Il "Decreto Ponte" è un assist imprevisto per RFI e ToTo

Ritratto di Saro Di Paola

17 Marzo 2023, 15:02 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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È opinione diffusa che il fermo dei lavori del raddoppio ferroviario è causato dal mancato raggiungimento dell'accordo economico sul compenso, che RFI dovrebbe riconoscere alla ToTo Costruzioni Generali affinché la stessa, nel tratto da Vallone di Falco al Vallone Sant'Oliva, realizzi le due canne della galleria Cefalù facendo avanzare la talpa Margherita in modalità a pressione, EPB.

Al riguardo è assai eloquente il passaggio delle dichiarazioni che i Sindacati hanno rilasciato ai media, nel corso del sit-in di ieri a Malpertugio:
"I lavoratori non possono dipendere dal contezioso di carattere economico, in corso tra RFI e la ToTo, per ripartire con altre modalità di scavo".
Cioè, appunto, in modalità EPB, e non nella modalità a camera libera, che, nei primi giorni dello scorso settembre, a Vallone di Falco, ebbe a causare la ben nota apertura di un fornello, che, oltre ad allarmare quanti hanno immobili nella fascia d'influenza delle due canne, non può non avere allarmato, anche, i responsabili della ToTo, se è vero che intendono far avanzare Margherita in modalità a pressione.

Quanti conoscono le vicissitudini del raddoppio Ogliastrillo-Castelbuono ricordano che l'attuale tracciato del raddoppio, con fermata sotterranea a Piatragrossa, segnato in arancione e rosso nell’”inquadramento generale dell’opera”,  è stato "disegnato" dopo il declassamento della Messina-Palermo a linea ad Alta Capacità, che richiede raggi di curvatura di gran lunga inferiori a quelli della linea ad Alta Velocità, qual era quella con la fermata di Cefalù ad Ogliastrillo, segnata in verde nello stesso inquadramento.

Orbene, è di ieri la notizia che il Consiglio dei Ministri ha approvato il "Decreto Ponte", riavviando, "SALVO INTESE", il percorso di progettazione e realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina.

Tale decreto può soccorrere RFI e ToTo.
Può, infatti, essere risolutivo nel contenzioso di carattere economico, che, da almeno sei mesi, travaglia il rapporto tra le due Società.

Le ragioni, a mio giudizio, sono strettamente connesse alle ragioni, che vado a svolgere.
La prima:
le ripercussioni positive della realizzazione del ponte di Messina per la Sicilia settentrionale sarebbero ben maggiori se la linea ME-PA tornasse ad essere ad AV, come non potrebbe, e non potrà, più essere se la tratta Ogliastrillo-Castelbuono, venisse realizzata secondo il tracciato appaltato nel 2012 dalla ToTo, con la fermata sotterranea di Cefalù.
La seconda:
ritornare sul tracciato ad AV comporterebbe lo spostamento verso monte delle due canne della galleria Cefalù e con esso lo spostamento della loro zona d'influenza in superficie, su porzioni di territorio pressoché  intonse e non intensamente edificate come sono, invece, quelle di Vallone di Falco, Santa Lucia, Pietrapollastra, Spinito, Pacenzia, Pietragrossa, Santa Barbara e Sant'Oliva, sotto le quali la ToTo ritiene necessario che Margherita avanzi in modalità EPB, proprio, per evitare di procurare danni in superficie.

Tali ragioni farebbero venir meno quelle del contenzioso di carattere economico che, anche secondo i Sindacati, sarebbero la causa del fermo dei lavori.
Per tali ragioni, Il Decreto Ponte, approvato ieri dal CDM, è un assist, assolutamente imprevisto, per RFI e ToTo.

Per Cefalù e per la Sicilia settentrionale, è, invece, un assist, assolutamente straordinario.
Perché  Cefalù e la Sicilia settentrionale non vedrebbero compromessa la possibilità futura di fruire di una linea Messina-Palermo ad Alta Velocità.
Perché eviterebbe loro la più storica delle beffe: fruire dei benefici del ponte sullo stretto senza fruire di quelli della linea ME-PA ad Alta Velocità.

Il tutto, “SALVO INTESE”.
Ovviamente.

Saro Di Paola, 17 marzo 2023