Inquinamento acustico – una vera emergenza sanitaria estiva, notturna e non solo

Ritratto di Pino Lo Presti

27 Maggio 2024, 17:10 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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altri tempi

 

Prima parte

La Direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2002, (Gazzetta ufficiale n. L 189 del 18/07/2002)

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32002L0049&from=fr

 

all articolo 1 (Obiettivi), lettera b), prescrive agli Stati membri l'informazione del pubblico in merito al rumore ambientale e ai relativi effetti”. Va da sé che tale direttiva si intende estensibile agli Enti interni ai vari Stati, preposti alla elaborazione dei vari Regolamenti locali.

Al momento però corre soltanto voce  che, in sede di Commissione Consiliare, sia in discussione un Regolamento acustico per Cefalù il cui testo, al momento ovviamente riservato, sarà pubblico solo quando sarà presentato in Consiglio Comunale.

In assenza di una qualunque informazione alla cittadinanza e conseguentemente in assenza di una qualunque partecipazione della stessa ad un pubblico dibattito preliminare, ritengo possa essere utile alla formazione della pubblica opinione quanto indicato, al riguardo dell’Inquinamento Acustico, dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in un rapporto “Linee guida sul rumore notturno per l’Europa” pubblicato l’8 ottobre 2009.

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Seconda parte

(I contenuti di questa seconda parte del presente Intervento sono stati ripresi da:

https://www.epicentro.iss.it/ambiente/rumoreNotturno

https://www.epicentro.iss.it/ambiente/LGOms)

Dormire, come bere e mangiare, è una necessità biologica ed è considerato un diritto fondamentale dell’uomo secondo la Convenzione europea sui diritti umani.

Benché sia nota a tutti l’importanza di un buon riposo, finora l’impatto sulla salute a breve e lungo termine dei disturbi del sonno non era stato valutato in maniera sistematica e organica. A farlo è un progetto avviato nel 2003 dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Oms e co-sponsorizzato dall’Unione Europea.

Il rapporto finale del progetto “Linee guida sul rumore notturno per l’Europa” è il risultato del lavoro di revisione della letteratura scientifica di un gruppo di esperti scelti tra 17 istituzioni di 12 Paesi europei. Per l’Italia hanno partecipato al progetto l’Università di Roma “La Sapienza” e il Dipartimento provinciale di Pisa dell’Arpa Toscana. I risultati del progetto danno indicazioni importanti ai governi per modificare le legislazioni in materia di rumore notturno.

Il documento, pubblicato l’8 ottobre 2009, può essere considerato un’estensione delle precedenti Linee guida per il rumore all’interno della comunità (pdf 9,7 Mb) del 1999 e nasce dall’esigenza di soddisfare la direttiva europea 2002/49/EC (altrimenti nota come Environmental Noise Directive, End) relativa all’accertamento e alla gestione del rumore ambientale. Secondo questa direttiva, a partire dalla seconda metà del 2007, gli Stati membri sono tenuti a produrre mappe del rumore e a fornire dati circa l’esposizione notturna dei cittadini all’inquinamento acustico.

L’esposizione al rumore notturno compromette il sonno e può avere seri effetti sulla salute. «Proprio come l’inquinamento dell’aria e le sostanze tossiche», ha dichiarato in occasione del lancio delle nuove Linee guida sul rumore notturno “Night noise guidelines for Europe Rokho Kim dell’Oms Europa, «anche il rumore è una minaccia ambientale per la salute».

Scarica l'intero documento: Linee guida sul rumore notturno per l’Europa (pdf 4,66 Mb)

Lo studio condotto dall’Oms ha messo in luce un evidente legame tra il rumore notturno e i disturbi del sonno, l’uso di farmaci e i sintomi dell’insonnia. Per quanto riguarda il legame del rumore con specifici problemi di salute come ipertensione, infarto del miocardio e depressione, le evidenze sono invece limitate, anche se ricerche passate hanno dimostrato che l’inquinamento acustico nel corso della notte è più fortemente associato a disturbi cardiovascolari di quanto non sia quello diurno.

La revisione delle evidenze scientifiche disponibili ha portato il gruppo di lavoro a queste conclusioni:

  • il sonno è una necessità biologica e il sonno disturbato è associato a numerosi effetti avversi
  • ci sono sufficienti evidenze degli effetti biologici del rumore durante il sonno, fra cui: aumento del battito cardiaco, eccitazione, cambiamenti di fase del sonno, alterazioni ormonali e risvegli improvvisi
  • ci sono sufficienti evidenze che l’esposizione al rumore notturno induce a riportare disturbi del sonno, aumento dell’uso di medicinali, aumento dei movimenti del corpo e insonnia
  • i disturbi del sonno hanno un impatto sulla salute futura e sul benessere generale della persona
  • ci sono limitate evidenze che il cattivo sonno provochi stanchezza cronica, incidenti e ridotte performance lavorative e intellettive
  • ci sono limitate evidenze che i rumori notturni provochino condizioni cliniche come malattie cardiovascolari, depressione e altri disturbi mentali. Questi effetti, ancora poco indagati, sembrano tuttavia plausibili
  • i bambini, gli anziani, le donne incinte e i lavoratori a turno sono le categorie più vulnerabili al rumore notturno e quindi più a rischio.

