Il paradosso sugli approfondimenti di un progetto esecutivo e poi mi taccio

Ritratto di Saro Di Paola

21 Gennaio 2024, 08:07 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nell’incontro pubblico del 28 gennaio 2016, nella Sala delle Capriate, la seconda questione inerente la fermata sotterranea di Cefalù, che venne affrontata, fu quella che riguardava la galleria di sfollamento con imbocco allo Spinito, a monte ed a ridosso del curvone della Piazzetta di San Pio.
                                                                                        
          

Una galleria, con un imbocco progettato e disegnato con la precisione del centimetro, con l’indicazione dei materiali da impiegare nelle finiture e con tutti i particolari costruttivi di impianti ed apparecchiature.
Il massimo di approfondimenti che il committente di un progetto esecutivo può pretendere.
Il massimo di informazioni utili per le maestranze che devono realizzarlo.

Un progetto, quello dell’imbocco della galleria di sfollamento, talmente esecutivo da non richiedere ulteriori approfondimenti.
Tanto che il cronoprogramma dei lavori del raddoppio fissava, per il 15 marzo 2016, l’inizio dei lavori di quell’opera, che era stata, persino, picchettata sui luoghi:
          
prima tra quelle che sarebbero iniziate all’interno del centro urbano.
Come venne precisato dai Tecnici e ribadito dal Sindaco.

Per iniziarla mancava solo che il Sindaco indicasse, alla ToTo, il luogo dove reimpiantare gli alberi che avrebbe dovuto espiantare ed emettesse l’ordinanza per autorizzarle l’occupazione dell’area d’impianto del cantiere e quell’altra sul traffico, al fine di agevolare il transito dei mezzi pesanti da impiegare per il trasporto delle terre di scavo.
Di tali questioni si discusse, diffusamente, nell’incontro del 28 gennaio, senza, peraltro, pervenire a conclusione alcuna.

Peccato che realizzare quell’opera, approfondita al punto da essere stata progettata nei minimi dettagli, era impossibile.
Infatti, era stata ubicata laddove, ad un paio di metri di profondità, corre il tubo ARMCO del diametro di circa 2,00 metri, nel quale sono canalizzate le acque di quello che era il torrente Spinito.
Tubo, al quale la paratia di pali prevista contigua al ciglio meridionale del curvone avrebbe messo il tappo.

Fui io, a farlo rilevare, www.qualecefalu.it/node/1815, con l’ausilio delle tavole del progetto esecutivo, che, frattanto, erano state messe a disposizione di quanti avessero avuto l’interesse di consultarle.
                                         

Paradossale è il fatto che, otto anni dopo, nel 2024, si stanno, ancora, facendo approfondimenti per rilocalizzare l’imbocco della galleria di sfollamento.
Un paradosso, che dice tutto sugli approfondimenti in base ai quali era stato elaborato il progetto esecutivo.
A dire, ancora, di più, su quegli approfondimenti progettuali, sono gli altri, che, per quanto, nello stesso incontro, aveva detto l’Ingegnere Cometti, erano in corso sul pozzo Misuraca e che il Geologo Liguori aveva definito fondamentali e di particolare importanza in tutta la zona interessata dalla fermata sotterranea, prima dell’inizio dei lavori.

Già, gli approfondimenti sono fondamentali e di particolare importanza prima dell’inizio dei lavori.
Eppure, nel 2024, chiederli è come bestemmiare.

Ora che ho ricordato quell’autentico paradosso sugli approfondimenti progettuali, mi taccio.
Lascio a chi di competenza il DOVERE DI PRETENDERLI, non di chiederli, SU TUTTE LE OPERE INDISPENSABILI PER LA FERMATA SOTTERRANEA DI CEFALU’.
Io il mio dovere di cittadino l’ho fatto.

Sugli approfondimenti mi taccio, certamente, non perché ho accettato l’invito al silenzio della concittadina,
                                                                     
che, grazie all’esperienza maturata nei suoi ben noti trascorsi sul campo del disegno di linee e fermate ferroviarie in sotterraneo, riferendosi a me, ha scritto, che “ho approfittato di una mega perdita idrica per buttare nel cestino decenni di studi ingegneristici per gli scavi di tunnel in terreni incoerenti sostenendo tesi allucinanti.”
Il tutto “per una frase ad effetto su Facebook”.

Sugli approfondimenti mi taccio, soltanto, perché “quannu u scieccu, unn’avi siti è ‘nutili fischiari”.

Saro Di Paola, 21 gennaio 2024