17 Luglio 2024, 03:14 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti] |
Questa sera, 16 luglio 2024, alla Base Logistica si svolgeva una delle solite serate di intrattenimento per i suoi propri ospiti, però da casa mia – contrariamente a quanto avvenuto per molti anni - si sentiva appena, tanto che ho chiesto ad un amico che abita le case sulle antiche mura proprio di fronte la Caserma. Anche lui da giorni si era accorto che il volume si era di molto abbassato, tanto da sembrare sopportabile a confronto di prima.
Posso aggiungere che quella pasta sonora ondulante che il Malik proiettava su tutto l’arco dell’entroterra sino alle tre del mattino, e persino il fracasso che giungeva dalle Vele nei fine settimana quasi non si avverte più, (un po’ dipende sempre - è pur vero - dalle correnti dell’aria notturne).
Al momento qualcosa sembra funzionare; almeno dalla “postazione” di casa mia posso dire che con questo Regolamento acustico si è fatto un passo avanti nel Progresso.
Certo se ne possono fare altri. La legge nazionale prescrive i limiti massimi oltre il quale “non è consentito” ma i Regolamenti comunali, nell’attuazione di quella legge possono ridurre di quanto vogliono quei limiti (in autotutela): la legge consente 30 derroghe? Ne autorizzo 10, oppure nessuna. La legge dice che non si devono superare certi db? Ebbene ne autorizzo la metà! Questo lo può fare un Consiglio comunale, come anche intervenire sugli orari concessi alle immissioni sonore all’esterno dei pubblici esercizi.
Mi resta da capire: ma le serate della Base Logistica (rispettosissime da anni dell’orario (24.00) come rientrano nel Regolamento: sono considerate “manifestazioni temporanee in deroga” e dunque rientrano nelle 30 della Zona B o sono considerate tra le attività ordinarie che - quindi potrebbero anche fare altri -, oppure, trattandosi di una Base Militare, vige una sorta di extraterritorialità?
Ci sarebbe in ultimo – non certo per importanza - il frastuono delle attività di ristorazione e somministrazione all’aperto, più sommesso, meno eclatante ma non meno grave di quello degli “Spettacoli” al lungomare o in piazza! Ma, lì si aprirebbe un altro fronte, quello dell’ ”inquinamento” dello spazio pubblico reso “tossico” da un uso contrario alla sua natura. Lì le resistenze sarebbero bel più forti e determinate di quelle che dal mondo della imprenditoria turistica attuale possono essere venute rispetto al Regolamento di cui parliamo.
Certo se smettessero anche di puntare i fari, durante i concerti, verso le case potrei anche non sentirmi più "minacciato" a casa mia e potrei tornare alle mie cose abituali, togliendo il disturbo.