11 Novembre 2022, 07:48 - Giovanni La Barbera [suoi interventi e commenti] |
Ho ascoltato il Consiglio comunale del giorno 9 novembre, e in particolare mi sono soffermato sulla tormentata vicenda del raddoppio.
Come sempre l'incompetenza gioca brutti scherzi, ma la presunzione e l'arroganza li aggrava.
Sappiamo che da parecchi anni a Cefalù è in voga l'attività di scarica barile e su questa moda taluni specializzandi muovono con narrazioni che celano malamente il tentativo di allontanare da se pesi insopportabili.
Ho così piacevolmente ascoltato un promettente assessore, ma già esperto commediografo che interpreta e rappresenta direttamente le sue opere.
Questo neo assessore ha descritto il frutto di sue faticose ricerche, difficili a dir suo, nonostante egli sia di professione archivista.
Ascoltarlo è stato piacevole, persino coinvolgente quando in alcune pause faceva artisticamente alterare il timbro della voce suscitando moti di compassione in coloro che, ignari, si erano fatti catturare empaticamente.
Comunque, sono certo per quel che mi riguarda, questa verità sia stata confezionata con lo scopo di allontanare responsabilità politiche.
Grazie all'assessore, in questo modo, si è capito quale è “l'insormontabile problema” che si frappone alla soluzione dei nodi tecnici per la realizzazione del raddoppio passante per Cefalù
In poche parole il problema sta nello sbocco della galleria, detta di sfollamento, ostruito da una modesta costruzione residenziale.
Sembra allora ovvia la conclusione risolutiva.
Se questo è il “vero problema” sarà semplicissima la soluzione della “ vexata quaestio”, e dunque si provveda ad espropriare, indennizzando la proprietà dell'edificio, cosi come è stato fatto decine di volte nel corso della storia realizzativa di questo raddoppio, per l'evidente interesse pubblico.
Temo, però, che non sia solo questo il problema di Cefalù.
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