L'ambaradan alla sottostazione elettrica

Ritratto di Saro Di Paola

7 Luglio 2024, 08:41 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Da così:
                                                                               
a così:
          
È l'ambaradan alla sottostazione elettrica per dare inizio ai lavori dell'imbocco della galleria di accesso alla fermata sotterranea di Cefalù.

Eppure, il comitato “Cefalù Quale Ferrovia” avrebbe voluto che un ambaradan della stessa natura venisse fatto qua,
          
dove, nell’ambito della “soluzione 6” delle sette “soluzioni” di tracciato compatibili con una fermata sotterranea raggiungibile da quella esistente, che, alla fine degli anni novanta, sottopose alle Ferrovie, arrivò a prevedere l’imbocco della galleria di accesso alla fermata sotterranea.
                                                      
                                                      
                                                      
Una soluzione che quello stesso comitato avrebbe voluto che la Giunta ed il Consiglio comunale del tempo facessero "oggetto di opportune valutazioni e decisioni in vista della stesura dei progetti esecutivi del raddoppio ferroviario della Fiumetorto-Castelbuono e della realizzazione della nuova stazione di Cefalù, in sotterranea, e della sistemazione da dare all'area dell'attuale stazione ferroviaria della nostra città e della sottostazione elettrica, in vista della soppressione dei binari della sede ferroviaria esistente", come si  legge nella lettera, che l’8 maggio del 2001 quel comitato indirizzò al Sindaco, al Presidente del Consiglio ed a tutto il Consiglio comunale di Cefalù.
                                                                    
Tale lettera, allegato n°5 alla delibera consiliare n°101 del 17/09/2001, è emblematica del modus, col quale il comitato "Cefalù Quale Ferrovia", alla fine degli anni novanta, si pose nei confronti delle Ferrovie e della politica cittadina, sul tracciato del raddoppio e sulla fermata di Cefalù.
Un modus, sul quale era stato, già, eloquentissima, perché più eloquente non sarebbe potuta essere, la lettera, allegato n°4 alla predetta delibera n°101/2001,
                                                                       
                                                                       

che quello stesso comitato, il 27 luglio del 2000, aveva indirizzato ai massimi responsabili delle Ferrovie, della quale mi sono diffusamente occupato, www.qualecefalu.it/node/24658, e con la quale arrivò, addirittura, a chiedere:
3) che per lo scalo viaggiatori di Cefalù venisse valutata l’opportunità di realizzare, sempre in sotterraneo e preferibilmente verso nord (sic!) oltre ai previsti binari di “corsa” anche due binari di “precedenza”.

A proposito di modus, tutti conosciamo la locuzione latina "est modus in rebus", che, più di ogni altra, richiama tutti al senso della misura.
Sin da quando, intorno all'anno 23 avanti Cristo, Quinto Orazio Flacco la scrisse.
Dopo oltre duemila anni, di tale locuzione quel comitato, con le sue lettere del 2000 e del 2001, fece minnitta.

Mentre scrivo mi sovviene la profetica invettiva di Frà Cristoforo, che, col dito puntato, urla a Don Rodrigo: "verrà un giorno.....".

Quel "giorno", per la fermata sotterranea e per l'intero raddoppio, si approssima sempre di più ed in me, che ben lungi dal sentirmi il frate cappuccino dei Promessi Sposi, l'amarezza cresce  sempre di più.
L'amarezza di un cefaludese, cifalutanu ca scuorcia, etichettato profeta di sciagure, che ha predicato, e predica, nel deserto.
Sin dall'inizio degli anni duemila.

Saro Di Paola, 7 luglio 2024