18 Maggio 2023, 11:52 - Pasqualino Turdo [suoi interventi e commenti] |
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, Signor Sindaco e Signori Assessori,
Onestà intellettuale mi impone di iniziare questo mio intervento ammettendo, senza remore, quella che, sino all'inizio della mia esperienza di Consigliere comunale, era la mia ignoranza, pressoché totale, delle vicende del raddoppio della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono e della stazione, poi trasformata in fermata, di Cefalù.
Per rendermene edotto ho, prima, cominciato a leggere nell'archivio del blog locale "Quale Cefalù" i numerosissimi scritti che contiene, ho ascoltato gli audio dei due incontri di presentazione del progetto appaltato registrati nella "Pagina di Armando Geraci" di Cefalusport.it e, da qualche giorno, attingendo ad alcune deliberazioni del Consiglio comunale di cui ho chiesto copia all'ufficio di Segretaria del Comune.
Tra gli allegati della deliberazione del 15/07/2003 ho trovato due note del Comitato cittadino “Cefalù-Quale Ferrovia”.
Pubblico integralmente la prima di tali note, datata 27/07/2000 , firmata dal Presidente portavoce del Comitato Vincenzo Cesare, ed indirizzata agli Ingegneri:
Giancarlo Paganelli, Condirettore nazionale della Divisione Infrastruttura di F.S. (Roma),
Giorgio Di Marco, Direttore Divisione Infrastruttura zona insulare di F.S. (Palermo),
Mario Mantegazza, Direttore Italferr Area territoriale Sud (Palermo),
Come si legge nella nota, il Comitato inoltrò le tre richieste “nella prospettiva di rendere ottimali le scelte progettuali di FS”.
Le tre richieste, che appalesano iattanza e presunzione sin troppo evidenti del Comitato, come tutti sappiamo, sono state assolutamente disattese dalle Ferrovie.
Aggiungo, io, per la fortuna di Cefalù e del raddoppio.
Infatti:
-alla luce del cedimento della strada statale, verificatosi nei primi di marzo del 2020 in corrispondenza del Palasport, non è difficile immaginare cosa sarebbe accaduto con la trincea più profonda di 6,00 metri chiesta dal Comitato;
- alla luce della complessità, da tutti riconosciuta, delle opere previste per la fermata sotterranea con due soli binari di corsa, sarebbe stata autentica follia aggiungere “due binari di precedenza”.
La seconda delle note allegate alla deliberazione del 15/07/2003 è datata 08/05/2001 e, sempre firmata dal presidente Cesare, venne indirizzata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio del tempo, rispettivamente On. Simona Vicari e Sig. Franco Sideli, per chiedere
(leggo testualmente)
“un incontro con le SS.LL, con la Giunta ed il Consiglio Comunale di Cefalù per illustrare la tesi di laurea di Valeria Piazza”.
La nostra concittadina, già Consigliere comunale, allora laureanda in architettura.
La tesi di laurea di Valeria Piazza, per chi non lo sapesse è quella che nella storia del raddoppio resterà come la soluzione 6 proposta dal Comitato alle Ferrovie.
Una soluzione, che dal punto di vista dello sviluppo planimetrico del tracciato ferroviario è pressoché uguale al tracciato del progetto appaltato nel 2012 dalla Toto.
Una soluzione che ho trovato facilmente nell’archivio di “Quale Cefalù”, digitando la parola chiave "Bellipanni".
"Bellipanni" perché, colmo dei colmi, la tesi di laurea di Valeria Piazza, prevedeva la piazza della stazione proprio nella piazza Bellipanni, con l’imbocco della galleria di accesso ai binari, nel muro che, lato monte, delimita la piazza medesima, paradossalmente, definita la piazza commerciale più importante di Cefalù.
Una galleria, lunga oltre 300 metri, con pianta a forma di baionetta, che sottopassava l’attuale piazza della stazione ed il parco verde lineare, previsto nella stessa tesi, per collegare i parchi naturali delle incisioni vallive ad Ovest della Rocca.
Ora, con tutto il rispetto per Valeria Piazza, non era che la sua fosse la tesi di una laureanda in Ingegneria dei Trasporti ferroviari.
La sua era la tesi di una laureanda in Architettura.
Che il Comitato ebbe a chiedere che venisse illustrata alla Giunta ed al Consiglio fa sorridere.
Anzi fa piangere.
Come la nota che ho citato prima.
Due note che dicono tutto sull’approccio che, nel tempo, il sedicente presidente di un comitato con sede in contrada Guarneri, del quale non mi è dato sapere i nomi di quelli che erano i suoi esponenti quando venne costituito, quali sono i nomi degli attuali componenti e, neanche, quali sono le loro competenze specifiche in materia di trasporti ferroviari e di opere in sotterranea.
E pure, alla luce della nota inviata il 15 maggio al Sindaco ed al Presidente del Consiglio e tramessa a noi Consiglieri, tutti avremmo il diritto di saperlo.
Intendiamoci, ho per il presidente Cesare, che non conosco personalmente, lo stesso rispetto che ho per tutti i cittadini di Cefalù.
Però, sarebbe doveroso che Cesare avesse lo stesso rispetto nei confronti dei rappresentanti istituzionali, soprattutto di quanti come me quando si è costituito il Comitato non eravamo neanche nati o eravamo in fasce.
Rispetto che Egli ha dimostrato di non avere, anche, con la sua ultima nota del 15 maggio.
I suoi suggerimenti, alla vigilia della discussione della mozione presentata dal Gruppo InnoviAmo Cefalù, sono un’ingerenza nei lavori consiliari, indebita e non richiesta, un’autentica entrata a gamba tesa nei confronti della Politica cittadina tutta.
Se Cesare avesse voluto avere un ruolo decisionale nelle questioni del raddoppio, avrebbe avuto il dovere di candidarsi alle ultime elezioni, se non anche nelle precedenti, e, se eletto, avrebbe esercitato il suo ruolo attuando i suggerimenti che ci ha propinato nella nota.
Personalmente, non accetto suggerimenti da parte di chi come lui ha scritto quello che ha scritto nelle note del 2000 e del 2001 e che finirà per avere grossissime responsabilità, se, come io e tantissimi cittadini temiamo, il raddoppio con la fermata sotterranea dovesse trasformarsi in un’incompiuta.
Per le ragioni che ho esposto, respingo la nota pervenutaci al mittente, non ai mittenti, il cofirmatario del comitato dei pendolari non lo riconosco, aggiungendo che riteniamo fondamentale per le sorti del raddoppio e per Cefalù che il Sindaco Tumminello si avvalga di tecnici.
La nostra mozione è diversa dalla proposta che avevamo presentato il 9 novembre scorso, perché non prevede il tavolo tecnico, però, certamente non per le motivazioni esposte dal comitato.
Perciò auspichiamo che, stasera, il Consiglio, sulla stessa si ritrovi unanime, come tante volte, in passato si è ritrovato sulle questioni relative al raddoppio, che non sono questioni di maggioranza o di minoranza.
Sono questioni di tutti.
Auspichiamo, altresì, che l’Amministrazione non tenga nel cassetto, come pure è avvenuto in passato, le “carte” del raddoppio che via via le pervengono, mantenendo all’oscuro i Consiglieri comunali e, certamente, quelli di minoranza.
Cefalù, 17 maggio 2023
Consigliere Pasqualino Turdo
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