Lo sversamento d'acqua all'EGV CENTER, i fatti e le coincidenze

Ritratto di Saro Di Paola

16 Settembre 2024, 07:09 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Due giorni addietro, lo sversamento d'acqua all'EGV CENTER era notevolmente diminuito, sino a cessare.
La scala si era asciugata quasi del tutto e la pozzanghera intorno al chiusino si era notevolmente ridotta.
Da ieri mattina tutto è tornato come prima.
                                                                                

Ebbene:
- se ciò è accaduto senza alcun intervento dell'AMAP sulle tubazioni del civico acquedotto a monte dello sversamento;
- se la scaturigine dell'acqua era nel cunnuttu della fontana, che, per decine di anni, aveva alimentato una delle gebbie del Giardino Belvedere;
- se, in quel cunnuttu, non scorreva acqua da oltre 40 anni, www.qualecefalu.it/node/24951 ;
- se l'acqua ha ripreso a scorrere dopo l'alterazione della morfologia del terreno a monte della sottostazione elettrica, necessaria per eseguire la paratia di pali propedeutica all'apertura dell'imbocco della galleria di accesso alla fermata sotterranea;
- se, in quel cunnuttu, l'acqua aveva cessato di scorrere dopo l'alterazione dell'assetto morfologico, che a quello stesso terreno era stato dato, proprio, per eseguire la paratia;

non si può non pervenire alla conclusione che a causare lo sversamento e le sue fluttuazioni sono state, proprio, le due variazioni alla morfologia del terreno a monte della sottostazione elettrica dell'attuale stazione.

La conclusione è di quelle che dovrebbero indurre a riflettere su quelle che potrebbero essere le ripercussioni, che l'apertura e la realizzazione dell'imbocco della galleria di accesso alla fermata, procureranno all'assetto idrologico, alla geologia ed alla morfologia di Pietragrossa.

A riflettere dovrebbero essere, ovviamente, RFI, TOTO e COMUNE.
Con l'ausilio di Tecnici esperti in materia, che, ciascuno per la propria parte, ma dalla parte di tutti e nell’interesse generale del raddoppio, indichino la giusta via, se una ve n’è, per evitare le ripercussioni, di ogni sorta, del prosieguo dei lavori.

Troppo grande è, infatti, il rischio che Pietragrossa si trasformi in un'altro vicolo Bernava,
                                                                                      
                                                                                                                       - foto scattata da me sabato 14 settembre-

dove non sono bastati 12 anni per realizzare i 56 metri di galleria, che mancano per collegare la galleria dispari del passante ferroviario di Palermo, tra le fermate Lolli ed Orleans.

Con l'aggravante che, a Pietragrossa, non esistono le condizioni fisiche e logistiche, minime, per tentare di adottare le stesse soluzioni adottate a Bernava, che, al “modico” costo di decine di milioni di euro danaro pubblico, non sono, sinora, servite al completamento dell’opera.
                                                                                      
                                                             - foto pubblicata su fb da Umarell 2.0 nel post https://www.facebook.com/share/p/rLjkNW3MAugJvX3T/ -

Che Pietragrossa e Spinito non sono Vicolo Bernava, l’ho scritto sin dal 2016, www.qualecefalu.it/node/19880.
Ripeterò sino alla nausea che Pietragrossa
          
è peggio, molto peggio, di Bernava, dove, nel 2012, una venuta d'acqua, "imprevista" che il Prof. Todaro aveva previsto, fermò, come ho ricordato prima, l'avanzamento dello scavo con metodo tradizionale della galleria dispari del passante ferroviario di Palermo, quando mancavano 56 metri al suo completamento.
                                                                              

Saro Di Paola, 16 settembre 2024