L'assemblea degli operai della ToTo ed i problemi del raddoppio

Ritratto di Saro Di Paola

5 Maggio 2023, 15:00 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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A Malperugio, nel campo base del cantiere della ToTo, dopo il sit-in del 20 marzo scorso davanti ai cancelli dello stesso campo, indetta dai Sindacati FILLEA CGL, FILCA CISL e ENEAL UIL, si è, da poco, conclusa l'assemblea degli operai in forza alla ToTo per i lavori del raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono.

Un'opera, che, oltre a migliorare la velocità di percorrenza della tratta, avrebbe dovuto contribuire ad alleggerire la crisi occupazionale in Sicilia, garantendo lavoro, per un lungo periodo, a centinaia e centinaia di operai.
Le ragioni dell’assemblea di oggi erano il mancato pagamento agli stessi operai, attualmente 320, di due mensilità, il protrarsi del fermo dei lavori, la preoccupazione per il loro prosieguo ed il timore che l'opera, la più grande delle opere pubbliche in corso in Sicilia dal 2012, finisca per allungare l'elenco delle grandi incompiute del Bel Paese.

Ragioni in tutto uguali a quelle del precedente sit-in del 20 marzo scorso, con la sola differenza che le due mensilità non pagate sono marzo ed aprile e non più gennaio e febbraio.

Alle ore 14,00, quando sono arrivato al campo base, l’assemblea si era conclusa da poco. Gruppi di operai erano, ancora, all’esterno ed all’interno della sala nella quale si era svolta l'assemblea.

     

Ho chiesto ad uno di loro cosa fosse stato deciso nel corso dell'assemblea.
Deluso e amareggiato mi ha risposto: “le solite chiacchiere”.
 
A prescindere dalle decisioni assembleari, è abbastanza scontato che gli incontri, le iniziative e le proteste che saranno state, certamente, programmate potranno bastare, anzi basteranno,  a far sì che agli operai vengano corrisposte le spettanze arretrate.
Non basteranno, invece, per fugare la preoccupazione per la ripartenza dei lavori ed il timore che l'opera si risolva in un'ennesima incompiuta.

Per fugare la prima sarà necessario che la ToTo risolva i suoi problemi economici e la vertenza, anch'essa economica, con RFI sui costi dell'avanzamento della talpa in modalità a pressione, ritenuta indispensabile per evitare, dopo quella di Vallone di Falco, la formazione di altri fornelli, lungo la fascia intensamente edificata dallo stesso Vallone a quello del Sant'Oliva.

Per fugare il secondo sarà necessario approntare la VARIANTE AL PROGETTO APPALTATO che preveda L'ELIMINAZIONE DELLA FERMATA SOTTERRANEA DI CEFALÙ.

ALTERA VIA NON DATUR!
Sono, infatti, più che ELOQUENTI I PARERI che il Genio Civile e l'Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, hanno espresso sul terzo progetto definitivo della  rampa di accesso alla galleria di sfollamento.
Ovviamente, per chi sa, e vuole, leggerli alla giusta luce.

Saro Di Paola, 5 maggio 2023