 

Basandosi sulla revisione sistematica dellevidence prodotta da studi sperimentali ed epidemiologici, la relazione tra esposizione a rumore notturno ed effetti sulla salute può sintetizzarsi in uno schema basato sulle diverse soglie acustiche:

 

fino a 30 decibel: non si osservano sostanziali effetti biologici

  • tra 30 e 40 decibel: aumentano i movimenti del corpo, i risvegli, i disturbi del sonno, l’eccitazione. Gli effetti sembrano modesti, ma non si può escludere che i gruppi vulnerabili ne risentano in misura maggiore
  • tra 40 e 55 decibel: c’è un marcato aumento degli effetti negativi; la maggior parte delle persone esposte ne risente e si adatta a convivere con il rumore. I gruppi vulnerabili, a questo livello di esposizione, sono severamente colpiti
  • sopra 55 decibel: la situazione è considerata pericolosa a livello di salute pubblica. Gli effetti avversi sono frequenti e il sistema cardiovascolare comincia a essere sotto stress. Lo stress cardiovascolare è l’effetto dominante.

I gruppi più vulnerabili

Rispetto ai bambini, gli adulti hanno una soglia di risveglio più bassa e sono spesso considerati più sensibili al rumore notturno. Tuttavia, per quanto riguarda gli effetti del rumore notturno diversi dal risveglio, i bambini sembrano essere ugualmente se non maggiormente reattivi rispetto agli adulti. Dal momento che i bimbi dormono più a lungo sono esposti per più tempo al rumore notturno e sono quindi considerati un gruppo a rischio.

A causa di un sonno più frammentato, anche gli anziani sono considerati un gruppo a rischio, così come le donne incinte, i malati. 

Raccomandazioni finali

Per la prevenzione primaria degli effetti collaterali sub-clinici del rumore notturno, il rapporto raccomanda che la popolazione non dovrebbe essere esposta a livelli che superano i 30/40 decibel durante la notte, considerata la soglia massima per proteggere i cittadini, compresi i gruppi più vulnerabili. Tutte le nazioni sono incoraggiate a ridurre gradualmente, nella maniera più efficace possibile, la quota di popolazione esposta a livelli acustici che superano i 55 e, poi, i 40 decibel. Questo progetto europeo fornisce le basi per l’aggiornamento delle linee guida Oms per il rumore notturno, che risalgono al 2000. Le attuali linee guida considerano come livello massimo di rumore sopportabile 45 decibel, ma questo dato è basato su indicatori differenti e valutato sulla base delle conoscenze scientifiche allora disponibili. Alla luce delle nuove evidenze, il progetto suggerisce un limite di sicurezza più basso.

Qualora per varie ragioni il limite dei 40 dB non possa essere rispettato, gli esperti raccomandano, comunque, di non superare la soglia dei 55 dB.

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Parte terza

1 - Quante ore di sonno?

(nota: Su Internet, alla domanda: “quante ore di sonno per un giusto riposo”, oltre a queste fonti ne potrete trovare molte altre)

https://melatoninaibsa.it/melaletture/quante-ore-dormire/

https://www.my-personaltrainer.it/benessere/quante-ore-dormire-eta.html

https://zzzquilnatura.it/articolo/quante-ore-bisogna-dormire

https://www.sonnomedica.it/2017/06/di-quante-ore-di-sonno-abbiamo-realmente-    bisogno/

https://www.sonnoservice.it/2022/09/29/quante-ore-bisogna-dormire-a-notte-per-un-riposo-ottimale/

https://www.sonnocare.it/quante-ore-dobbiamo-dormire/

 

Universalmente la letteratura sanitaria indica che le ore da dedicare al sonno variano mediamente dalle 7 alle 9 ore, in tutti casi 7 ore è il minimo.

 

2 - Quale l’orario medio del risveglio mattutino?

 

Si può facilmente convenire che, tranne casi particolari, esso possa individuarsi nelle ore 7

 

3 - Concludendo

 

Va da sé dunque che, a partire dalla mezzanotte, le condizioni ambientali acustiche in una società civile dovrebbero essere tali da preservare questo diritto inalienabile, primario alla Salute. Si consideri, non in modo secondario, che prima delle 7 ore eventuali di sonno, è necessario del tempo per addormentarsi e cioè una fase di rilassamento che deve necessariamente precedere l’addormentamento e dunque il sonno vero e proprio.

 

Quante di queste considerazioni sono state tenute nel debito conto dal tecnico estensore della bozza (su indicazione presumibilmente) della Amministrazione, e in discussione nella Commisone Consiliare, e quante tenute nel debito conto dai membri della stessa?