In confidenza

Ritratto di Pino Lo Presti

23 Giugno 2024, 01:47 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Poichè questo è un Blog, cioè una piazzola privata - sebbene aperta al pubblico -, e non un giornale "istituzionale", consentitemi, prima di entrare con il mio prossimo intervento nello specifico del Regolamento acustico di recente approvato (lo pubblicherò in pdf - naturalmente con un commento), una nota privata confidenziale.

E' trascorso circa un decennio da quando mi sono ritirato dalla vita sociale di Cefalù, deciso a non farvi più ritorno.
Ma il tema dell'ìnquinamento dello spazio acustico pubblico e, in generale, di tutto ciò che è pubblico (anche quello degli spazi pubblici del nostro centro storico), è un tema che mi ha sopra a tutti sempre toccato da vicino, e per questo che mi ritrovate a scrivere su questo storico blog, nato da laltracefalu. Sento come dovere su questo tema fare la mia parte indipendentemente dalla quantità dei "seguaci": per pura testimonianza, poi tacerò.

Daniele Tumminello, Saro Lapunziana, ma anche Vincenzo Garbo sono state le figure con le quali ho condiviso assiduamente, a partire dal 2006 circa, significativi interscambi umani e intellettuali sui valori, sul bene della società, e cose del genere, almeno fino alla metà del 2012.


Per quanto è esperienza di tutti che il tempo e le condizioni cambino se stessi e pure gli altri, sono affezionato a quei ricordi vividi di speranza e di entusiasmo verso una opportunità di Progresso (qualità) e non solo di Sviluppo (quantità) della nostra città.
Ma quando le persone giungono al potere le cose inevitabilmente cambiano e non solo o non sempre per malafede; "governare" inizia dalla consapevolezza dello status quo, delle reali forze, dei reali poteri in campo nella città da amministrare, e quando alcuni di questi sono "troppo" forti anche le idee più in buona fede si devono adattare, scendere a compromesso tra "Qualità" e "Quantità".

Come ho sentito da qualche parte di recente: "non è il desiderio che cambia le cose": se non si trasforma in azione, ma questa appunto spesso si incontra nella realtà con forze-azioni "non conformi" alla direzione e alla stessa natura del desiderio iniziale.

 



(autunno del 2009, nel mio studio di via Vanni si davano gli ultimi ritocchi al progetto de laltracefalù)

 

Onestamente non penso di potere essermi sbagliato sulla verità di quei momenti di condivisione, di cui conservo caro il ricordo, totalmente. Forse, da idealista, non ho compreso per tempo cosa significasse governare di fatto la realtà e mi sono, anche sul piano personale, sentito tradito. Ma ora penso sia giusto distillare questa rabbia "adolescenziale" iniziale in una "soluzione" costituita da una più matura consapevolezza di cosa implichi "governare" il reale!

 



Ma chi sono quei "poteri" che resistono e possono aver resistito agli ideali di cambiamento? Sono quelli che lo ricavano dall'assolvimento della funzione di soddisfare la primaria necessità umana: (simbolicamente) "mangiare", e quindi lavorare.
E' chi dà lavoro che ha il vero potere, e fin quando il lavoro lo daranno i privati sarà la imprenditoria privata a dettare la politica, ad indirizzarla sullo Sviluppo (magari dei propri interessi) piuttosto che sul Progresso (degli interessi collettivi) proprio sulla base della forza del: "io do lavoro", e il popolo sarà sempre dalla loro parte, perchè il popolo primariamente ragiona sull'immediato della sopravvivenza!
La Qualità mal si concilia con la Quantità, come la Testa e il Cuore con la pancia e l'istinto.

E' il punto di crisi della Politica, lo scoglio su cui si infrange ogni idea di cambiamento; e quell'originario sincero intento spesso si trasforma in quello del compromesso al fine del mantenimento del residuo potere, specie personale, della "politica"!
Ma prima che degeneri a questo punto, se si è stati onesti nell'anima, si dovrebbero fare tutti i tentativi di guidare gli "interessi economici" il più possibile nella direzione "giusta" (la Qualità della vita e non solo della Quantità, del massimo profitto). E' scopo della Politica educare la sensibilità della Imprenditoria facendola evolvere il Alto rispetto a quella concentrata solo sulla Quantità tuot court, sulla "pancia", dando ad essa Imprenditoria, una Direzione, un Progetto, in cui comunque prevalga la Qualità della vita non solo di chi in questa città abita e lavora! Si lavora per vivere ma non si vive di solo lavoro, del solo guadagno economico; questo credo non dovrebbe essere dimenticato dalla Politica neanche dopo la crisi delle Ideologie.

Voglio perciò pensare che questo atto regolamentatorio (il Regolamento acustico) sia stato idealmente concepito in questa direzione da Daniele (Tumminello) e magari soltanto pragmaticamente "contenuto" da Saro (Lapunzina); ma farò anch'io la mia parte pensando (in forza di quei ricordi) di dar voce anche a quella che dentro di loro forse è costretta sotto il peso della responsabilità del Governare.  

Eviterò quindi nei miei prossimi interventi sull'attuale tema di usare toni non pacati, accesi da pregiudizi e umori personali, anche perchè questi accenti sgradevoli li ho sentiti - in un modo che mi ha stupito - nei due ultimi consigli comunali che ho seguito (i primi dopo tanti anni), soprattutto - devo dire - da parte delle Maggioranza (su cui tornerò a breve), e non va bene anche perchè già a livello nazionale ed internazionale sembra che alla dea della Ragione si stia sostituendo quello della Guerra! Dobbiamo stare tutti più attenti a combattere questo "virus" a partire dalle nostre relazioni sociali più prossime.

Commenti

Caro Pino,
"I tuoi ricordi vividi di speranza" e  l'Altra Cefalù, poi il 6 ed il 7 maggio del 2012  fu "Svolta Democratica" e con essa fu la fine de l'Altra Cefalù.

Insieme ai compianti Salvatore Culotta e Angelo Sciortino, a Gianfranco D'Anna ed a te, fondammo "Quale Cefalù".
Avremmo voluto che "l'idea di cambiamento" non si "infrangesse sullo scoglio della crisi della Politica".

Nell'archivio de l'Altra Cefalù, che riuscimmo a salvare, ed in quello di Quale Cefalù, chi volesse può cogliere nel "peso della responsabilità di Governare" la "crisi delle ideologie", ovviamente, a livello locale.