "a pressione" sotto le zone d'espansione della fascia collinare cefaludese ed in questa modalità avanzerà almeno sino al Vallone Sant'Oliva,
                                                            

ed alla luce di quanto, a Palermo, ha scritto la storia di Vicolo Bernava dal 2012 ad oggi,
                                                            

           mi fa dire, ancora una volta: 
IN BOCCA AL LUPO CEFALÙ!

Saro Di Paola, 17 ottobre 2024