SOVRATTURISMO. IL SACCO DI CEFALÙ - del prof. Marcello Panzarella

Ritratto di Quale Cefalù

8 Agosto 2024, 11:35 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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 SOVRATTURISMO. IL SACCO DI CEFALÙ - del prof. Marcello Panzarella

Cefalù è ormai rovinata da una pressione turistica che un luogo così minuto e fragile non è in grado di sopportare. Le responsabilità del vero e proprio sacco che essa ha subito sono parecchie, ma non così diffuse quanto la vastità del fenomeno potrebbe far pensare. Perché tutte, indiscutibilmente tutte, vanno ricondotte a chi comunque vi detiene il potere istituzionale, conferito dai cittadini. Un potere che comporterebbe anche il dovere di provvedere al bene comune con atti amministrativi adeguati. Infatti, non c'è nessuno che da solo possa darsi le licenze commerciali. Nessuno che possa da solo concedersi di trasformare una abitazione in un albergo con un bagno per stanza. Nessuno che possa attribuirsi da sé la fruizione esclusiva di porzioni sempre più ampie di suolo pubblico, né di beni pubblici monumentali. Se il corso Ruggero si è trasformato in una panelleria che puzza d'olio fritto la responsabilità è di chi al vertice dice sempre di sì. Se la scogliera di settentrione al mattino si sveglia decorata con le defecazioni di campeggiatori abusivi le responsabilità pertengono a chi non vigila e non sanziona. Se i residenti rimasti nel centro storico sono costretti a mettere i vetri isolanti e a tapparsi in casa nel mese di agosto per difendersi dal chiasso a tutti decibel la responsabilità è di chi consente quel chiasso fuorilegge. Se le giovani coppie non possono sostenere mutui di trecento o quattrocentomila euro per acquistare un tugurio, e si trasferiscono a Lascari o a Termini Imerese, le responsabilità sono di chi ha completamente dimenticato il dovere di provvedere all'edilizia sociale. Se gli studenti fuorisede sono sloggiati dalle camere in affitto per far posto ai turisti già a fine maggio la responsabilità non è solo della cupidigia dei padroni di casa, ma di chi glielo consente, e di chi non ha mai provveduto alla realizzazione di una casa dello studente. Se Cefalù non ha parcheggi pubblici ben collocati e sufficienti la responsabilità è di chi non ha provveduto. Se Cefalù non ha un piano urbanistico dotato delle previsioni infrastrutturali adeguate (strade, aree di sosta, vie di fuga, connessioni intermodali), la responsabilità è delle scelte politiche e amministrative che pertengono alla sua giunta di governo, al suo sindaco, al suo consiglio comunale. Se Cefalù è oppressa dall'overtourism, la responsabilità è di chi ha lucidamente perseguito questa scelta, per pura convenienza elettorale. Se a Cefalù il tessuto artigianale è scomparso, sostituito dalla ristorazione selvaggia, la responsabilità più immediata e massiccia è nell'ultima dozzina d'anni di un governo dissennato della città. Nessuno studio è disponibile sulla gentrificazione in atto, sugli accaparramenti immobiliari in corso, sulla entità delle trasformazioni immobiliari nel centro storico (anche i magazzini dei bassi convertiti in strutture ricettive). Il cosiddetto e strombazzato nuovo piano del centro storico, realizzato in poche settimane, consiste nella semplice introduzione di adeguamenti ai cambiamenti delle normative di legge che riguardano gli aspetti meramente tecnici, numerici, ma è totalmente privo di una visione, di uno scopo di servizio alla comunità degli abitanti, la cui esistenza è dimenticata. Non c'è in esso un progetto, come non ce n'è nel piano urbanistico generale, e tale mancanza non è affatto un caso, ma una scelta molto consapevole. Se ne avessi la disponibilità, l'autorevolezza, il compito morale e civile, la competenza istituzionale, la prima cosa che farei sarebbe un poderoso impegno di descrizione e conoscenza del sacco di Cefalù, preliminare a qualunque atto finalizzato al recupero di ciò che ormai si può temere irrecuperabile.

 Nicola G. Tramonte
Oramai si pensa solo al business, tutto il resto non conta.

Giuseppe Provenza
Condivido tutto caro Prof.

Mery Mari
Umanità senza senso

Mariella Oliveri
Il problema dell’overturist e delle sue conseguenze e’ una vera e propria calamità globale.

Carmen Brocato
Sante parole .

Carmelo Montagna
Analisi critica che condivido ed apprezzo. Siamo arrivati alla mercificazione consapevole dell' umanizzazione dei luoghi

 Santo Giunta
Sottoscrivo

 Cesare Capitti
Caro Marcello stavo andando a riposare e nel frattempo leggo il tuo post. Ovviamente condivido tutto poiché siamo arrivati al fondo, per cui non possiamo finire con uno sfogo momentaneo da Facebook
La città non esiste più, è stata violentata da chi avrebbe dovuto governare. La sfida ora spetta noi, organizziamo un tavolo, seminario, convegno

Marcello Panzarella
Cesare Capitti Grazie. A Cefalù non ci sono altri spazi democraticamente agibili se non quelli che appartengono alla Chiesa o a qualche privato illuminato. Uno spazio fin adesso aperto era quello della "Associazione Amici del Cinema Di Francesca", ma adesso non lo è più, dopo l'allineamento recente del patron all'interno del cerchietto magico dell'amministrazione comunale. Figurati che mi hanno negato l'ospitalità per la presentazione di un importantissimo libro del giornalista Marco Esposito dal titolo "Vuoto a perdere" sul grave collasso demografico italiano.

 Cesare CapittiMarcello Panzarella Possiamo interloquire con il Vescovo secondo te. Io ci proverei. Il Sindaco è sempre La Punzina?

Marcello Panzarella
Cesare Capitti Il Sindaco è un altro.

 Cesare Capitti
Scusa, involontariamente non avevo concluso, dobbiamo riaffermare la dignità di chi vive 12 mesi a Cefalù ed abbattere con provvedimenti il frastuono invasivo. La città è un'officina che produce cultura e di protezione e valorizzazione del ricco patrimonio edilizio e monumentale.

Antonio Cangelosi
L'economia ha rovinato tutto