A Vallone di Falco, il processo di assestamento del terreno non si è, ancora, esaurito

Ritratto di Saro Di Paola

5 Aprile 2023, 13:40 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il 24 marzo, il luogo di Vallone di Falco nel quale, nei primi di settembre, si era aperta una voragine,

si presentava come nelle foto che seguono,

    

con terra di riporto "fresca", perché "sistemata" qualche giorno prima, sopra quell'altra, che era stata gettata sul calcestruzzo impiegato per riempirla.

Ieri, lo stesso luogo era "sistemato" diversamente,

    

con due muri ad angolo di pietroni a secco, a formare un gradone, e con due cipressi in meno, rispetto ai quattro che si vedevano nelle foto del 24 marzo.

Due mutazioni di quel luogo, che fanno ritenere che il processo di assestamento del terreno nell'intorno dell'area interessata dalla voragine, dopo sei mesi, non si è, ancora, esaurito.
Il che rientra nella normalità.
Ad insegnarlo è la meccanica delle terre.
Quella Disciplina scientifica che, in soli settecento metri, quelli da Ogliastrillo a Vallone di Falco, ha, già, dato due, inequivocabili, segnali ed i cui dettami avrebbero dovuto ispirare “il disegno” della la galleria di accesso alla fermata,

e quello, in elaborazione, della galleria di sfollamento dalla fermata medesima.
Gallerie, che, non finirò mai di ricordarlo, dovranno essere realizzate con metodi tradizionali e non con il sistema meccanizzato TBM.
Per di più, non sotto aree con rade costruzioni ad una o due elevazioni come quella di Vallone di Falco, ma sotto aree densamente edificate, con costruzioni multipiano, come quelle di Pietragrossa, Pacenzia, Spinito e Pietrapollastra.

Saro Di Paola, 5 aprile 2023