Tumminello e Lapunzina insensibili agli S.O.S sulla cinta muraria della Rocca

Ritratto di Pasqualino Turdo

3 Ottobre 2024, 12:10 - Pasqualino Turdo   [suoi interventi e commenti]

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Lo scorso 31 luglio il Gruppo consiliare “InnoviAmo Cefalù” ha presentato interrogazione al Sindaco Tumminello per “conoscere le attività che la Sua Amministrazione aveva posto in essere al fine di evitare che la cinta muraria sulla Rocca, patrimonio di inestimabile valore storico-culturale e ambientale vada in rovina con gravissimo pericolo per la pubblica incolumità”, come negli  S.O.S. lanciati, nel 2024, dalla Sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia e dal Prof. Arch. Marcello Panzarella e nel 2022 dall’Ing. Rosario Di Paola.

La risposta del Sindaco alla nostra interrogazione è stata la seguente.

                               
Nella seduta del 26 settembre gli abbiamo replicato così:
                                                           
“Sulla sensibilità dell'Amministrazione rispetto "all'attività di divulgazione e di impegno svolta dalle associazioni culturali e dai concittadini solerti e attenti" non avevamo dubbi.
Basta ricordare quella che l’Amministrazione ha dimostrato rispetto all’attività della Associazione “Nuoto Zenith Cefalù” ed alla risposta, immediata, si fa per dire, che l’Amministrazione medesima ha dato sulla realizzazione della piscina pubblica a Cefalù.
Che poi quella risposta non sortirà esito alcuno è un altro discorso.

Peccato che, rispetto alle gravissime e pericolosissime condizioni del "patrimonio storico-architettonico e archeologico del Parco della Rocca", la sensibilità dell'Amministrazione si è estrinsecata, soltanto, in "interlocuzioni verbali con la Soprintendenza".
Interlocuzioni delle quali, purtroppo, non v'è traccia in atti ufficiali e che, in tutta obiettività, sono state attività troppo misere per essere ritenute tali, soprattutto, da parte di una compagine amministrativa che guida la Città da oltre dodici anni.
Ciò alla luce della complessità della questione e della gravità del degrado della struttura delle mura.

Le interlocuzioni verbali che l’Amministrazione ha avuto con la Soprintendenza, magari dopo la presentazione della nostra interrogazione, altro non sono che il NULLA AMMINISTRATIVO.

Onde evitare che il Vicesindaco Lapunzina mi suggerisca, per l’ennesima volta, di studiare, avendo io studiato la questione ed essendomi documentato, gli ricordo che gli unici interventi su quelle mura sono stati eseguiti negli anni dall'81 al 1992, quando le Amministrazioni rimanevano in carica, mediamente un anno.
                              


In quegli anni le Amministrazioni riuscirono ad ottenere ben quattro finanziamenti:
- il primo, nel 1980, da parte dell’Assessorato Regionale Beni culturali, di 500 milioni di vecchie lire per l’intervento, cito,  sulla cinta muraria merlata del versante Nord-Ovest;

- il secondo, da parte dello stesso Assessorato, di 54 milioni delle vecchie lire per il completamento, cito, del primo intervento fino al cosiddetto “torrino cinque pizzi”;

- il terzo, nel 1988, da parte dell’Assessorato regionale al Turismo, di 1 miliardo e 200 milioni delle vecchie lire, per l’intervento, cito, sul “muro del secondo sbarramento lato Ovest,  forni, magazzini, Chiesa di S. Anna e tratto Sud della cinta muraria lato Caldura”;

-il quarto, nel 1991, da parte dell’Assessorato Presidenza Regione Sicilia, di 1 miliardo e 200 milioni delle vecchie lire, per l’intervento, cito, sul “complesso fortificato dell’attuale ingresso, sull’altro tratto della cinta muraria lato Caldura e sull’intera area del Castello”;

In quegli anni, le Amministrazioni in carica avevano la capacità amministrativa di rapportarsi con la Politica regionale, di ottenere finanziamenti, di conferire incarichi di progettazione, anche prima della promessa e della elargizione dei finanziamenti regionali, com’è avvenuto per gli incarichi che quelle Amministrazioni ebbero a conferire agli Architetti Salvatore Giardina e Marcello Panzarella per il primo intervento, agli Architetti Salvatore Giardina e Salvatore Culotta per il secondo ed il terzo intervento.

Signor Sindaco,
è da tempo che non perdiamo occasione per suggerirle un radicale cambiamento di rotta nella sua gestione della Cosa Pubblica, a Cefalù.

E’ da tempo che Le suggeriamo di limitare lo sperpero di danaro pubblico per feste, per festicciole da paese, per festival e per effimeri spettacoli di ogni tipo.

E’ da tempo
che Le suggeriamo più investimenti di danaro pubblico in progetti di opere pubbliche.

Signor Sindaco,
ci permettiamo di ricordarle quanto, in passato, più volte, è stato detto in quest'aula, cioè che:
“UNA CITTÀ SENZA PROGETTI È UNA CITTÀ SENZA FUTURO”.

 

     Pasqualino Turdo, Consigliere comunale